Home Il Benessere dei Cani Come si capisce che il Cane sta invecchiando

Come si capisce che il Cane sta invecchiando

I Cani hanno diverse fasi della vita che hanno caratteristiche paragonabili a quelle della vita degli umani. La vera differenza è data dai tempi: nei Cani è tutto concentrato – già a qualche mese sono adolescenti, a pochi anni sono adulti e già a 7-8 anni alcuni di loro sono considerati anziani.

L’età

I Cani, come gli umani, hanno l’età cronologica e l”età biologica e possono essere fisicamente e mentalmente più giovani, pari o più anziani della loro età.

Come per gli umani, anche per i Cani lo stile di vita, le condizioni di vita, l’alimentazione e anche la genetica contano sull’età biologica.

Il ‘Successful Aging’

Secondo uno studio australiano, per Successful aging si intende il normale tasso di deterioramento cognitivo associato all’età e che non impatta sulle funzioni quotidiane.

In altre parole, successful aging non riflettono una patologia sottostante ma mostrano segni di cambiamenti fisici e cognitivi.

Nel Cane anziano cambia il comportamento

I Cani anziani diventano meno tolleranti agli stressori, è facile che soffrano di dolore cronico e/o malessere, di deficit sensoriale e/o di declino cognitivo e un effetto è rendere i Cani, che da anziani sono meno adattabili di quanto siano da giovani, più ansiosi e stressati e anche l’ansia e lo stress influiscono sul comportamento.

I segni fisici dell’invecchiamento

  • Biomarker oculari
  • Atrofia del nervo ottico
  • Placche senili
  • Escavazione del nervo ottico
  • Cambiamenti nell’olfatto (epitelio olfattivo, amigdala, corteccia entorinale)
  • Cambiamenti nel sistema nervoso, muscolare e scheletrico
  • Dolori osteoarticolari che sono tipici (ma non esclusivi) della terza età

Ad esempio, l’abbassamento dell’olfatto può influire sull’appetito. Quandi si nota un cambiamento nell’appetito che non è dovuto a problemi intestinali o a alla bocca, si può ipotizzare dipendano dall’olfatto e può rivelarsi utile riscaldare il cibo per renderlo più appetibile.

Gli studiosi spiegano che quando il declino sembra essere più rapido o drastico del normale potrebbe dipendere dalla dinsfunzione cognitiva.

Il declino cognitivo

Un dato rilevante per i medici veterinari e per i proprietari è che l’incidenza dl declino cognitivo e il tasso di diagnosi di declino cognitivo non coincidono, il declino cognitivo è sotto diagnosticato in modo importante.

L’età mediana di insorgenza di declino cognitivo sono 11 anni e 9 mesi, una indicazione utile per i proprietari e i veterinari curanti di Cani anziani.

La diagnosi di disfunzione cognitiva

Alla diagnosi di disfunzione cognitiva si arriva con un processo di esclusione di altre patologie. Ci sono tools e checklist che possono essere usati sia dai proprietari sia dai veterinari che aiutano ad orientarsi. Tra questi:

  • CADES (Canine Dementia Scale)
  • CCDR (Canine Cognitive Dysfunction Rating)

I segni di disfunzione cognitiva

  • Disorientamento
  • Cambi nelle interazioni con gli altri
  • Cambi nel ciclo sonno-veglia
  • Sporcare in casa
  • Cambi nei livelli di attività
  • Grande ansia
  • Deficit di memoria e di apprendimento

Il Cane che appare perso e confuso è disorientato – ad esempio, chiede di uscire ma va alla porta sbagliata, rimane bloccato in un angolo, fissa il muro per un periodo prolungato di tempo, non riesce a localizzare i suoni, non risponde ai segnali vocali, non riconosce persone e posti.

La gestione delle difficoltà del Cane anziano

  • Controlli veterinari regolari (almeno ogni sei mesi)
  • Gestione del dolore e delle condizioni mediche esistenti
  • Tenere il peso sotto controllo
  • Coprire i pavimenti per evitare che il Cane scivoli o cada
  • Aumentare le uscite e ridurne (notevolmente) la durata
  • Luci notturne possono rendere più facile il movimento di notte
  • Evitare che il Cane salti
  • Mantenere un giusto esercizio fisico
  • Mantenere attiva la mente

Sempre e comunque, farsi seguire da un professionista veterinario competente che sapà indicare anche eventuali medicinali ed integratori che possono aiutare il Cane a vivere al meglio la sua terza età.

In conclusione

La gestione del Cane anziano è complessa, emotivamente a praticamente: l’invecchiamento e certi cambiamenti fisici e comportamentali sono normali, altri invece non lo sono.

Come i Cani invecchiano dipende sì dalla genetica ma anche dalla gestione nel corso della vita e nella fase anziana della loro vita hanno bisogno di ancora più attenzione alla salute e ai segnali che mandano, serve comprensione e adattamento alle loro esigenze perchè possano avere la migliore qualità di vita possibile.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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