Parlando con gli educatori cinofili, il primo insegnamento che si riceve e il meno atteso è che ogni cane è un individuo a sè, con il suo carattere e il suo temperamento.
In altre parole, non esistono due cani uguali, anche se della stessa razza, anche se dallo stesso allevamento, anche se fratelli.
Le implicazioni per noi proprietari sono tante e significative. Ne elenchiamo alcune, tutte ugualmente importanti.
1. Tanti proprietari prendono un secondo (o più) cani della stessa razza o quando il loro compagno a quattrozampe se ne va, ne prendono un altro della stessa razza spinti in entrambi i casi dalla stessa idea, che il ‘secondo’ (o terzo, etc.) cane sia uguale al primo. La verità però è diversa perchè la genetica può dare una idea di massima della predisposizione del cane (ad esempio i labrador sono docili e amano l’acqua, gli australian amano lavorare con le pecore, i jack russell sono predatori, i rottweiler sono da difesa) ma non dice nulla o quasi di come è il singolo cane per cui ci può trovare con un labrador rognoso e che odia l’acqua, un terranova iperattivo, un jack russell che odia muoversi, etc. etc.
1. Scoprire dopo averlo preso che l’altro cane ‘uguale’ in realtà è tutto diverso è spessissimo un problema perchè non si è pronti ad affrontare e gestire quello che comporta.
1. Che non esistano due cani uguali anche se fratelli richiede che il proprietario faccia molta attenzione a ogni quadrupede che entra nella sua vita e si predisponga psicologicamente e praticamente a ‘ricominciare da capo’ ogni volta per costruire il miglior rapporto possibile e permettere al cane di vivere sereno e felice. Il che vuol dire ad esempio, capire un diverso modi di comunicare, imparare e usare nuovi metodi per insegnare, interpretare una personalità diversa, offrire a ciascun cane quello di cui ha bisogno.
1. Che ogni ogni cane sia un individuo a sè vuol dire che non esistono ricette valide per tutti per gestire e risolvere problemi e situazioni, anche se all’apparenza uguali tra due cani. Esistono macro regole all’interno delle quali muoversi – ad esempio che i premietti in forma di cibo sono molto apprezzati, che il rinforzo positivo funziona e le punizioni no, che va conquistato il rispetto e non il timore del cane – ma ogni cane richiede il suo approccio e il suo modo di lavorare per raggiungere il risultato desiderato.
1. E’ importante capire fin da subito come è il proprio cucciolo così da impostare al meglio il rapporto e la sua educazione- Le puppy class sono uno strumento utilissimo in questo senso.
1. E’ molto utile e certamente non sminuente nè umiliante rivolgersi ad un educatore cinofilo – esperto e serio (forse diciamo un’ovvietà ma di questi tempi c’è un proliferare di millantatori da cui bisogna tenersi scrupolosamente lontani) anche se si ha già esperienza di cani per avere indicazioni interpretative e magari nuovi strumenti per capire il nuovo arrivato.
1. Ogni cane ha il suo carattere, i suoi gusti, il suo modo di fare, il suo modo di comunicare, i suoi desideri ed è responsabilità del proprietario riconoscerli e rispettarli – facciamo un esempio su tutti secondo noi abbastanza indicativo (ci riguarda anche personalmente): amiamo molto il contatto fisico con il cane, passeremmo ore ed ore ad accarezzarlo, ci piacerebbe averlo sul divano con noi, etc. Oban non ama essere accarezzato e non gli frulla per la testa nemmeno da lontano di stendersi sul divano accanto noi. La tentazione di imporci è forte, ha anche quel pelliccione enorme e super morbido veramente irresistibile, ma abbiamo dovuto imparare a rispettare il suo modo di essere e il suo modo di esserci vicino (ossia da lontano e senza contatto fisico 🙁 ). Noi siamo un (bel) po’ frustrati ma lui è libero di essere sè stesso per cui alla fine possiamo solo essere contenti.