Prima di scegliere una automobile si studia, si considerano le necessità, si vedono caratteristiche della macchina, si valuta il costo, il consumo, l’estetica, si vanno a conoscere e comparare le candidate e quando tutte le stelle sono allineate si compra.
Trovare la casa giusta richiede così tanto studio e ricerca da essere considerato un lavoro.
Prima di comprare uno smartphone o una asciugatrice si passano ore e ore a cercare, valutare e comparare.
Qualcuno è più rilassato quando si compra una camicia ma tanti hanno un processo decisionale lungo anche quando si tratta di vestiti.
A differenza della automobile, della asciugatrice e dello smartphone, il cane è un essere vivente e sensiente, che ha carattere, personalità, esigenze, motivazioni di razza e individuali, oltre ad una dentatura capace di triturare ossa (i cani hanno il potenziale di triturare ossa ma imparano fin da piccinissimi la gestione del morso e la prima regola è che non si morde a caso) e, a seconda della razza (o mix di), hanno anche dimensioni e forza fisica imponenti.
Nonostante questo, spesso bastano una foto o un appello strappacuore e si porta il cane a casa.
E….
E …. le sorprese
- Il cane sporca in casa
- Il cane non ama girare per la città
- Il cane abbaia quando entrano estranei in casa
- Il cane non saluta nessuno quando gli umani tornano a casa
- Il cane si rotola nel fango
- Il cane non mangia i suoi croccantini però vuole le cose dal tavolo
- Il cane è agitato in casa
- Il cane non lascia avvicinare nessuno al bambino
- ‘Il cane non fa quello che gli dico, sente solo quello che vuole‘
- ‘Il cane si sposta quando lo abbraccio’
- ‘Il cane esce appena torno a casa dopo 12 ore fuori per lavoro e tira al guinzaglio e se lo libero non torna al richiamo‘
- ‘Il cane mi salta addosso appena apro la porta‘
- ‘Il cane non mi salta addosso quando apro la porta, vuol dire che non mi vuole bene‘
- ‘Il cane prende cose al parco e devo strappargliele di bocca ogni volta‘
- ‘Il cane è litigioso con i cani del condominio e mi fa fare brutta figura’
- ‘Il cane mi fa i dispetti, ogni volta che torno a casa trovo che mi ha mangiato qualcosa‘
- ‘Lo porto in area cani e non gioca con nessuno’
- ‘Lo porto in area cani e litiga con tutti‘
- ‘Il cane sa che ha fatto un danno e si mortifica quando lo sgrido‘
- Il cane sa che ha fatto un danno e quando lo sgrido continua per sfidarmi‘
E gli altri numerosissimi comportamenti di cui i proprietari si lamentano
I commenti
‘Il mio cane è uno str…’
‘Il mio cane è incontentabile’
‘Il mio cane è terribile’
‘Il mio cane è insopportabile’
E’ il caso di mettere le cose in prospettiva.
Chi sceglie?
Il cane non può scegliere nulla del suo destino: non può scegliere di essere preso, da chi è preso, dove va a vivere nè come vive, tutte le decisioni che lo riguardano sono fatte dagli umani e nonostante la complessità dei cani è comune che la decisione di prenderne uno sia fatta d’impulso.
Spesso si sceglie su Internet, spesso predilegendo cani che vengono da lontano così c’è la comodità che viene portato a casa con la staffetta; spesso si prendono cani rimasti orfani a pochi giorni, e quindi privi della impostazione fondamentale per crescere correttamente, oppure cani recuperati da situazioni di totale disagio o accalappiati in qualche campagna sperduta, totalmente incapaci di interagire con le persone; comune è anche comprare un cucciolo esotico perchè di moda (nonostante quello che si crede esotico in realtà vuol dire meticcio, spesso anche una aberrazione) senza alcun controllo sull’allevamento, i genitori, le malattie e, soprattutto, il rispetto per gli animali e il loro benessere.
La assurda verità è che c’è molta più attenzione e preparazione nel comprare una asciugatrice che nel prendere un cane.
E, come insegna il saggio, non ci vuole molto prima che i nodi vengano al pettine.
Il problema non è il cane
Abbiamo visto qualche tempo fa che si può dire che i cani hanno sempre ragione. Cosa vuol dire?
Vuol dire che quando ci sono problemi perchè l’umano pensa che il cane che ha preso non va bene perchè non rispetta i suoi canoni, in realtà il problema non è il cane ma l’umano.
Il problema è chi prende il cane senza sapere chi è, senza sapere l’impegno che naturalmente viene con il cane e senza essere nè pronto nè intenzionato a rispettare quell’impegno.
L’aberrazione
E infine l’aberrazione: i proprietari, le figure che per il cane sono come genitori, non lo considerano come un figlio ma come un oggetto e alla pari della asciugatrice, dello smartphone, dell’automobile, se decidono che non va bene pensano che sia normale ridarlo indietro. E chissene dei sentimenti, delle emozioni, del dolore, della sofferenza, della preoccupazione, della paura, dello sconforto, del turbamento, dei traumi che causano al cane, magari a quel cane che hanno preso perchè volevano salvarlo.
In collaborazione con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, e co-autrice del best-seller Senti chi Abbaia