Da qualche tempo è diventata molto popolare la figura dell’educatore cinofilo, nei giardini se ne parla, in tanti proprietari vi ricorrono, alla televisione sono star. Tanta popolarità non è però accompagnata da altrettanta conoscenza sul perchè serve l’educatore cinofilo professionista, quale preparazione deve avere e in cosa consiste il suo lavoro e non è basso il rischio di affidarsi alle persone sbagliate e spessissimo anche di avere aspettattive irrealistiche.
Per capire perchè e quando serve l’educatore cinofilo, come lavora, e come scegliere la persona giusta abbiamo chiesto aiuto alla super Cinzia Stefanini, Master etologa, Specialista della Rieducazione comportamentale APNEC e practitioner TTouch. Come sempre le sue risposte sono state illuminanti, ed abbiamo scoperto anche alcune cose non tanto ovvie. La prima che anticipiamo è che rivolgersi ad un educatore cinofilo non è prerogativa di chi ha problemi con il proprio cane, tutti ne beneficiano e bisognerebbe chiedere la consulenza dell’educatore cinofilo addirittura prima di prendere il quadrupede. La seconda è che l’educatore aiuta a porre la basi per una serena a felice convivenza canino-umana, in altre parole aiuta il cane ad inserirsi nel contesto sociale in cui vivrà. C’è poi il rieducatore, che ha un altro compito ancora. Per scoprire tutto basta leggere l’intervista 🙂
Cara Cinzia, come sempre, grazie tantissimo per il tempo che ci dedichi. Iniziamo subito.
D (Dogdeliver): Come si fa a riconoscere l’educatore cinofilo professionista?
C (Cinzia Stefanini): L’educatore cinofilo professionista segue un percorso formativo specializzato. In Italia ci sono diverse scuole che preparano ottimi professionisti: per riconoscerle bisogna verificare che abbiano molte ore di pratica (il monte ore totale dovrebbe equamente essere suddiviso tra pratica e teoria), diversi docenti in modo che l’allievo possa imparare secondo diversi approcci e punti di vista e che ci sia un approccio interdisciplinare alla materia.
D. Come scegliere l’educatore cinofilo?
C. Suggerisco di iniziare chiedendo alle persone che si conoscono, poi identificati alcuni candidati chiedere loro il curriculum e se sono iscritti a qualche associazione di categoria. Si passa poi ad un primo incontro conoscitivo e come dice il saggio, se sono rose fioriranno. Nel caso la persona o i metodi proposti non convincessero, bisogna ricominciare da capo, chiedendo altri riferimenti, incontrandoli, etc. A volte la ricerca è un po’ lunga ma vale la pena non affrettarla perchè è fondamentale avere accanto un professionista che sa aiutare nei momenti di svolta della relazione con il cane.
D. Quando è opportuno rivolgersi ad un educatore cinofilo?
C. Mi verrebbe da dire sempre: prima di adottare un cane per farsi consigliare al meglio; quando si è alla prima esperienza con un cane; tutte le volte che si ha un dubbio o una domanda; all’arrivo di un cucciolo dopo tanti anni dall’ultimo cane; quando si è un po’ stanchi ed esasperati dagli atteggiamenti del proprio cane; quando non si non riesce a trovare il modo giusto per giocare e divertirsi con lui; quando tira troppo al guinzaglio; quando “non ascolta”; quando all’improvviso arrivano atteggiamenti e comportamenti “strani”; quando non si sa che pesci prendere… Insomma, l’educatore cinofilo professionista è una utilissima figura di riferimento per chiunque abbia intenzione di prendere un cane o lo abbia già.
D. Cosa fa l’educatore cinofilo?
C. L’educatore lavora con il cane e con il proprietario e li aiuta ad armonizzarsi con il contesto sociale in cui vivono.
D. Come lavora l’educatore cinofilo?
C. L’educatore fa un primo incontro conoscitivo con il cane e i proprietari, incontro che deve avvenire sia in casa sia all’esterno; li osserva, in base alle osservazioni individua le cause sottostanti al comportamento per il quale è stato chiamato e propone un programma di lavoro progressivo (per step).
D. Quale risultato ci si può aspettare di raggiungere alla fine del percorso con l’educatore cinofilo?
C. Una relazione più armoniosa e serena tra cane e umano e tra umano e cane; relazione che è anche ben integrata nel contesto sociale di riferimento.
D. Ci dici che l’educatore cinofilo lavora con il cane ma anche con il proprietario. Cosa vuol dire?
C. Uno dei compiti dell’educatore cinofilo è aiutare il proprietario a comprendere il proprio cane e insegnargli ad educarlo così da consolidare la relazione tra il cane e l’umano e tra l’umano e il cane. E’ importante sottolineare che l’educatore non impone al proprietario come comportarsi, traccia le linee guida all’interno del quale il proprietario, anche rassicurato e rafforzato dalla migliorata conoscenza del suo cane, si muove.
D. Andando in giro con il cane una delle domande più frequenti che si riceve è ‘è buono/è cattivo’? Si può effettivamente parlare di cani buoni e cani cattivi?
C. Ogni cane, ogni razza, ha le sue caratteriste caratteriali che sono incoercibili e solo parzialmente educabili. Il proprietario che adotta un cane da caccia deve essere consapevole che la sua creatura avrà la tendenza a cacciare mentre chi sceglie un cane da guardia deve sapere che tendenzialmente farà la guardia, con tutto quello che ciò significa. Detto questo, ogni proprietario nel pieno rispetto delle esigenze etologiche del proprio cane, deve assumersi l’impegno della sua socializzazione, della sua educazione e dello sviluppo delle competenze sociali.
D. Nella tua esperienza, quali sono gli errori più comuni che fanno i proprietari di cane?
C. L’errore principale è spesso a monte: si sceglie un cane perchè ‘piace’ senza considerare la razza, la tipologia, il tipo di vita che si conduce, le esigenze del contesto in cui si vive, se si sarà in grado di gestirlo (per sempre). E’ molto raro che prima di prendere un cane ci si chieda che storia ha alle spalle, chi sono i suoi genitori, se ha subito traumi e le sorprese in questo senso sono quasi sempre la causa dei problemi. Faccio due esempi: chi adotta un cagnolino che ha subito maltrattamenti o è vissuto in isolamento per tanto tempo si deve preparare al fatto che potrebbe avere comportamenti difficili, che potrebbe avere problemi a capire ed accettare una città, con il suo caos, i suoi rumori, i suoi stimoli etc.. Chi adotta un cane da caccia – e nella categoria rientrano anche i labrador, in pochissimi ci pensano – deve sapere che avrà l’esigenza di andare “a caccia”, magari di palline o di fresbee, ma sicuramente correndo sui prati e sì con il sole ma soprattutto con la pioggia, e avrà bisogno anche di impegnarsi in attività di scovo e di ricerca. Chi lo prende e pensa di lasciarlo solo a casa tutto il giorno, beh è bene che non si sorprenda se poi si trova la casa distrutta. La buona convivenza inizia dalla scelta giusta, i gusti estetici possono intervenire ma solo in seconda battuta. Tornando alla domanda iniziale, il primo intervento di un educatore dovrebbe essere proprio quello della consulenza preadozione.
D. Tu sei rieducatore del comportamento del cane, puoi spiegarci qual è la differenza con un educatore ‘normale’?
C. Mi occupo delle problematiche del comportamento, ossia aiuto ad affrontare problematiche che hanno prodotto disagio sia nel cane sia nel proprietario. In altre parole, il mio lavoro consiste nell’affrontare problemi comportamentali già emersi, non solo aiutare il cane ad integrarsi in modo sereno nella vita i tutti i giorni, la cosidetta ‘educazione’, (per cosa vuol dire educare il cane, leggere qui).
D. Ti si può comunque chiamare anche per educare il cane che non ha particolari problemi?
C. Sicuro! Mi occupo anche della parte educativa. Basta chiamarmi o mandarmi un messaggio – i contatti sono sul mio sito. Come dico sempre, il nostro lavoro (mio e delle ragazze, le mie Scarlett e Wasabi) è itinerante, andiamo dove c’è bisogno di noi 🙂 .
D. Sei anche practitioner TTouch, è un tipo di lavoro che si integra a quello di (ri)educazione più tradizionale?
C. Assolutamente sì. Il TTouch aiuta ad avere una visione generale ed integrata del problema espresso dall’animale e si integra in modo meraviglioso alle mie modalità di lavoro. Ho trovato molte sinergie tra il TTouch e le metodologie di recupero comportamentale.
Grazie!