Il cane tira al guinzaglio
Il cane non è affettuoso
il cane ringhia agli altri cani
Il cane odia andare per negozi
Il cane deve uscire
Quando torno a casa il cane mi salta addosso
Il cane solleva la cresta quando gioca con gli altri cani
Il cane si sporca quando esce
Il cane abbaia continuamente quando è a casa da solo
etc. et. etc.
Diverse situazioni, due fattori in comune: il cane e gli umani disturbati.
Posto che avere il cane non è obbligatorio, vivere bene insieme è essenziale e dagli scenari visti prima sembrebbe che ciò sia possibile se il cane non ha i comportamenti che danno fastidio.
La realtà è più complessa.
Vediamo.
Un nuovo protagonista
Si tende a considerare il Cane l’unico protagonista della vita a 6 zampe: se c’è un problema, è il cane o del cane; se qualcosa non piace, il cane deve cambiare. In realtà nella vita a 6 zampe i protagonisti principali sono due, il cane e i suoi proprietari, e il primo passo che porta ad evitare problemi di comportamento nel cane è assumere il proprio ruolo.
Per quanto riguarda il comportamento dei cani, molto importanti nel loro ruolo di attori non protagonisti sono l’educatore cinofilo (solo se professionista serio e preparato – e l’eventuale veterinario comportamentalista. L’educatore/addestratore che si presenta e vuole un ruolo da protagonista è pericoloso e da evitare.
Riconsiderare le posizioni
E’ ancora estremamente diffusa l’idea (e le pratiche che la accompagnano) che i cani vogliono essere in posizione gerarchicamente superiore rispetto agli umani e che si deve contrastare la loro inclinazione sottomettendoli e dominandoli e che bisogna comportarsi da ‘alpha’.
E’ un approccio vecchio e superato dalle più avanzate ricerche scientifiche. La realtà della posizione dei cani e degli umani è un’altra.
Il celebre etologo statunitense Marc Bekoff spiega in un recente articolo che:
- I cani sanno benissimo che gli umani non sono cani e ‘quello che succede quando interagiscono tyra di loro è molto diverso da quello che accade quando interagiscono con gli umani’.
- ‘Non ci sono dati a supporto dell’idea che i cani di casa formino con gli umani un branco multispecie nello stesso senso in cui lo fanno alcuni cani liberi o i loro parenti selvatici’.
- ‘Da un punto di vista pratico non c’è alcuna ragione per cui gli umani debbano pensare di dover essere gli ‘alpha’, dominare il cane con l’addestramento per forzarlo a sottomettersi e cambiare il suo comportamento’.
Il professor Clive Wynne, etologo, Direttore del Canine Science Collaboratory della Arizona State University negli USA, parla di super dominanza degli umani sui cani.
Avere una visione realistica della posizione che occupano gli umani e di quella che occupano i cani nella relazione umano-canina è fondamentale per evitare problemi.
Se non ‘alpha, cosa?
Il legame che si può creare tra cani e proprietari è comparabile a quello tra figli e genitori ed è scientificamente dimostrato che gli stili genitoriali che si usano con i figli sono gli stessi che si usano con i cani e hanno gli stessi effetti.
In altre parole, il ruolo dei proprietari per i cani è equivalente a quello dei genitori per i figli. Compito e resposabilità dei proprietari è essere e comportarsi da genitore competente, dare regole, educazione, sicurezza, guida, sostegno, soddisfare esigenze, gestire risorse e ambiente.
Quando i proprietari svolgono il loro ruolo con competenza e si dedicano al Cane con la dedizione e l’impegno di cui ha bisogno, il Cane non ha motivo di avere comportamenti poco piacevoli.
Il Cane, essere senziente
I cani sono esseri senzienti, hanno una ricca vita emotiva – provano tanti sentimenti e tante emozioni e vivono tanti stati d’animo – e si preoccupano di come sono trattati e di cosa succede loro ed è scientificamente provato che l’uso di metodi avversivi – la coercizione o ‘tecnica’ come amano chiamarla gli adepti – causa stress, ansia e aggressività e danneggia il cane in modo spesso irreparabile e mina, spesso in modo irreparabile, la relazione tra il cane e il proprietario.
L’unico modo per relazionarsi con il cane, anche ai fini dell’educazione, è usando metodi che rispettano il cane, la sua natura e il suo benessere.
Le esigenze dei Cani
I cani hanno importanti esigenze (fisiche, mentali e sociali), dovute al loro essere cani, all’essere cane di quella specie (o mix di) e all’essere quello specifico individuo cane.
Le esigenze devono essere soddisfatte. In altre parole, i cani devono fare vite adeguate.
I cani che conducono vite inadeguate soffrono e il loro disagio si esprime nei comportamenti (che sono comunicazioni e riflettono come sei sentono).
C’è problema e problema
La realtà della vita con il cane è che i comportamenti sgraditi del cane non sono sempre un vero problema.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che:
- La natura dei comportamenti sgraditi agli umani non è la stessa per tutti, e se alcuni sono effettivamente problemi del cane, altri non lo sono.
- I cani hanno comportamenti naturali e se gli umani non li gradiscono il problema non è del cane ma degli umani
- Ci sono situazioni in cui i comportamenti sgraditi del Cane sono causati dal contesto e da problemi di gestione
La questione del cane giusto
La scelta consapevole del cane e la scelta del cane giusto sono fattori fondamentali per evitare problemi.
- Scegliere consapevolmente vuol dire sapere che prendere il cane comporta impegno, dedizione e responsabilità veramente importanti
- Scegliere il cane giusto vuol dire scegliere un cane con caratteristiche ed esigenze compatibili con se e il proprio stile di vita. Vuol dire, ad esempio, non sorprendersi se difende la casa e i suoi abitanti (visto che è un cane da guardia); non sorprendersi se ha sempre il naso per terra (visto che è un cane da caccia), etc. Ogni cane è un individuo a se che si scopre anche vivendo insieme ma ignorare la predisposizione genetica, le motivazioni di razza e ciò che si può già capire della sua predisposizione individuale apre le porte a sorprese spesso non piacevoli.
- Scegliere consapevolmente e il cane giusto vuol dire anche sapere che ci sono questioni – ad esempio brutte condizioni di allevamento, infanzia difficile, essere portati via troppo presto dalla mamma, provenire da una vita libera – che segnano il Cane per tutta la vita ed è altissima la probabilità che le sue difficoltà non siano risolvibili.
In conclusione
Evitare i problemi di comportamento del cane non è come si pensa un agire sul cane per forzarlo a conformarsi al volere umano.
Evitare i problemi di comportamento del cane è possibile, oltre che auspicabile, e ha diverse componenti, tra cui: (l’ordine è sparso, sono tutti egualmente importanti)
- Sapere che il cane è un cane e ha i suoi naturali e normali comportamenti da cane e quando li mette in atto non sono un problema. Se agli umani danno fastidio, il problema non è il cane ma chi lo ha preso.
- Svolgere con impegno e competenza il proprio ruolo di proprietario: guida, gestore di risorse e ambiente, fonte di sicurezza, conforto, educazione, amore, regole.
- Dare al cane una vita adeguata al suo essere cane, di quella razza (o mix di) e all’essere quello specifico individuo cane; una vita in cui le sue esigenze sono adeguatamente e correttamente soddisfatte
- Educare e trattare il cane in modo rispettoso della sua natura, dei suoi sentimenti, delle sue capacità cognitive ed emotive
- Non pensare ed agire nei confronti del cane come se fosse sbagliato
- Non pensare ed agire nei confronti del cane per forzarlo a conformarsi ad un modello
- Non usare mai alcuna forma di coercizione e violenza nei confronti del cane