I cani sono semplici e valgono nella misura in cui sono utili. Sommariamente si può dire che la posizione degli umani nei confronti dei cani è questa; ovviamente non è di tutti ma è talmente comune da poter essere considerata prevalente.
E’ una posizione da rivedere profondamente.
Un recente articolo sul sito del National Institute for Canine Ethics affronta la questione.
Chi è il cane
I cani sono esseri senzienti e complessi, cognitivamente ed emotivamente, come rivelano costantemente le ricerche più avanzate sul comportamento e la natura dei cani, e ogni cane è un individuo, unico, con il suo carattere, la sua personalità, i suoi gusti.
L’individualità di ciascuno si esprime anche nei comportamenti e nelle emozioni e dai giochi che preferiscono alle idiosincrasie ogni aspetto del comportamento dei cani apre una finestra sulla loro personalità.
Una vicinanza millenaria e il suo costo
La vicinanza tra cani e umani è millennaria, tanto stretta e tanto antica che si parla addirittura di coevoluzione tra le due specie.
La vicinanza con gli umani ha avuto i suoi vantaggi (nella comunità scientifica c’è chi sostiene che i cani siano gli animali di maggior successo al mondo proprio per la posizione che hanno nel mondo umano) ma ha anche un costo importante perchè, come spiegano gli esperti del NICE, le regole umane a cui i cani domestici sono sottoposti sono spesso innaturali per loro e sono un impedimento alla espressione dei loro istinti naturali.
Un cane che non può essere e fare il cane soffre ed esprime il suo disagio con comportamenti quali ad esempio l’irrequietezza e la distruttività e più spesso che no invece di essere riconosciuti per quello che sono – il sintomo di una vita inadeguata e insoddisfacente – sono presi come segno che il cane è un problema e si apre la porta al potenziale di escalation negativa derivante dall’intenzione di ‘mettere a posto’ il cane che si è stabilito non va bene.
Spostare l’asse
Si tende a pensare ai cani in termini di possesso – ‘ho il cane’ – e considerarli come oggetti o accessori che hanno valore solo se e quando sono utili agli umani e vanno bene solo quando si conformano alla volontà umana.
E’ un errore grave, una violazione e un tradimento nei confronti del Cane.
E’ ora di cambiare e di iniziare a pensare al Cane come chi e non come cosa e spostare l’asse dal possesso alla relazione, una relazione basata sulla comprensione e il rispetto.
E’ il momento di riconoscere che i Cani (come tutti gli animali d’altronde) sono esseri senzienti, ognuno diverso dall’altro, ognuno con il suo carattere, la sua personalità, che provano emozioni e sentimenti, che sentono disagio fisico e stress mentale, che hanno importanti esigenze dettate dal loro essere cani, di quella razza (o mix di) e dall’essere ognuno quell’individuo cane e che hanno valore per chi sono, indipendentemente dalla loro utilità e conformità ai desideri umani.
Solo riconoscendo il valore intrinseco dei cani ci si può rendere veramente conto della responsabilità che comporta decidere di accoglierne uno nella propria vita, dell’obbligo morale ed etico di dare loro una vita rispettosa della loro natura e in cui le loro esigenze fisiche, psicologiche, emotive e sociali sono riconosciute, rispettate e soddisfatte.
Non un diritto ma un privilegio e una responsabilità
I cani dipendono dai loro proprietari, si affidano a loro e gli umani hanno la responsabilità etica di assicurare il loro benessere, che include una alimentazione adeguata e cure mediche oltre a esercizio fisico regolare, stimoli mentali, interazioni sociali e un ambiente sicuro e amorevole in cui vivere.
In poche parole, accogliere un Cane nella propria vita non è un diritto, è un privilegio ed è un impegno molto importante che va assunto con la massima consapevolezza e responsabilità.
Dei cani e degli umani
Un altro aspetto della vita con il Cane che si tende a ignorare o sottovalutare è la straordinarietà della relazione che hanno con gli umani. Qualche esempio:
- E’ scientificamente provato che il legame che si crea tra il cane e i suoi proprietari è comparabile a quello tra genitori e figli
- I cani riconoscono e distinguono gli stati emotivi degli umani
- I cani comunicano con gli umani in modo umano, un caso esemplare è quello dello sguardo, che con gli umani usano in modo umano
- Esiste il contagio emotivo tra gli umani e i cani
Oltre alla natura dei cani, il loro essere esseri senzienti con grande capacità emotive e cognitive e legami sociali profondi, anche la relazione che hanno con gli umani impone obblighi etici e morali, in cui la comprensione e rispetto hanno un ruolo centrale.
Una vita che vale la pena essere vissuta
Come si traducono in pratica la comprensione e il rispetto?
Di fondo si tratta di far vivere il cane in modo che la sue esigenze fisiche, psicologiche, mentali e sociali sono adeguatamente e correttamente soddisfatte. quali una dieta di qualità ed esercizio fisico regolare, e le loro esigenze psicologiche, di stimoli mentali, interazioni sociali e sostegno psicologico.
A livello individuale si tratta di impegnarsi per il proprio cane, pensare alla sua natura, alle sue vere esigenze e al modo in cui lui/lei ha bisogno che siano soddisfatte; significa anche educare ed adottare metodi che usano il rinforzo positivo.
Un ruolo importante hanno anche gli educatori e i veterinari esperti in comportamento che, se seri e preparati, offrono un aiuto importante per capire il cane e gestirlo nel modo più adeguato per la sue specifiche esigenze.
A livello collettivo, è importante gestire il proprio cane in modo rispettoso degli altri, che si tratti di altri cani, di altri proprietari o di persone che non hanno il cane, così da non alimentare l’ostilità nei confronti dei cani, e magari addirittura stimolare un atteggiamento favorevole nei confronti dei cani.