1. ‘Aggressività’ verso altri cani quando è al guinzaglio
Il guinzaglio è uno strumento che impedisce ai cani di comunicare correttamente, può dare loro un senso di forza e protezione – visto che attaccato dall’altro lato c’è un umano pensano di poter fare cose che sciolti non farebbero – e anche di debolezza perchè in caso di pericolo non possono scappare.
Un cane al guinzaglio quindi è in uno stato che potremmo definire ‘innaturale‘ – non si può esprimere bene, può sentirsi più forte perchè pensa di essere sostenuto dall’umano, può sentirsi più debole perchè anche volesse non potrebbe scappare.
Detto questo, anche se ha le sue ragioni, un cane che da di matto quando è al guinzaglio è un problema. Come lo si può gestire?
La prima cosa da fare è essere calmi. Tramite il guinzaglio i cani percepiscono lo stato d’animo dell’umano che li accompagna e reagiscono di conseguenza, per cui se l’umano è nervoso sentono la tensione, si preoccupano ed esplodono.
La seconda cosa da fare è tenere il guinzaglio morbido – il guinzaglio morbido segnala al cane che l’umano è sereno, per cui il quadrupede non riceve input (anche involontari) che bisogna preoccuparsi ed è più tranquillo. Il guinzaglio corto e stretto invece fa l’opposto, invia al cane il segnale che l’umano è preoccupato, per cui il cane si preoccupa a sua volta ed esplode.
Un’altra cosa da fare, sempre nella massima calma, è evitare gli altri cani. Il motivo è semplice: il cane quando vede gli altri cani esplode perchè si stressa, se non glieli si fa incontrare gli si evita la situazione stressante e così si evita l’esplosione.
Quando si incontra all’improvviso un altro cane, invece, la cosa migliore da fare è girarsi e allontanarsi, in modo deciso ma calmo.
SI può poi iniziare il percorso di condizionamento positivo, in altre parole, insegnare al cane ad associare gli altri cani al guinzaglio ad una esperienza positiva (un premio). Appena se ne vede uno anche in lontananza, prima che si scateni la reazione, dare un premietto, ripetere, ripetere, ripetere. Non è facilissimo, richiede tanto tempo e tanta pazienza, ma i risultati si possono ottenere. Sempre suggeribile anche rivolgersi ad un educatore cinofilo esperto.
2. ‘Aggressività’ verso altri cani quando è sciolto
Non a tutti i cani piace stare con i loro simili, alcuni hanno un senso molto ampio del proprio spazio personale (bolla prossemica), alcuni sono competitivi, alcuni sono territoriali, alcuni sono paurosi… tante caratteristiche individuali diverse, una manifestazione più o meno comune, l”aggressività’ verso gli altri cani. Come fare? La cosa migliore è rivolgersi ad un educatore cinofilo esperto che aiuti ad individuare la causa della ‘aggressività’ e seguire con lui/lei un percorso che permetta quantomeno di gestirla.
Ci sono però alcune misure generali che si possono considerare: se il cane non ama i propri simili non costringerlo a stare con loro; se ha un senso molto ampio del suo spazio personale non costringerlo in spazi ristretti e a stretto contatto con altri cani – ad esempio evitare le infami aree cani che infestano tante città; se ha paura, non metterlo in situazioni che la favoriscono – ad esempio se è cucciolo e ha paura dei cani grandi non forzarlo; se ha paura di più cani insieme, non lasciarlo dove ce ne sono tanti, etc.
In poche parole, evitare le situazioni che possano scatenare il suo malessere e quindi le sue reazioni ‘aggressive’.
Fondamentale: i cani che hanno manifestazioni ‘aggressive’ non devono essere puniti, nè a parole nè fisicamente, devono essere (ri)educati, ed è caldamente suggeribile rivolgersi ad un educatore cinofilo (professionista e serio! non smetteremo mai di ripeterlo).
3. Aggressività verso le persone
Rivolgersi subito ad un educatore professionista