La signora che ha scoperto di essere senza arrosto nel momento di portarlo a tavola, il giovane la cui festa di compleanno con tanti invitati è stata l’equivalente di un ritiro monastico, l’ospite che sta per mangiare una tartina ma si accorge di avere in mano solo la carta, il sacchetto dell’umido improvvisamente leggerissimo…
Fantasmi? Padroni un po’ rintronati che pensano di aver fatto qualcosa che invece non hanno fatto? Ospiti distratti? Oh no. C’è un colpevole in carne e ossa e ha 4 zampe e una coda…
Con qualche rara eccezione i cani hanno sempre fame e si inventano di tutto pur di soddisfare la voglia di squisitezze.
Alcune razze (ad esempio i labrador e i golden) sono note per il rapporto d’amore con il cibo, ma poi ogni cane è una esperienza a sè.
A grandi linee la popolazione canina si può dividere in tre macro categorie nei confronti del cibo:
– i ladri
– i timidi
– i saggi
I ladri sono quelli che danno più soddisfazione in termine di storie. Ci viene da ridere da soli pensando a quello che riescono a combinare pur di mangiare qualcosa. I ladri si dividono in due categorie – gli irruenti e i surrettizi.
Il ladro vive dominato dal desiderio di mangiare, se lasciato solo in casa riesce a scoprire dove è nascosto il sacco dei croccantini, ad aprirlo e ad affondare le fauci a volontà – le conseguenze sono prevedivibili, produzioni degne di un mammuth, una sete pazzesca e possibilmente anche un mega mal di pancia. Il bello è che nonostante il malessere non imparano. A meno di non chiudere la pappa in cassaforte appena rimangono da soli si mettono di nuovo in caccia. Fosse per loro mangerebbero sempre, anche quando stanno male.
Il ladro irruento quando va ospite a casa di un amico come prima cosa caccia il muso nella ciotola del cane di casa e spolvera tutto quello che ci trova dentro, poi fa un giro esploratorio in cucina e se trova qualcosa a portata di zampa, ingurgita – e parliamo di qualsiasi cosa, dal panino al prosciutto, alla pesca alla patata cruda. Non gli sfugge nulla.
Il ladro irruento tenta – e nella stragrande maggioranza dei casi riesce – il furto anche sotto gli occhi distratti del padrone: basta una ciotola piena di qualsiasi cosa dimenticata sul piano della cucina e la porta socchiusa invece che chiusa perchè la merenda sia conquistata. Il ladro irruento non ha remore e non ha limiti, gli piace tutto, e fa tutto alla luce del sole – sbatte le porte, salta sui tavoli, distrugge ciotole, non pensa alle conseguenze delle sue azioni.
Il ladro surrettizio ha gli stessi desideri dell’irruento ma è molto più raffinato nell’esecuzione: simula distrazione mentre il padrone cucina e ripone i cibi, poi aspetta che si allontani e colpisce. Non c’è barriera o altezza che lo trattenga, dall’arrosto al cavolfiore, dal bignet all’insalata, riesce a raggiungere e a mangiare tutto quello che gli interessa. A differenza dell’irruento però è consapevole della malefatta e fa di tutto per rendersi invisibile. Peccato che per nascondere le azioni illegali assume posizioni che lo tradiscono…Il surrettizio è il re dell’umido, da cui trae gioie immense, e ha una passione per i piatti sporchi posati nella lavastoviglie.
Il surrettizio agisce anche in pieno giorno e anche su tavole apparecchiate, e quando colpisce ha la straordinaria abilità di scegliere sempre il secondo in cui il padrone è distratto. Molto raramente viene beccato prima di aver portato a termine il colpo.
Il timido ha gli stessi desideri dei ladri ma il carattere prevale sulla gola per cui dipende dal padrone per soddisfare la golosità. Una scena tipica è il padrone che mangia, il cane seduto di fronte che lo guarda con gli occhioni languidi e imploranti, la zampa che si appoggia sulla gamba o sul braccio fa una leggera pressione in un tentativo di convinzione mentre trenette di bava (la famosa acquolina in bocca) si formano ai lati della bocca. Il timido non osa rubare e visto che dipende dalla debolezza emotiva dell’umano mendica solo a quello da cui si aspetta compassione. E qui si apre il capitolo padroni, di cui ci occupiamo più avanti.
Rarissimi i casi di cane timido che si traforma in ladro – il timido tenta la mossa non autorizzata solo in caso di tentazioni eccezionali. Il cane timido quindi ha tutto a portata di zampa e non ne approfitta mai, il padrone si fida ciecamente di lui.
I saggi sono quei cani che conoscono i piaceri della gola ma non cedono alle tentazioni men che mai se hanno un potenziale di pericolosità, non mangiano mai più del dovuto, se stanno poco bene non mangiano proprio, sono veri modelli di virtù. In poche parole, il saggio è dotato di un autocontrollo eccezionale e il padrone prova una rispettosa fiducia nei suoi confronti.
L’umano è l’anello di congiunzione nella catena cibo-cane. I padroni si dividono sostanzialmente in due categorie: i permissivi e i duri.
I primi sono quello che i cani amano di più ovviamente, sono il famoso anello debole, quelli che tengono da parte il pezzettino, quelli che basta guardarli con un po’ di insistenza e danno al quadrupede anche la zolletta di zucchero (che notoriamente ai cani fa malissimo) ‘perchè come faccio a resistergli quando mi guarda così’.
I rigorosi sono come dice il nome, i difensori della salute del quattrozampe, i paladini del rigore: mangiano sereni bistecche di fronte ad occhi imploranti, si girano dall’altra parte quando il cane mendica, non conoscono il termine squisitezza per quadrupedi, non aggiungono mai nulla ai sobri croccantini indicati dal veterinario.
Per fortuna dei cani, tra i rigorosi esiste anche una categoria di nicchia: quelli con il cuore un po’ tenero. Sono quelli che si ricordano che il cibo per umani è tanto più buono di quello per cani (non che l’abbiano provato ma lo immaginano) per cui a volte sono mossi a compassione per il peloso e aggiungono un po’ di macinato ai croccantini, o magari una spolverizzata di parmigiano, o addirittura un po’ di tonno in scatola.