Abbiamo visto più volte che i cani sono straordinari lettori degli umani, tanto che esiste una importante comunicazione inconsapevole dagli umani ai cani. I cani vivono osservando gli umani e il mondo che li circonda per cogliere informazioni utili per decidere come comportarsi. I cani riconoscono gli umani dal viso e una recente ricerca pubblicata su PLOS One ci dice che i cani distinguono gli stati emotivi degli umani guardandone il viso e usano la corteccia temporale per processare i visi umani.
La capacità di riconoscere i visi umani è cruciale per i quadrupedi, è quello che gli autori dello studio chiamano ‘un pilastro della cognizione sociale dei cani‘. Ipotizzano addirittura sia un fattore essenziale per lo svilupparsi dell’attaccamento dei cani agli umani. Sul perchè i cani si soffermino tanto sul viso degli umani, alcuni ricercatori ipotizzano ci sia una relazione con il nostro non avere la coda e non muovere le orecchie, due attributi che invece sono invece presenti – ed importanti – nella comunicazione canina.
Alcuni studi hanno scoperto che i cani differenziano anche tra visi contenti e visi arrabbiati degli umani e sono disturbati dai visi arrabbiati, nei confronti dei quali reagiscono con segnali di stress e segnali calmanti. Non solo, è stato scoperto che i cani oltre a leggere le espressioni del viso degli umani, usano le loro espressioni per comunicare con noi.
Visto che per i cani è tanto importante avere accesso visivo alla faccia degli umani, come vivono questo periodo in cui gli umani hanno gran parte del viso coperto dalla mascherina per via del Coronavirus? Come si sentono? Cosa pensano? Se ne occupa Mark Bekoff in un interessante articolo su Psychology Today in cui racconta una sua recente indagine sul tema.
Dalla sua ricerca è emerso che incontrando umani con il volto coperto dalla mascherina, quasi il 75% dei cani si comporta in modo diverso rispetto a quando li incontrava a viso scoperto. In particolare, è stato notato che:
- sono più esitanti ad avvicinarsi agli umani con la mascherina
- passano più tempo a guardare e a studiare gli umani con la mascherina
- passano più tempo ad annusare l’aria
Dalla ricerca è emerso che per capire chi è la persona dal volto coperto che hanno davanti i cani si affidano a indizi olfattivi, visivi e sonori, alcuni puntando su un tipo di indizio, altri su una combinazione di più indizi. Tra questi, l’andatura della persona, l’odore, e il suono della voce. Non sembra che il sesso, la razza o la taglia del cane influisca sul modo in cui analizzano la persona mascherata. In altre parole, che si tratti di un chihuahua o di un pastore tedesco, i cani si affidano a segnali sonori o visivi o olfattivi o ad una combinazione dei tre per capire chi hanno davanti.
Lo studio ha evidenziato anche che una volta scoperto chi avevano davanti, se la persona era conosciuta, la grande maggioranza dei cani si scioglieva anche se l’umano aveva la mascherina.
Un’altra scoperta interessante è stata che dopo un certo periodo di assestamento, la gran parte dei cani sembra essere tornata al solito modo di comportarsi quando incontrano le persone anche se hanno il volto coperto dalle mascherine, come se si fossero abituati alla nuova situazione.
Detto questo, bisogna comunque sempre ricordare che ogni cane è un individuo a se, unico, con il suo carattere e la sua personalità per cui ognuno vive l’esperienza a suo modo ed è importante sostenerli ad affrontare situazioni che per loro potrebbero essere complicate. Sentirsi sicuri è fondamentale per i cani e la fonte della loro sicurezza sono i loro umani.