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Cose che vorrei sapere sui cani

I cani hanno una posizione strana nel mondo. Sono animali non umani, hanno caratteristiche, comunicazione e comportamenti tipici della loro specie ma allo stesso tempo vivono da millenni accanto agli umani. La vicinanza con i bipedi è tale che si parla addirittura di coevoluzione.

Nonostante questo, incredibilmente, i cani sono poco conosciuti. E’ comune pensare a loro come poco più di oggetti (anche se poi, quando serve per giustificare certi metodi e strumenti ‘educativi’, convenientemente si sostiene abbiano capacità ed intenzioni) e quello che si crede di loro è ancora fondato su luoghi comuni che le più avanzate ricerche scientifiche stanno confutando da anni. Forse è per questo che i cani sono generalmente poco apprezzati e sono diffusamente maltrattati e onestamente non se lo meritano. Non se lo meritano per come sono, per quello che gli umani sono per loro e per quello che fanno per gli umani.

La natura dei cani e la loro relazione con gli umani sono tali che dobbiamo loro l’impegnarci per capirli. Il primo passo è riconoscere che i cani non sono oggetti. I cani sono chi, non cosa. Il secondo passo è accettare che quello che si sa comunemente sui cani è superato e che i quadrupedi sono diversi da quello che i luoghi comuni di cui sopra raccontano.

Vediamo alcuni aspetti.

I cani sono molto simili agli umani

Sentimenti, emozioni e stati d’animo che provano, esigenze fisiche, mentali ed emotive che hanno, individualità, desideri, amicizie, e tanto altro: le similitudini dei cani agli umani, che spesso sono veri e proprio parallelismi, sono molto numerose. Negarlo, come amano fare i tanti adepti dello slogan ‘i cani sono cani‘, danneggia i cani e la relazione umano-canina.

Tanto simili agli umani ma anche tanto diversi

I cani pur essendo molto simili agli umani e pur essendo umanizzati, non sono umani ed è fondamentale ricordarlo. Tra gli altri, importantissimi, hanno la loro comunicazione, il loro codice di comportamento ed esigenze di specie (derivanti dal loro essere cani), di razza (derivanti dall’essere di una o l’altra razza, o mix di) ed individuali (derivanti dall’essere quell’individuo cane). Ignorare la componente ‘canina’ dei cani è tanto grave quanto ignorarne o negarne la componente ‘umana’.

Testa e cuore

I cani pensano, ragionano, decidono. La loro visione del mondo e i loro comportamenti sono frutto delle loro esperienze di vita, della predisposizione genetica, oltre che del carattere, della personalità, e dei tanti sentimenti, emozioni e stati d’animo che provano.

Ci sono problemi e problemi

Avere un cane vuol dire vivere con e gestire un essere vivente che nonostante le sue straordinarie capacità adattive (tanto che vive con gli umani nel mondo degli umani), ha la sua natura animale, la sua genetica, il suo codice di comportamento e la sua comunicazione. A volte ci sono problemi. Alcuni sono ‘falsi’, nel senso che non sono reali problemi del cane ma suoi naturali comportamenti che per quegli umani e/o per quel contesto sono problematici (per quanto possa sembrare assurdo, trovarsi ad affrontare situazioni del genere può essere una fortuna). Altri invece sono problemi reali, dovuti, uso un termine veramente non scientifico ma che rende l’idea, alla natura irregolare e/o ad uno sviluppo irregolare del cane. Anche tra i cani esistono i criminali e gli psicopatici e sono un problema serio.

Apprendimento

La sopravvivenza dei cani è data dalla capacità di anticipare le situazioni e poterle affrontare affidandosi alle esperienze passate. I cani vivono osservando il mondo che li circonda e chi lo abita, imparano da tutto, compreso l’importante flusso di comunicazioni inconsapevoli che gli umani inviano, e ripetono i comportamenti che hanno mostrato di essere utili nel portare risultati.

Hanno bisogno di essere preparati alla vita

Per i cani la socializzazione (da non confondere con il socializzare) è fondamentale. Fare da piccini esperienza, positiva, di quante più cose possibili serve a sviluppare le competenze necessarie per affrontare serenamente la vita.

Spesso le apparenze ingannano

Con i cani è un vero errore fermarsi alle apparenze. Come è facile farsi ingannare dalle loro straordinarie capacità adattive e dalla loro disponibilità e come è facile e comodo dimenticare che i cani hanno la loro comunicazione, i loro comportamenti e dove sono diversi dagli umani. Simbolica di come le apparenze possono essere ingannevoli è la realtà dei cani buoni e dei cani cattivi,

I proprietari sono come genitori

E’ scientificamente provato che il legame che si stabilisce tra cani e proprietari è comparabile a quello tra genitori e figli. Per i cani, i proprietari sono come i genitori per i bambini, con tanto di effetto base sicura e effetto safe-heaven, e nei cani e nei proprietari avvengono gli stessi cambiamenti ormonali che si rilevano in genitori e figli umani quando si guardano, in particolare l’alzamento dei livelli di ossitocina (detta l’ormone dell’amore) nel sangue.

Il gioco per loro è una scuola di vita

Guardare cani che giocano è un vero piacere. Quello che comunemente non si sa è che per i cani il gioco è ben di più di solo divertimento, è anche una scuola di vita. E’ regolato da norme precise (si invita, si è corretti e chi si comporta male, si scusa (Mark Bekoff)) e serve a sviluppare capacità molto importanti per la vita, tra cui la flessibilità comportamentale, necessaria per gestire gli imprevisti. Addirittura, mentre giocano i cani si creano apposta situazioni inattese per sfidarsi e imparare ad affrontare le sorprese.

I cani hanno un codice di comportamento molto rigoroso

Nel mondo dei cani esistono regole che i quadrupedi imparano fin da piccinissimi dalla mamma e dalle interazioni con i fratellini. E’ un codice di comportamento molto rigoroso, canino, universale, che ha regole diverse da quelle degli umani. E’ uno dei motivi per cui affrettarsi a giudicare, sia in senso positivo sia in senso negativo, i cani e i loro comportamenti, cosa che viene regolarmente fatta secondo criteri umani, è estremamente rischioso e porta ad errori anche importanti nella gestione dei cani e nelle relazioni con gli altri cani e gli altri proprietari.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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