Home Educazione Cinofila Attenzione alle adozioni del cuore

Attenzione alle adozioni del cuore

I cani hanno deciso di dedicare la loro vita agli umani, gli umani hanno accolto i loro servizi e i cani sono diventati parte integrante della società civile e ora sono considerati veri e propri membri di famiglia. Chi prende un cane condivide la sua vita con una creatura animale dotata di un ricco patrimonio di sentimenti e comportamenti articolati e complessi. In quanti ci pensano? In quanti lo sanno?

Qualche tempo fa abbiamo scritto che ci fanno infuriare quei siti e quei giornali che quando si occupano di cani lo fanno per becero sensazionalismo e sentimentalismo – passano dal riportare notizie su cani fermi per giorni sulla tomba del padrone a foto della trasformazione miracolosa di cani maltrattati a bombardare con storie (oltretutto spesso finte) di ‘cani assassini’, assalitori, morsicatori, etc. – e diffondono disinformazione invece che conoscenza su queste creature straordinarie e ancora troppo incomprese. Il giudizio personale è feroce ma anche una valutazione più fredda li definirebbe quantomeno irresponsabili.

Purtroppo irresponsabili sono anche alcune associazioni che si ‘occupano’ di cani e inondando di annunci, appelli e foto di cuccioli, di cani abbandonati, di cani maltratti, di cani ‘bisognosi’ alimentano il mercato delle cosiddette adozioni del cuore, fonte di tanti, anche serissimi, problemi, per cani e umani.

Ne abbiamo parlato con Cinzia Stefanini, Master etologa, Specialista della Rieducazione comportamentale APNEC e practitioner TTouch.

D (Dogdeliver): Cosa si intende per adozioni del cuore?
C (Cinzia Stefanini): Per adozioni del cuore intendo quei casi in cui i proprietari alla prima esperienza di convivenza con un cane, e senza competenze specifiche sul comportamento o almeno sulle razze, senza prima farsi consigliare da un esperto di fiducia, adottano un cane (spesso in stallo in luoghi molto lontani – tipicamente nel sud, ma non solo) solo sulla base di una foto e di un racconto molto tenero e triste.

D: Sei un rieducatore cinofilo, ti occupi di cani con seri problemi comportamentali. Quante adozioni del cuore incontri?
C: Molte, purtroppo, e spesso con scarse possibilità di riuscita.

D: Qual è il problema principale delle adozioni del cuore?
C: Un passato infelice (un po’ come succede per gli esseri umani) spesso porta a problemi comportamentali importanti nel cane. Chi adotta deve esserne consapevole perchè il percorso di recupero di un cane con un trauma profondo è una strada molto in salita e il cui esito non è certo. I risultati si possono ottenere, a volte sono anche entusiasmanti ma la fatica è sempre grande. Per recuperare un cane l’amore non basta, ci possono volere anche anni, per seguire il programma di recupero ci vuole tempo, disponibilità (anche economiche), e bisogna acquisire competenze tecniche. Il primo punto quindi è, siamo disposti ad impegnarci come e quanto serve al cane?

D: Quali sono i problemi più comuni dei cani protagonisti delle adozioni del cuore?
C: Per la mia esperienza, di solito i problemi sono legati alle paure, che hanno origini diverse. Se il cane non ha potuto socializzare con le persone, ad esempio, ne avrà paura e due delle risposte più comuni alla paura sono fuggire o aggredire. Se il cane poi viene portato a vivere in un contesto complesso come la città, la vita del neo proprietario può complicarsi notevolemente: scendere le scale o prendere l’ascensore possono rivelarsi un’impresa oppure transitare dove ci sono altri cani, oppure anche il solo uscire di casa e attraversare la strada. Se ho un cane che ha vissuto per anni alla catena, isolato e che ha conoscuto l’uomo solo in modo negativo o neutro (è colui che mi nutre ma che a volte mi picchia) potrebbe non essere così incline ad allacciare rapporti di fiducia con gli umani, potrebbe essere complesso mettergli il guinzaglio o la pettorina, potrebbe essere impossibile per il veterinario visitarlo, potrebbe spaventarsi dei rumori della città (quanto è sgradevole il rumore di un tir che passa su un tombino per noi che siamo abituati, immaginiamo quanto lo è per un cane in stato di malessere), potrebbe non apprezzare se cani sconosciuti lo annusano. Sono solo alcuni esempi, la casistica è infinita.

D: Quali responsabilità hanno le associazioni?
C: Dovrebbero fare una verifica del comportamento del cane tenuto conto che come ogni altra creatura ha un livello di flessibilità e adattabilità non infinito e poi dovrebbero sincerarsi di ciò che realmente l’adottante si aspetta, quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere quel cane e se ci sono le condizioni minime per garantire la serenità del cane e della famiglia adottante. Perchè, come abbiamo visto prima, non tutti i cani possono adattarsi a tutte le situazioni e purtroppo l’amore per il cane non basta a recuperarlo se ha problemi. Come dice il mio bravissimo collega Max CibelliNon tutti ce la possono fare“.

D: Quali responsabilità ha chi adotta spinto dall’emozione di una foto o di un appello?
C: Non farsi sufficienti domande su chi c’è dietro quella foto e dietro quell’appello. Se un individuo (un cane) è stato maltrattato, picchiato, isolato, affamato, deprivato del contatto sociale, senza stimoli ambientali bhè, difficile sorprendersi se non è tanto affabile, eufemismo per dire che ha problemi comportamentali anche molto molto seri. Bisogna imparare a guardare il mondo con gli occhi del cane, sapere e capire che quello che ha vissuto lo ha segnato, ne influenza il modo di vedere il mondo e ne condiziona i comportamenti. Un esempio dovrebbe aiutare a spiegare il punto: quante volte di fronte a un cane che ‘impazzisce’ quando sente il suono di un motore mi sento dire, ma non si rende conto che è solo una moto? No… Se non ne ha mai vista nè sentita una, può legittimamente pensare che sia un mostro. E come si reagisce di fronte a un mostro?…

D: E’ possibile risolvere totalmente i problemi comportamentali dei cani?
C: In generale, se anche alcuni problemi possono essere diminuiti e tenuti sotto controllo, i problemi comportamentali di un cane potrebbero non risolversi completamente. Il risultato che si raggiunge è sempre un compromesso fra risoluzione e gestione consapevole da parte del proprietario. Va da sè che più sono gravi i problemi più il proprietario deve gestire.

D: Adottando un cane presentato come senza speranza si pensa di salvargli la vita, è effettivamente così?
C: La legge italiana vieta la soppressione dei cani in canile quindi la vita di questi cani è salva. Quello a cui bisogna pensare è il loro benessere e il benessere di chi li adotta. Faccio un esempio, siamo certi che un cane spaventato o poco socializzato o poco abituato ai rumori si adatta a vivere BENE e sereno in una città, magari grande e caotica come Roma o come Milano? Il benessere del cane richiede che si cerchi la famiglia che più si confà alle sue esigenze e il benessere delle famiglie richiede che le si aiuti a scegliere il cane che meglio si adatta alle loro necessità e all’ambiente di vita.

D: Quali criteri devono guidare la scelta del cane quindi?
C: In tutti i casi, sia di adozione sia di acquisto in un allevamento, è fondamentale non farsi guidare dall’emozione, dal “mi piace”, dal “poverino”, dal ‘io salverò questo cane’. La ricerca del cane giusto richiede  tempo e difficilmente porta risultati immediati. Il cane sarà il nostro compagno per i prossimi anni (si spera molti!), e la premessa per una vita felice insieme è quando il cane giusto è accolto dalla famiglia giusta. Perchè ciò avvenga è necessario in primis riflettere se si è disposti a fare ciò che serve per donare una vita di benessere al cane; nel caso di adozione, bisogna appoggiarsi ad associazioni e/o canili seri che per garantire la migliore adozione e ridurre le possibilità di rientro danno i cani solo dopo incontri conoscitivi e dopo che gli esperti (educatori e/o veterinari) hanno stabilito che la coppia cane-umani è compatibile. Nel caso di acquisto in allevamento, bisogna verificare la serietà dell’allevamento e, come abbiamo visto qualche tempo fa , è importante rivolgersi all’educatore prima di scegliere il cane.

Condividi

Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

Back to top
error: Content is protected !!