La domanda se sono più intelligenti i cani o i gatti è vecchia come quella se è nato prima l’uovo o la gallina ma in generale è accettata l’idea, anche da parte dei proprietari di Cane, che i gatti sono più intelligenti, come se l’essere altezzosi e indipendenti fosse segno di una indubbia superiorità intellettuale rispetto a chi segue gli umani, ama rotolarsi nelle carcasse, si annusa il didietro per conoscersi e tutte le cose che fanno i cani.
In realtà… In realtà anche in questo i Cani sorprendono.
Se ne è occupata una recente ricerca pubblicata sulla rivista Scientific reports. E’ l’argomento di oggi.
Un primo punto: come si misura l’intelligenza
Come si misura l’intelligenza è importantissimo ed un caso di cui ci siamo occupati qualche tempo fa (qui) spiega bene il punto.
Alcuni studiosi hanno osservato la reazione di alcuni cani e alcuni scimpanzè quando si vedevano in uno specchio dopo che era stato messo loro uno stickerino rosso sulla fronte. L’eventuale reazione (o non reazione) era considerata indicativa della capacità (o non capacità) dell’animale di riconoscersi. Vedendo il puntino rosso gli scimpanzè si toccavano la fronte, secondo gli scienziati un chiaro segno che avevano notato che c’era in loro qualcosa di diverso, mentre i cani erano indifferenti, un chiaro segno, sempre secondo gli scienziati, che i cani non si riconoscono.
Sul tema sono intervenuti Alexandra Horowitz e Marc Bekoff che hanno riaperto la questione facendo notare che per misurare la capacità di riconoscersi dei cani bisogna usare uno strumento adeguato e visto che il primo senso dei Cani, quello con cui scoprono e conoscono il mondo, non è la vista (che è il loro terzo senso) ma l’olfatto, per loro lo specchio non è lo strumento corretto. Cambiato lo strumento con uno basato sull’olfatto, infatti, i cani hanno mostrato di riconoscersi.
In altre parole, lo strumento che si usa per misurare conta e se non corretto pregiudica il risultato.
Passiamo ora quindi alla domande se è effettivamente vero che i gatti sono più intelligenti dei cani.
Gli umani: un denominatore comune di cani e gatti
Un fattore che hanno in comune Cani e gatti domestici è la vita con gli umani.
Il gruppo di ricercatori autori dello studio che abbiamo citato all’inizio ha deciso di usare come parametro di misurazione della intelligenza dei cani e dei gatti la capacità degli uni e degli altri di capire i gesti di comunicazione degli umani.
Anticipiamo i risultati: nella capacità di comprendere i gesti comunicativi degli umani i cani non hanno eguali, non tra i felini e nemmeno tra i nostri cugini primati.
In altre parole, i cani (anche i cani randagi senza esperienza di vita con gli umani) capiscono che i gesti umani hanno una intenzione comunicativa e capiscono anche il significato di quella comunicazione. E’ una capacità clamorosa.
La vicinanza agli umani
La vicinanza tra i cani e gli umani è millennaria, si ritiene sia iniziata tra 40.000 e 15.000 anni fa, ed è tanto stretta che si parla addirittura di coevoluzione tra le due specie. Secondo gli studiosi ciò è avvenuto perchè i cani sono animali sociali e hanno grandi capacità comunicative, che si sono evolute ed adattate alla vita con gli umani.
Per i gatti le cose sono andate diversamente. Rispetto ai cani si ritiene che la loro domesticazione sia avvenuta molto più tardi, circa 7000 anni fa, quando si sono rivelati utilissimi nel combattere i topi che aggredivano le riserve di cereali ma mentre i cani vivevano e lavoravano a fianco degli umani i gatti erano sostanzialmente indipendenti, non guidati dagli umani.
A differenza dei cani che vivevano in nuclei con gli umani, da cui erano anche dipendenti, gli avi dei gatti di oggi erano animali prevalentemente solitari, molto territoriali, con contatti minimi anche tra di loro. In altre parole, pur vivendo vicino ad insediamenti umani, la connessione sociale dei gatti con gli umani era molto debole e il divenire animali da compagnia è un fenomeno iniziato appena due secoli fa.
L’intelligenza sociale dei cani
Un test tipico per misurare l’intelligenza sociale è quello del gesto, si fa anche con i bambini umani. I bambini dai due anni in poi capiscono che puntare è un gesto di comunicazione che indica la direzione in cui si trova qualcosa di interessante e i cani, come i bambini capiscono che i gesti umani hanno un intento comunicativo.
I gatti, no.
In conclusione
Per quanto riguarda la intelligenza sociale e la capacità di comprendere e rispondere alle comunicazioni umane, la superiorità dei Cani sui gatti è stratosferica.