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Quello che i cani non dicono

Una delle caratteristiche più ovvie e scontate dei nostri amici a quattro zampe che li distinguono da noi umani, è decisamente il fatto che sono animali privi del dono della parola.
Un fatto maledettamente frustrante, almeno per me!
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Ma cosa ci direbbero i cani se potessero parlare? Ve lo siete mai chiesto?
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Grazie agli studi che ho fatto, ho imparato che sebbene loro non utilizzino il verbo, in un modo o nell’altro comunicano continuamente con noi e con gli altri cani.
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Il loro è un linguaggio totalmente minimalista, essenziale.
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E’ come dire, l’essenza della comunicazione e l’assenza di tutte quelle superficiali e direi anche materiali argomentazioni di cui il nostro (umano) comunicare è ghiotto.
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Non dicono sì, non dicono no, non dicono quando hanno fame o quando hanno sonno, non ti chiedono di andare a giocare con i loro amici e non ti pregano per avere un nuovo gioco o l’ultimo Kong uscito in commercio..
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Non pretendono di andare nei posti alla moda e non smaniamo per avere l’ultimo cappottino della linea di Chiara Ferragni.
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Sanno però fare delle cose davvero interessanti; hanno dei modi assai singolari di chiederti il “permesso” di fare qualcosa. Ad esempio salire sul divano o salire sul letto o il modo con cui richiedono attenzioni. 
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Mi sono sempre immaginata sessioni di corsi di formazione fatte dalle mamme dei cuccioli, con in fila i figlioletti pronti ad apprendere le 5 mosse utili a conquistare il cuore di qualsiasi essere umano:
  1. Lo sguardo: dolce ma allo stesso tempo triste come se mai ci sia stato un momento più drammatico nella vita;
  2. Il muso: saperlo appoggiare con un movimento lento sulla coscia dell’umano possibilmente, altrimenti sul divano, sul cuscino, sul letto ovunque basta che sia visibile l’incredibile sofferenza interiore;
  3. Il suono: importante che sia un suono non troppo forte, deve sentirsi appena, ma deve essere significativamente vicino ad una voce che si spezza con un pianto…
  4. La resistenza: possono restare minuti interi, fermi a guardarti, senza muovere un baffo, sbattendo il meno possibile ciglia, e trattenendo quasi il fiato;
  5. E per ultimo, se tutto questo non funzionasse, allora il pezzo forte: mantenere la stessa espressione del punto uno, e con non chalance allungare al rallentatore la zampa verso l’umano, un gesto disperato.. una richiesta disperata … ma non si arriva mai al punto cinque, solitamente al punto uno abbiamo tutti già ceduto alle loro avances.
Se penso al linguaggio dei cani, penso a pochi gesti, ma sempre uguali. Pochi movimenti, ma sempre con lo stesso significato ripetuto.
Se ti salutano la mattina appena svegli ti fanno un inchino e contemporaneamente ti danno il buongiorno, seguito immediatamente da uno scodinzolio ritmato che sembra essere il movimento più dolce del mondo…
Abbaiano quando suona il postino, in caso non avessimo sentito il campanello! Ma lo fanno anche se è un rappresentante di commercio, o un membro della famiglia. Lo fanno sempre. Indistintamente.
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Il cane non parla ma comunica, sempre.  Fateci caso, quasi mai i loro atteggiamenti, i loro comportamenti sono casuali. A partire da uno starnuto, ad uno sbadiglio ad una leccata di naso.. Ognuno di questi gesti è COMUNICAZIONE.
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Una delle cose che più mi fa sorridere è lo starnuto. Avete mai fatto caso a quando starnutiscono i vostri amici? Solitamente lo fanno immediatamente dopo un vostro rimprovero, o dopo un vostro no, o dopo un qualche avvenimento che abbia suscitato fastidio in loro. Lo starnuto è un po’ come il nostro “vai a quel paese”. Ogni volta che succede io ringrazio, sorridendo..
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Lo sbadiglio. I cani non sbadigliano perché sono stanchi. Tranne nel caso in cui si siano svegliati da poco. No, mi riferisco a quelle situazioni in cui vivono in modo frustrato qualcosa che non li aggrada. Noi solitamente ci lamenteremmo, loro sbadigliano per calmarsi, per prendere ossigeno per manifestare qualcosa che non li fa sentire del tutto a loro agio, o semplicemente per calmarsi o per riporre attenzione nei confronti di qualche avvenimento. Un po’ come il ghepardo quando si appresta a puntare una preda, sbadiglia. Oppure l’ippopotamo, per avvisarti in modo sinistro della sua presenza, sbadiglia.
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La leccata di naso. Fateci caso, quante volte vi è capitato di vedere questo comportamento nei vostri amici cani? In realtà, questo -ancor più dello sbadiglio- è un segnale comunicativo estremamente importante. Per noi soprattutto. Quando il cane si lecca il naso lo fa perché qualcosa lo mette in difficoltà, e in base alla frequenza si può intuire quanto sia grande la difficoltà che sta affrontando.
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Importante quindi è osservare sempre i nostri amici, e cercare di interpretare i loro messaggi così da poterli aiutare a stare meglio e/o a vivere nel migliore dei modi le situazioni che capitano loro nel quotidiano.
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Osservando il tuo amico peloso capirai quanto lui abbia da comunicare e quanto lui desideri poterlo fare con te.
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Gioia Destro

Mi chiamo Gioia, sono educatrice cinofila da 6 anni e Pepe è il simil labrador che riempie la mia vita da 7 anni. Scrivere è una delle mie due più grandi passioni; l’altra sono i cani, il loro linguaggio, il loro mondo; studiarlo è una delle fortune più grandi che la vita mi abbia dato. Ho un debole per tutto quello che è dolce e sensibile. Se desideri conoscere meglio il tuo cane, iscriviti alla mia newsletter qui https://mailchi.mp/0f956eec9f9f/gioia-destro-educatore-cinofilo

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