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L’aggressività rediretta

Una situazione molto spiacevole che capita di vivere con il proprio cane è quando si rivolta verso (contro) di noi.

Magari non morde ma lascia uno o più segni sulla pelle – generalmente sulle braccia e/o le gambe – e spesso ancora più dell’eventuale ferita fisica, quello che fa male è la sensazione di essere stati traditi dal proprio animale. A cui si aggiunge la preoccupazione di aver cresciuto un ‘cane cattivo’ nonostante tutti gli sforzi per fare esattamente il contrario.

Parliamo oggi della[su_highlight] aggressività rediretta[/su_highlight], quel fenomeno per cui il cane fa ricadere su un terzo incolpevole le ‘attenzioni’ che non può sfogare sul destinatario che le ha provocate.

Ci spieghiamo meglio.

Si parla di [su_highlight]aggressività rediretta[/su_highlight] quando il cane è sovrastimolato o mostra aggressività verso un altro animale o una persona e un’altra persona – ad esempio il proprietario – o un altro animale si intromette e lo blocca (magari tirandolo indietro per la collottola o per il guinzaglio) e [su_highlight]il cane trasferisce le sue attenzioni sul nuovo soggetto.[/su_highlight]

Facciamo tre esempi:

– Un classico sono le risse tra cani. Due cani litigano, uno sovrasta l’altro e l’umano interviene aggrappandolo da dietro e il cane, distolto dal suo obiettivo, si rigira contro chi lo ha preso e molto probabilmente lo morde. Aggressività rediretta. Motivo per cui intervenire nelle risse tra cani è molto pericoloso.

– Due cani sono dietro un recinto al di là del quale ne passa un altro. Da entrambi i lati gli animi si riscaldano ma c’è la barriera che li separa. Il cane fuori dal recinto si allontana, e al di qui del recinto uno dei cani aggredisce l’altro. La ragione è: non potendo prendersela con chi avrebbero voluto, se la prende con quello che ha a portata di zampa. Aggressività rediretta.

– Un cane è al guinzaglio e vede/sente (molto spesso percepiscono la presenza di altri cani dall’odore nell’aria prima ancora di vederli) un altro e ha una reazione fuoribonda. Il proprietario per tenerlo meglio o magari per calmarlo lo prende dalla pettorina o dal collare, il cane si rivolta e colpisce. Non voleva prendersela con il suo umano, ce l’aveva con l’altro cane ma non potendolo raggiungere se l’è presa con chi gli era più vicino. Aggressività rediretta.

Per quanto estremamente sgradevole e spesso anche pericolosa, l’aggressività rediretta è una reazione normale nei cani.

Come si può gestire?

In realtà non si può veramente gestire la aggressività rediretta quanto cercare di impedire che si manifesti e la regola del prevenire è meglio che curare regna sovrana.

E quindi, evitare di mettere il cane in una situazione da cui potrebbe originare aggressività rediretta

– evitare gli altri cani se lo stressano

– non intervenire d’impulso nelle risse tra cani

– non avvicinare gli altri cani se il proprio al guinzaglio è a disagio

etc.

Detto questo, come abbiamo visto tante volte i cani non fanno niente per caso e l’aggressività è manifestazione di disagio che deve essere investigato, affrontato e per quanto possibile risolto e in questi casi rivolgersi a un educatore cinofilo professionista serio, preparato e bravo è fortemente raccomandato.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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