Home Educazione Cinofila Scegliere il nome del cane

Scegliere il nome del cane

Nomen omen dicevano i latini – il nome è un presagio.

La scelta del nome dei figli è fatto complesso e se in famiglia ci sono stati un Igino, una Luminosa, un Frangino, una Perla o una Crocefissa le probabilità che l’ancora inconsapevole creatura si trovi un giorno a dover rispondere quando risuona il nome dell’avo non sono infintesimali. In fin dei conti in Italia amiamo le tradizioni.

Se poi il genitore non ama la famiglia ma è fantasioso le chance di trovarsi con un malloppo anagrafico aumentano esponenzialmente perchè il marrano si può lasciar andare alle passioni e senza impedimenti decidere che la figlia si chiamerà Corbiniana o Adola perchè si sa, le sante tedesche sono affascinanti ed essere lo zimbello dei coetanei quando si cresce prepara alla vita…. Beato lui che si chiama Luigi!

Sul quadrupede invece la scelta è LIBERA! Prima di tutto non c’è pericolo di traumatizzare la creatura: al cane non importa se si chiama come il più importante dei pittori o il peggiore dei cantanti. Un’altra bella notizia è che nessun compagno mai lo prenderà in giro per come si chiama. E infine nessun parente si offenderà se al nuovo membro peloso della famiglia non è stato dato il suo nome.

Quindi, libertà totale di scelta!

Potreste chiedere, se la libertà è totale perchè mai ne scrivete? Perchè ci piace scrivere… ? Anche :) . Ma non solo! C’è anche un motivo pratico.

La questione è questa, i cani riconoscono i suoni ed è quindi preferibile optare per un nome che abbia un suono facilmente comprensibile. Facciamo un esempio, per un meraviglioso cucciolo di amici c’era il dubbio se chiamarlo Ted o Teddy. Alla fine la discriminante è stata che il piccoletto già a 1 mese si girava quando lo chiamavano Teddy mentre Ted non generava nessuna reazione.

Smarcata la variabile suono, si apre un universo di possibilità. Raccontiamo cosa abbiamo fatto noi: il nostro primo amatissimo cane è stato chiamato Eduard Bernstein in onore al famoso filosofo tedesco padre della socialdemocrazia. Con il tempo però è diventato noto al mondo come Ciccio Cane, Salamino, Porcellino e Eddy Boy.

Per il nostro quadrupede di ora (ciao a tutti, siamo i padroni di Oban :) ) la scelta è stata più razionale e studiata: pastore scozzese, nome scozzese. Abbiamo passato in rassegna i nomi di whisky e abbiamo optato per Oban, che è anche un antico porto della Scozia, è corto, ci sembrava carino, ed è facilmente comprensibile. L’alternativa era Caol Ila ma abbiamo deciso che non lo avrebbe mai capito per cui abbiamo lasciato perdere.

In ordine sparso, ecco alcuni degli amici che abbiamo incontrato nel corso degli anni: Kephren (dalla piramide egizia), Pepita, Devil, Robin, Nina, Sophie, Penelope, Lucky, Giotto, Venere, Mirto, Marta, Mina, Arturo, Aladino, Isotta, Margot, Iago, Baffy, Muffin, Pumpkin, Teo, Leo, Mia, Tabù, Golda, Violetta, Viola, Bettina, Betty, Sean, Sam, Cookie, Charlie, Charly, Lilly, Lulù, Rum, Tobia, Toby, Ortensia, Atena, Billy, Sun, Asia, Martino, Susie, Caos, Ettore, Mafalda, Artù, Ombra, Rufus, Moka, Maua, Giulio (ma era una femmina…), Oscar, Brunello, Orso, Merlot, Camilla, Zeus, Ulisse, Tuja, Olivia.

Condividi

Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

Back to top
error: Content is protected !!