Come sono importanti gli umani per i cani

Abbiamo visto in più occasioni quante cose i cani hanno in comune con gli umani e come per tanti aspetti i quadrupedi sono simili ai bambini.

Oggi ci occupiamo di una cosa, tra le tante, che i piccoli bipedi e i cuccioli di cane hanno in comune: come fanno a conoscere il mondo e le cose pericolose visto che non per tutto è possibile imparare attraverso il processo del trial and error (per prove ed errori).

Ne parla Stanley Coren riportando una ricerca guidata da Claudia Fugazza del Dipartimento di Etologia della Eötvös Loránd University a Budapest in Ungheria.

Sia i cani sia gli umani sono animali sociali e uno dei benefit (il termine è proprio brutto ma che rende bene l’idea) di questo aspetto della nostra natura è imparare grazie a informazioni che raccogliamo da altri individui con cui ci relazioniamo – gli umani lo fanno con altri umani, i cani lo fanno sia con i cani sia con gli umani.

Ad esempio, se un cucciolo vede un cane preoccupato o impaurito di fronte a qualcosa penserà che è bene tenersene lontano mentre se qualcosa genera reazioni positive è ipotizzabile sia sicuro avvicinarsi.

Questo processo per cui un individuo si affida a indizi che legge in un altro è chiamato riferimento sociale e per i cuccioli e i bimbi è fondamentale per orientarsi nel mondo di cui sanno ancora così poco.

Al riferimento sociale sono associati due comportamenti, che hanno sia i cuccioli sia i bambini: lo sguardo referenziale e l’azione.

Lo sguardo referenziale è quel comportamento per cui il bimbo e il cucciolo vedono qualcosa che non conoscono e si girano a guardare il loro partner sociale per vedere se ne ha una opinione e quale è l’opinione (l’operazione può essere ripetuta più volte). Le informazioni che leggono servono per stabilire come agire. Se la lettura è di positività, il bimbo e il cucciolo probabilmente stabiliscono che è sicuro andare ad esplorare, se invece l’altro individuo appare nervoso o preoccupato, bimbo e cane tendenderanno a decidere che è meglio tenersi lontani.

Per i bambini il riferimento sociale sono gli umani.

Qui ci occupiamo di cani per cui la nostra domanda è chi è il riferimento sociale per i cuccioli?

A chi si rivolgono i piccoli per avere le informazioni di cui hanno bisogno per orientarsi nel mondo?

Chi è la loro guida?

Gli studiosi hanno stabilito che per i cuccioli, tra i cani, la mamma è il riferimento sociale a cui fare affidamento. In mancanza della mamma si rivolgono anche ai cani che conoscono ma si affidano a loro molto di meno che alla mamma.

Il risultato era abbastanza scontato nel senso che ha senso da un punto di vita evolutivo.

Stabilito questo, gli scienziati si sono occupati del rapporto tra cani e umani e si sono chiesti se è possibile che i cani si sono così evoluti con gli umani che già da cuccioli (a 8 settimane di vita) si affidano a loro per una cosa tanto importante quanto sapere se un posto o un oggetto è sicuro o pericoloso.

Quello che hanno scoperto fa sciogliere il cuore.

Di fronte a qualcosa di sconosciuto e quindi potenzialmente pericoloso, i piccoli studiano le espressioni degli umani e decidono di comportarsi come fanno con la mamma e con i cani che conoscono e di cui si fidano.

A fronte di reazioni positive da parte dell’umano, avanzano e scoprono; a fronte di reazioni neutre, sono più circospetti. Senza sostegno – ossia posti di fronte all’oggetto sconosciuto senza alcun umano a cui fare riferimento – i piccini tendenzialmente non si avvicinavano.

In altre parole, i piccoli si affidano e si fidano degli umani come fanno con la loro mamma.

A parte il valore emotivo – è veramente toccante pensare alla innocenza di queste creature e alla straordinaria relazione che hanno con gli umani – e come è una ennesima dimostrazione della straordinarietà dei cani, che sin da piccolissimi sanno leggere le espressioni umane, che i piccoli si affidino così alle persone ha una implicazione pratica importantissima per i proprietari.

I proprietari ci devono essere per i loro cani e devono dare ai quadrupedi il sostegno e la guida di cui hanno bisogno per orientarsi nel mondo.

Un cane che si gira verso il suo umano e non è ricambiato si sente abbandonato a sè stesso ed è portato a fare le sue valutazioni delle situazioni e a rispondere come può e, quindi, molto molto facilmente, è,agli occhi umani, un cane problematico.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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