Anche i cani invecchiano. Per noi proprietari è un aspetto della vita a 6 zampe proprio difficile da digerire, gli anni che volano e in quello che sembra un attimo il cucciolo è già anziano. Non è facile pensare e vivere l’invecchiamento dei pelosi, eppure va fatto.
Sul sito Positevely della educatrice e star della tele Victoria Stilwell ho trovato un articolo molto interessante dedicato alla lettura del linguaggio del corpo dei cani anziani durante le uscite.
Non che leggere il linguaggio del corpo sia una novità dedicata alla terza età canina, è una di quelle cose che i proprietari imparano a fare fin da quando la creatura è piccolissima. E’ utile però soffermarsi anche su momenti specifici come la terza età perchè, per quanto possa sembrare assurdo, conoscendo bene il proprio cane si può rischiare di dare per scontato il modo in cui percepisce le situazioni e ad esse reagisce quando invece con il passare degli anni la sua percezione del mondo e il suo modo di interagire con il mondo non sono necessariamente gli stessi di quando era più giovane.
Vediamo.
Un aspetto da considerare è il dolore che il cane anziano può sentire. Le cause possono essere diverse, una possibile sono i dolori osteoarticolari e come abbiamo visto qualche tempo fa, il dolore influenza il comportamento dei cani (di qualsiasi età essi siano).
Un cane tranquillo e sereno ha il corpo rilassato e si muove in modo fluido. Gli occhi sono morbidi o addirittura sorridenti e la coda è rilassata. Se il cane è disturbato, il suo corpo si irrigidisce, i suoi occhi si allargano, la coda non è più rilassata, può essere alta e rigida o al contrario nascosta tra le gambe. Potrebbe ringhiare apertamente o sollevare il labbro in un evidente espressione di fastidio.
Il quadrupede anziano sta segnalando di non voler essere lasciato in pace e il suo desiderio deve in primis essere riconosciuto (da cui l’esigenza di leggere con attenzione il suo linguaggio del corpo) e poi rispettato.
Un’altra questione da considerare è che il quadrupede anziano potrebbe avere problemi di udito e/o vista per cui l’arrivo di altri cani o l’avvicinamento di umani potrebbero coglierlo/a di sorpresa. E’ compito dei proprietari monitorare la situazione e assicurarsi che gli incontri siano sicuri.
L’educatore John Woods evidenzia come gli altri cani potrebbero male interpretare il linguaggio del corpo dell’anziano quando eventuali problemi di mobilità ne rendono anomala l’andatura, motivo per cui è bene essere ancora più attenti nelle interazioni, volute o accidentali, che si hanno con gli altri cani.
Tra i pericoli sul cammino dei cani anziani quando sono fuori ci sono i cuccioli.
Eh sì. I cuccioli possono ignorare le regole sociali, essere irruenti, saltare addosso, girare intorno di corsa, infilare (o cercare di) il muso nelle orecchie, leccare il muso, etc. etc. e l’anziano cane, un po’ stanco e ormai con tanta esperienza di mondo potrebbe non tollerare il comportamento e quindi scattare contro il piccolo. Per la creaturina potrebbe essere una ottima lezione di buona educazione ma le probabilità che gli umani gestiscano correttamente la situazione non sono alte per cui nel dubbio, se non si conosce il cucciolo, è preferibile evitarlo del tutto.
Un’altra cosa a cui fare attenzione è la stanchezza. I cani anziani hanno, oltre ai possibili problemi fisici a cui abbiamo accennato all’inizio, minori energie, si stancano prima e più facilmente ed è importante adeguare la durata delle uscite alla loro resistenza. L’esperienza deve essere piacevole e se si è troppo stanchi smette di esserlo.
Come vedevamo all’inizio, tra i segnali di stress e disagio che indicano il desiderio del cane di cambiare situazione ci sono: occhi spalancati, orecchie tese, coda rigida, leccarsi le labbra, sbadigliare, ringhiare, accucciarsi per terra.
Un aspetto delicato della gestione dei cani anziani è che per proteggerli si può rischiare di eccedere in cautela e tenerli prevalentemente in casa. E’ una tentazione comprensbile a cui bisogna però non cedere perchè i cani anziani non solo hanno bisogno ma anche apprezzano essere stimolati fisicamente e mentalmente ed è giusto offire loro una vita ricca anche in questo senso, ovviamente adeguando le attività alle loro condizioni.
Questo per dire che non è detto che il cane anziano sia a disagio ogni volta che esce ma nel caso lo fosse è importante accorgersene ed intervenire di conseguenza, motivo per cui si devono osservare i segnali che invia. Abbiamo visto più volte che i cani comunicano e, chi più direttamente chi meno, chiedono. Compito dei proprietari è prestare attenzione ai segnali, capirli e rispondere di conseguenza. E’ il modo migliore per offrire alla creatura ciò di cui ha bisogno nel modo in cui ha bisogno.