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Come ragionano i cani

Un aspetto della nostra relazione con i cani è come li diamo per scontati. Ad esempio, parliamo con loro e ci pare ovvio che capiscano; chiediamo loro di fare le cose e ci aspettiamo che le facciano; per farli sentire amati li abbracciamo e li baciamo come faremmo con una persona, etc. etc. etc.

Da un lato è straordinario perchè svela quanto li sentiamo vicini, da un altro invece nasconde un problema: si tende a pensare ai cani in termini umani e a dimenticare che sono animali, anche molto complessi, che portano la loro natura e le loro caratteristiche nella specialissima relazione che hanno con gli umani.

Soffermarsi sulla complessità dei cani è tanto importante perchè conoscere e capire è necessario per comunicare meglio e per interagire correttamente e quindi, alla fine, è ciò che permette alla relazione di svilupparsi al massimo del suo potenziale. E il potenziale della relazione con i cani è enorme perchè loro sono proprio straordinari e noi umani siamo, beh, siamo quello che siamo, nel bene e nel male.

Oggi cerchiamo di capire cosa motiva i cani, di cosa hanno bisogno, come si relazionano con gli umani, e tanto altro.

In poche parole, come ragionano i cani.

Dire che i cani sono lupi è come dire che gli umani sono scimmie

Una precisazione necessaria è che i cani non ragionano da lupi, perchè i cani non sono lupi (nè addomesticati nè selvatici).

Dire che i cani sono lupi è come dire che gli umani sono scimmie spiega Stanley Coren e se anche per vis polemica qualcuno potrebbe sostenerlo, è sconfessato da geni e DNA.

Stabilito questo, ecco una  lista che aiuta a capire come ragionano i cani (l’ordine è casuale e vista la complessità dei soggetti non è nemmeno esaustiva, ma è un punto di partenza):

Tutti i cani hanno l’istinto predatorio

#1. L’istinto predatorio

Più o meno forte, tutti i cani hanno l’istinto predatorio, che si esprime inseguendo e spesso afferrando, chi la palla, chi i ciclisti, chi i runners, chi le moto, chi tutti…

#2. Il desiderio di attenzioni

I cani ricercano le attenzioni degli umani e per loro sono meglio le attenzioni negative che nessuna attenzione.

#3. I cani amano essere elogiati e premiati

Positività, incoraggiamento, ricompense (e ognuno ha le sue preferenze anche in questo) da parte degli umani sono fortissimi motivatori per i cani che trovano in loro ottime ragioni per collaborare con i bipedi.

Dai punti #2. e #3. che precedono deriva quello che segue:

#4. Gratificare è molto più efficace che punire

Per educare i cani è molto più efficace premiare i comportamenti desiderati piuttosto che punire quelli non apprezzati.

Tre esempi:

  1. Il cane fa bene una cosa e viene premiato, è tutto contento (ha ricevuto attenzioni) e impara che quel comportamento è utile, per cui lo ripete.
  2. Il cane fa qualcosa (ad esempio salta addosso a una persona) e viene ignorato, non ricevendo quello a cui tiene (le attenzioni) impara che quel comportamento non porta risultati, ed essendo inutile non c’è motivo per ripeterlo per cui un po’ alla volta smetterà di saltare sulle persone. Tanto può essere utile ignorare comportamenti che si vogliono correggere, per lo stesso meccanismo è altrettanto pericoloso ignorare quelli virtuosi.
  3. Il cane fa qualcosa che non va (ad esempio divora le scarpe) e viene punito. Nella sua testa ha ricevuto attenzioni (che sono quello che desidera) e visto che cattive attenzioni sono meglio che nessuna attenzione, pur di essere filato continuerà a divorare le scarpe.
Chiarezza e coerenza sono fondamentali per i cani

#5. Chiarezza e coerenza

I cani cercano di capire come si devono comportare basandosi sulle reazioni degli altri ai loro comportamenti. Se regna la confusione e i segnali sono contraddittori capire le regole è molto difficile e genera incertezza che a sua volta genera ansia e l’ansia è all’origine di tanti problemi comportamentali.

#6. I cani valutano gli umani

I cani sanno le vere intenzioni degli umani – sguardo, postura, odore, stato del guinzaglio dicono molto più di 1000 parole – e si comportano di conseguenza. Se percepiscono sentimenti negativi (ad esempio paura, ansia, stress, insicurezza) reagiscono negativamente; se percepiscono decisione, sicurezza, serenità si fidano e sono sereni. La difficoltà di questa caratteristica dei cani è che sentono, e reagiscono, a stati d’animo che non sappiamo nemmeno di avere.

Per i cani il benessere del gruppo a cui appartengono viene prima di tutto

#7. Il gruppo viene prima di tutto

La super Cinzia spiega questa caratteristica dei cani con un esempio chiarissimo: se nella comunità canina ci fossero le tasse, tutti le pagherebbero perchè per loro è più importante il gruppo dell’individuo (sè stesso). E fanno quello che serve, anche sacrificando il loro stesso carattere, per difendere e mantenere il benessere, la stabilità e l’equilibrio del gruppo di cui sono parte. Un esempio fantastico di questo loro modo di ragionare sono i gruppi (canini) di sostegno.

#8. I cani hanno bisogno degli umani

Quando hanno un dubbio, un’insicurezza, un problema i cani si rivolgono agli umani, si girano verso di loro, li guardano e con lo sguardo chiedono aiuto. Questo contatto visivo e il sostegno che lo deve seguire, con relativa iniezione di sicurezza, sono importantissimi per la stabilità dei quadrupedi.

I cani hanno bisogno del sostegno degli umani

#9. I cani vogliono evitare i conflitti

I cani ben socializzati sviluppano le competenze di comunicazione necessarie per relazionarsi con gli altri (umani e altri animali) e per evitare situazioni di conflitto. I cani hanno addirittura un codice di comunicazione specifico mirato ad evitare i conflitti, i cosiddetti segnali calmanti.

#10. I cani sono animali sociali

I cani sono animali sociali che hanno bisogno di compagnia, per loro stare da soli non è normale, e la solitudine è una vera sofferenza.

Per i cani stare da soli non è normale

#11. I cani hanno un codice di comportamento

I comportamenti e le interazioni tra cani sono regolati da un codice di condotta molto rigoroso condiviso da tutti i cani, che imparano sin da piccolissimi e che tutti devono rispettare. Ad esempio, non si morde, non si ruba (cibo, giochi o altro), non si è agitati, c’è un modo educato per avvicinarsi e conoscersi, etc. etc. etc. I maleducati non sono apprezzati e sono puniti

#12. Hanno la loro visione del mondo

I cani hanno una visione del mondo derivante dalla genetica, dal carattere, dalla personalità, dalle esperienze di vita e dagli umani con cui vivono. I loro comportamenti sono frutto della combinazione di tutti questi elementi.

I cani conoscono il mondo prevalentemente attraverso l’olfatto

#13. I sensi che usano per conoscere il mondo

I cani conoscono il mondo – e quindi lo interpretano – prevalentemente attraverso l’olfatto e l’udito, sensi che hanno straordinariamente sviluppati, mentre la vista è specializzata in oggetti piccoli e in rapido movimento. Una parte fondamentale della loro vita è lavorare adeguatamente con i loro sensi così da poter studiare ed essere informati sull’ambiente in cui si trovano. Le uscite sono importantissime anche per questo.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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