Home Il Benessere dei Cani L’alimentazione del cane: il cibo umido

L’alimentazione del cane: il cibo umido

Vivendo con il cane prima o poi ci si rende conto che anche l’alimentazione non è facile: oltre alle esigenze specifiche della creatura dovute all’età, lo stato di salute, lo stile di vita, le eventuale allergie, ci sono anche i gusti per cui se tanti proprietari hanno la fortuna (che in alcuni casi però può rivelarsi pericolosa) di avere il cane che mangia tutto e può mangiare tutto, ce ne sono altrettanti che scoprono che nutrire l’animale richiede più impegno del previsto.

A tutto ciò si aggiungono i consigli, anche non richiesti, degli altri proprietari, la posizione dell’eventuale educatore e del veterinario, per cui si apre anche la questione di quale dieta seguire

La dieta per il cane

Di questi tempi vanno per la maggiore la dieta casalinga e la dieta cruda (la cosidetta BARF) e chi nutre il suo cane con una dieta commerciale è considerato al minimo uno sciagurato, spesso un vero e proprio avvelenatore.

A costo di essere sbranati ci lanciamo nel dire che c’è tanto di ideologico in posizioni così radicali (che non di rado diventano anche aggressive – indimenticabile, per dirne una, la violenza e il disprezzo con cui una veterinaria comportamentalista e una educatrice parlavano di un produttore di cibo colpevole a dir loro di aver dichiarato di non usare conservanti quando in realtà usavano il rosmarino come conservante) e che una variabile di cui si sente la mancanza nel discorso è quella della qualità, si da per scontato, a priori, che qualsiasi cosa di origine domestica è ottima e qualsiasi cosa comprata in negozio è pessima.

Il bene dei cani e l’importanza dell’alimentazione per la loro vita chiedono che invece di fanatismo e ideologia ci sia realismo e che le scelte siano dettate dalle esigenze del cane e che, realisticamente, prendano in considerazione la vita dei proprietari.

Il che non vuol dire avallare il ‘Non mi posso mica sacrificare per il cane‘ che si sente tanto spesso. Assolutamente no. Vuol dire avere la mente aperta, valutare i pro e i contro delle possibili alternative e scegliere ciò che è meglio per il cane e più compatibile con il proprio stile di vita (ovviamente nel caso di esigenze specifiche del cane quelle prevalgono su tutto).

Il proverbiale soffio di aria fresca viene da Fiorenza Merati, educatore cinofilo ed aromaterapeuta, esperta in alimentazione per cani; in un recente articolo analizza con serenità un tipo di alimento possibile per i cani: il cibo umido.

E’ l’argomento di cui ci occupiamo oggi.

Cosa è veramente il cibo umido

Il cibo umido contiene tutti gli elementi nutritivi di cui il cane ha bisogno ed è quindi una valida alternativa alla cucina domestica e ai croccantini (considerarlo solo come un appetizzante per i croccantini è limitativo, e di fatto non corretto).

Ovviamente, perchè sia tale deve essere di qualità (come, d’altronde, qualsiasi altro tipo di cibo si da al cane).

Quali caratteristiche deve avere il cibo umido?

Come dicevamo prima, come ogni alimento che si da al cane, anche il cibo umido deve essere di ottima qualità.

Come si riconosce un cibo umido di qualità?

Gli elementi da considerare per valutare la qualità del cibo umido sono:

  • Che sia etichettato come alimento completo e non come alimento complementare
  • Gli ingredienti con cui è preparato
  • La modalità di produzione

Gli ingredienti caratterizzanti

Per ingredienti caratterizzanti si intendono quelli indicati come particolarità del prodotto (ad esempio, salmone e alghe) e per legge l’etichetta deve contenerne la quantità anche se la percentuale è infinitesimale.

Come scegliere il cibo umido?

Una prima discriminante utile è data dall’etichetta: chiara e comprensibile con la lista degli ingredienti e nulla di strano o indecifrabile; meglio ancora se si riescono ad avere informazioni su come il cibo è prodotto, la qualità delle materie prime usate e anche la filosofia dell’azienda produttrice.

Superato il primo step, l’etichetta convince, si passa al secondo dato dal cibo contenuto nella scatola (valutazione che si può fare solo dopo aver comprato per cui si può dire che le prime volte sono un investimento investigativo) e qui quello che si vuole è trovare un alimento compatto, in cui si distinguono gli ingredienti indicati nell’etichetta, e con poca gelatina.

Cosa non si vuole

All’apertura della scatola ci sono tre elementi che non si vogliono trovare (e se si trovano indicano che è meglio passare ad un altro)

  • Aspetto non compatto: se aprendo la scatola il cibo appare come un poltiglia non ben definita è meglio non darlo al cane perchè è molto probabile che gli ingredienti con cui è stato preparato sono di bassa qualità oppure il modo in cui è cotto e preparato non è rispettoso degli ingredienti che, quindi, si sciolgono invece di restare compatti come dovrebbero.
  • Odore esageratamente forte: un cibo di qualità per cani non ha mai un odore eccessivamente forte, quando è così è perchè gli ingredienti sono di bassa qualità
  • Tanta gelatina: un po’ come nelle tartine per umani, tanta gelatina vol dire poco cibo e tanto riempitivo

Quali sono i vantaggi del cibo umido?

  • Le piccole dimensioni delle confezion fanno si che si possa cambiare frequentemente il gusto, cosa che mantiene sveglio l’appetito del cane e allo stesso tempo riduce il rischio che sviluppi allergie e intolleranze
  • E’ più appetibile dei croccantini, perchè ha un maggiore contenuto di acqua
  • E’ più facilmente digeribile dei croccantini, perchè è meno processato e contiene più acqua
  • E’ comodo da gestire

Quali sono gli svantaggi del cibo umido?

  • Una volta aperta la scatola, deve essere conservata in frigorifero (e il suo allettante profumo per il quadrupede non è necessariamente egualmente apprezzato dai suoi umani)
  • Una volta aperta la scatola, il cibo deve essere consumato al massimo in 2-3 giorni
  • Il costo è superiore a quello dei croccantini
  • Se si fa scorta, le scatole(tte) occupano spazio (anche i croccantini ma i sacchi sono generalmente più facili da gestire)

Quanto darne?

Sulla etichetta di ciascuna scatola è indicata la tabella delle dosi in base al peso del cane ed è il punto di riferimento da cui iniziare. Ci sono poi altri elementi da considerre, tra questi:

  • L’età del cane: più giovani ed attivi tendono a mangiare di più dei più anziani che riposano di più. Da notare che tendenzialmente per il cibo umido non c’è distinzione tra cucciolo, adulto o anziano; la differenza la fa la quantità più che la composizione.
  • Il peso di riferimento è il peso forma della creatura non quello effettivo e la dose da dare è quella relativa al peso forma per cui se il cane pesa di più bisognerà darne un po’ di meno di quanto indicato, se è sottopeso, un po’ di più di quanto indicato
  • Le circostanze: clima, attività, ambiente influiscono sulle esigenze nutrizionali del cane e richiedono un adeguamento delle quantità. In generale nel periodo estivo si riducono e nel periodo invernale aumentano ma ci sono eccezioni, ad esempio, un cane al mare che fa molto movimento anche se fa caldo ha bisogno di mangiare, più di un cane che in piena estate è in città e ha le attività ridotte al minimo; ugualmente un cane che passa l’estate in montagna facendo tanto movimento ha bisogno di nutrirsi di più di quanto avrebbe bisogno se fosse in città o al mare facendo poco movimento.

Completo o complementare?

All’inizio abbiamo visto che una distinzione essenziale è quella tra cibo completo e complementare.

Quello che si vuole è un cibo completo; un cibo che ha tutti i nutrienti di cui il cane ha bisogno.

Gli alimenti complementari sono solitamente indicati dal veterinario nel caso di specifiche patologie e lo stesso veterinario deve indicare se e come integrarlo.

Ma alla fine di tutto c’è un solo giudice

Studiato, chiesto consiglio, cercato, valutato, comprato e offerto e ora la parola (virtuale) è al giudice ultimo della pappa: il destinatario, il cane.

Oltre al gusto,, che come abbiamo visto è individuale per cui di una stessa marca di ottima qualità un prodotto può piacere e uno no, ci sono elementi da osservare con attenzione che dicono se il cibo scelto va bene. Tra questi:

  • Il pelo della creatura, se è bello, lucido, senza forfora
  • La struttura del cane
  • I suoi movimenti intestinali
  • La sua vitalità
  • I suoi comportamenti

Se qualcosa non convince, potrebbe dipendere dalla pappa e quindi essere necessario cambiarla.

E’ importante ricordare che se anche il cane ha sempre mangiato la stessa pappa senza alcun problema è possibile che ad un certo punto non si trovi più bene ed abbia bisogno di cambiarla.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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