Poche ore fa abbiamo letto una notizia che ci ha sconvolti.
Protagonisti sono il comune di Lozza in provincia di Varese, il suo sindaco, una donna che mostra quanto orribili possono essere gli umani, e alcuni cittadini al suo livello.
La storia è questa: alcuni padroni di cane hanno ricevuto una lettera dal sindaco, datata 14 aprile 2014, avente ad oggetto QUIETE DEL CENTRO ABITATO E CUSTODIA DEI CANI.
Nel testo si legge:
‘Alcuni cittadini lamentano forte disagio per la persistenza di un perdurante disturbo della quiete pubblica da parte di animali da compagnia – specificamente di cani di proprietà di cittadini.
Con la presente si comunica che lo scrivente Comune all’uopo sollecitato, è autorizzato ed è tenuto a vigilare sulle problematiche segnalate attivando ogni azione al fine di far rispettare le norme comuni del vivere civile.
[…]
Si ricorda che – ai fini del rispetto delle anzidette norme e fatta salva ogni eventuale iniziativa in sede penale ai sensi […] – le sanzioni per il mancato rispetto delle anzidette norme regolamentari prevedono, oltre ad una pena pecuniaria, l’eventuale sequesto e/o la soppressione dell’animale che persiste nel causare disturbo della quiete pubblica.
Con la presente si invitano la S.V a porre particolare attenzione ai comportamenti dei propri animali domestici, attivandosi – con ogni mezzo – affinchè gli stessi non arrechino disturbo alla quiete diurna e notturna, pubblica e del vicinato.
la presente vale come diffida ai sensi del vigente regolamento di polizia urbana.’
Ignorante delle leggi sulla tutela degli animali e non contenta delle oscenità, per di più illegali, che ha scritto e diffuso, il sindaco ha avuto il coraggio di lamentarsi per l”ingiusta gogna mediatica’, come l’ha definita, a cui è stata sottoposta.
Ci permettiamo di dire che la gogna mediatica è il minimo che si merita e ci auguriamo che esista qualche autorità con il titolo di prendere severe misure punitive nei suoi confronti – la aperta (ma anche nascosta) violazione dei diritti dei più deboli ed indifesi non può e non deve essere tollerata.
Siamo indignati, furiosi, e shockati.