Occhi che lacrimano, naso pieno, gola arrossata, naso che sgocciola, tosse, starnuti…
Qualcuno si è preso il raffreddore!
La particolarità (relativamente parlando) è che ad avere il raffreddore è il quadrupede di casa.
Ebbene sì, anche anche i cani possono prendere il raffreddore.
Con alcune rare eccezioni i virus che generano il raffreddore in bipedi e in quadrupedi sono diversi per cui un cane con il raffreddore non contagia un umano e viceversa un umano con il raffreddore non contagia un cane.
Si differenziano i virus dell’influenza che invece è scientificamente dimostrato che sono trasmissibili dagli umani ai cani e viceversa.
Ma oggi parliamo del raffreddore che seppur fastidioso è ben più innocuo dell’influenza sia per gli umani sia per i cani.
Il raffreddore si riconosce dai sintomi che per i cani sono praticamente gli stessi che affliggono gli umani: occhi umidi, naso congestionato, gola arrossata, naso che sgocciola, tosse e starnuti e un sentirsi un po’ così ma mantenendo l’appetito e il desiderio di essere attivi.
Quest’ultima precisazione è importante perchè i sintomi del raffreddore accompagnati da altre manifestazioni, in primis il rifiuto del cibo e la letargia, possono essere indicativi di malattie anche molto serie.
Cosa fare quando il cane manifesta sintomi del raffreddore: la prima cosa da fare per tenere i fastidi sotto controllo è tenere puliti gli occhi e il naso passando una pezzuola umida e poi la via migliore è sempre quella del veterinario che studierà il peloso e valuterà se lasciare che il malanno faccia il suo corso o se non sia opportuno intervenire.
In quel caso potrebbe prescrivere ad esempio antibiotico, antiinfiammatorio, sciroppo per la tosse, e/o aerosol per aiutare la creatura a guarire.
Non dare medicine senza aver sentito prima il veterinario, men che mai medicine umane che spesso sono pericolose per i cani (ad esempio l’ibuprofen che per loro è tossico).
Da notare che i cani raffreddati sono generalmente contagiosi per gli altri cani per cui è bene tenerli e tenersi lontani per evitare la diffusione del malanno.