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La memoria dei cani

C’è ancora chi nega che i cani abbiano memoria e sostiene che vivano solo nel momento ma chiunque conosce un cane o vive con lui/lei ha dimostrazioni continue che i quadrupedi hanno memoria. Gli studiosi che confutano chi nega che i cani abbiano memoria partono da lontano ed evidenziano come da un punto di vista evolutivo sarebbe stato impossibile sopravvivere senza memoria. La memoria è cruciale per imparare, per risolvere problemi, per cacciare, per riconoscere i visi e gli odori, per orientarsi nello spazio, e in generale per sopravvivere. La questione non può, quindi, logicamente essere se i cani hanno memoria, basta osservarli anche brevemente per rendersi conto che ce l’hanno (ad esempio, da quando sono piccini che si ricordano gli insegnamenti della mamma su come ci si comporta, da come si ricordano le persone, da come ricordano i posti dove sono stati o come vanno a cercare un legno che hanno lasciato nell’ultimo passaggio al parco o come riconoscono dall’abbaio o dall’odore il cane che odiano o si accorgono che il loro umano è tornato a casa prima di loro perchè ne sentono l’odore in ascensore) ma che tipo di memoria hanno e se è a breve, a medio o a lungo termine o dei tre tipi.

Esistono diversi tipi di memoria che hanno gli umani e che hanno i cani. Un tipo di memoria è quella spaziale (dove spaziale in questo caso non è il superlativo ma il letterale, legata allo spazio fisico). Grazie alla memoria spaziale, ad esempio, i cani si orientano nei posti e riescono a ritrovare cose che hanno lasciato. Un ruolo fondamentale nel ricordo dei cani ha, come abbiamo accennato prima, anche il loro prodigioso olfatto. La memoria olfattiva dei cani è tale che si ricordano un odore anche anni dopo averlo sentito. Non solo, è scientificamente provato che la memoria olfattiva dei cani, come per gli umani, è connessa alla loro memoria emotiva per cui, ad esempio, l’odore del veterinario può provocare una emozione negativa mentre quello di una persona a cui vogliono bene può generare felicità. Non si può poi dimenticare la memoria uditiva che permette ai cani di ricordare, ad esempio, il suono e il tono di un segnale vocale umano associati ad una determinata azione e/o ad un comportamento oppure di riconoscere un nemico o un amico dal loro abbaio. Grazie alla memoria uditiva i cani, che distinguono i suoni che gli umani emettono, imparano e ricordano che diversi suoni e diversi toni vogliono dire cose diverse.

Un’altra questione è se i cani hanno memoria episodica e memoria associativa. Per memoria episodica si intende la memoria che ciascuno ha di uno specifico evento. La memoria episodica è un tipo di memoria a lungo termine che riguarda il ricordo di situazioni ed esperienze passate nel contesto in cui sono state vissute, compreso il tempo, il posto, e le emozioni ad esse associate. Ad esempio, il primo giorno di scuola, il matrimonio, la laura del cugino preferito, etc. Per memoria associativa invece si intende la capacità di imparare e ricordare la relazione tra elementi come il nome di una persona appena incontrata o l’aroma di un particolare profumo. Alcuni sostengono che i cani hanno solo memoria associativa. Si ricorderebbero persone, posti, ed esperienze ma solo in base alle associazioni che hanno con loro. Un esempio è quello del veterinario: il cane che ha avuto una cattiva esperienza dal veterinario ne ha paura perchè associa al posto e alla persona la memoria della paura che ne ha avuto ma non perchè si ricorda cosa lo/a ha spaventato/a. Altri invece sostengono che i cani hanno anche memoria episodica – ossia l’abilità di ricordare un avvenimento (cosa è successo) e nello stesso tempo dove e quando questo fatto ha avuto luogo. In altre parole, legano tre informazioni – cosa, dove, quando – in una struttura relazionale coerente – ma che questa sia di durata limitata.

Alcuni usano l’idea che i cani non hanno memoria per sostenere che non hanno senso del tempo e un esempio che portano è quello dei festeggiamenti che fanno agli umani quando li rivedono anche solo dopo pochi minuti dopo essersene separati. Anche questa posizione è stata scientificamente confutata: è stato dimostrato infatti che i cani hanno senso del tempo e l’olfatto è uno degli strumenti che da loro il senso di quanto tempo è passato. L’eccitazione del rivedere l’umano anche dopo una separazione brevissima ha diverse spiegazioni, una delle quali è l’eccitazione e il sollievo per non essere stati lasciati da soli.

E’ utile ricordare, infine, che è scientificamente provato che dormire aiuta la memoria dei cani e migliora la loro performance e che anche i cani con l’avanzare dell’età soffrono come gli umani del declino della memoria.

Concludendo, che i cani abbiano memoria è sotto gli occhi di tutti – lo dimostrano tra gli altri la loro relazione con gli umani, i loro comportamenti, gli effetti dei traumi subiti, l’apprendimento – e chi lo nega fa male ai cani e alla relazione umano-canina.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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