Cani: come evitare problemi di comportamento e vivere bene insieme

con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo e autrice del best-seller Senti chi Abbaia

Si prende il cane e si da per scontato che andrà tutto bene. Per tutto bene si intende che il cane sarà e si comporterà come il modello che si ha in mente.

La realtà del cane e della vita con il cane, però, è diversa: ogni cane è un individuo, con il suo carattere, la sua personalità, i suoi gusti, le sue motivazioni e la sua predisposizione, individuale e di razza, e la sua storia e il modello cane è giusto quello, un modello frutto della immaginazione umana che ha poco o nulla a che vedere con la realtà dei cani.

I comportamenti dei cani nella realtà

Anche per quanto riguarda i comportamenti la questione è diversa da quella che si pensa: un aspetto della vita a 6 zampe poco noto, infatti, è che si può dire che il cane ha sempre ragione.

I punti sono fondamentalmente tre:

• i cani hanno comportamenti naturali e se gli umani non li gradiscono il problema non sono i cani ma gli umani;
• i cani hanno esigenze importanti che devono essere soddisfatte, se non sono soddisfatte, se i cani conducono vite inadeguate ed esprimono il disagio che ne deriva, il problema non sono loro ma gli umani;
• infine, gli umani hanno un ruolo cruciale nella vita dei cani, se non lo svolgono con competenza emergono difficoltà e anche in questi casi il problema non è il cane.

Detto questo, è possibile evitare problemi comportamentali e se sì, come?

C’è problema e problema

La prima cosa da capire è la causa dei problemi comportamentali e qui, tanto per cambiare, il discorso è articolato.

Non tutti i comportamenti sgraditi dagli umani sono effettivamente problemi, esiste il problema comportamentale e il comportamento problematico e tra i due c’è una differenza sostanziale.

Il problema comportamentale è un problema del cane ed è in qualche modo assoluto, è del cane (ad esempio iperattività, ipereccitabilità, comportamenti stereotipati, incapacità adattiva a vivere in quel contesto o in quel gruppo). Le cause dei problemi comportamentali sono diverse, allevamento, separazione precoce dalla mamma, infanzia difficile, problemi nella socializzazione, genetica.

Il comportamento problematico invece è ha una dimensione di relatività: è un comportamento normale del cane che i suoi umani vivono male, in altre situazioni, in altri ambienti, in altri contesti, con altri umani non ci sarebbe e/o non sarebbe vissuto come un problema.

Detto questo, non essere contenti dei comportamenti del proprio cane è spiacevole e tante situazioni di difficoltà si possono evitare.

Come evitare problemi di comportamento del cane?

• Scegliere il cane giusto: abbiamo visto prima, i cani hanno la loro natura, le loro motivazioni e la loro predisposizione, sia genetica (data dalla razza o mix di) sia individuale (ogni cane è unico, come abbiamo visto all’inizio). In pratica, quindi, bisogna chiedersi se il cane, come razza e come individuo, ha caratteristiche compatibili con se e il proprio stile di vita. Ad es: per una persona che ama il caldo e l’attività fisica un cane brachicefalo (ad esempio bulldog, boxer o bouledogue francese) è veramente il giusto compagno? Una persona sedentaria che prende un cane che ha bisogno di molto movimento ed impegno (ad esempio un border collie o un jack russell) ha fatto la scelta giusta? Un estroverso che porta a casa un cane timido e riservato è molto probabile che non ne sia contento. Ugualmente, una persona calma e tranquilla che si trova un cane eplosivo non sarà a suo agio. Una persona molto attenta alla pulizia che sceglie un cane che perde molto pelo o sbava molto (o entrambe le cose…) sarà sempre infastidita. Anche il peso e le dimensioni del cane devono essere considerate perchè non si può prendere una creatura e non riuscire a tenerla.
• Dare al cane una vita adeguata: i cani devono essere e fare i cani. Fondamentale per il benessere del cane è che faccia una vita adeguata in cui le sue esigenze, fisiche, mentali ed emotive, sono rispettate e soddisfatte.
• Il legame con i proprietari: il cane ha bisogno di un legame sicuro con i suoi proprietari (proprio come i bambini con i genitori) e perchè possa averlo serve che i proprietari si impegnino.
• Svolgere con competenza il proprio ruolo: i proprietari sono i genitori del cane hanno il compito e la responsabilità di gestire risorse e ambiente, educare, dare regole, insegnare, confortare, dare sicurezza, rassicurare, amare. Il proprietario che non svolge il suo ruolo con competenza mette il cane in difficoltà che si esprimono in comportamenti sgraditi.
• L’educatore cinofilo: l’individualità di ciascun cane e la propria evoluzione del tempo fanno sì che ogni esperienza di cane sia unica. Chiunque prende il cane, quindi, anche se ha già esperienza di cane, beneficia in modo importante dal confronto con l’educatore cinofilo (che, ovviamente, deve essere professionista, serio e preparato). Impostare bene la relazione fin da subito permette di evitare problemi.

In caso di problemi

• La prima cosa fondamentale da fare è capire se il comportamento che si vive come problematico è in realtà normale o se è effettivamente anomalo. Rivolgersi ad un educatore cinofilo, che deve essere professionista, serio e preparato. è fortemente suggeribile.
• Nel caso in cui comportamento fosse normale per il cane le possibilità sono tendenzialmente due: semplicemente accettarlo e imparare a conviverci oppure, se ha caratteristiche tali per cui è possibile, seguendo le indicazioni dell’educatore, lavorare perchè, in un certa misura, sia adattato all’ambiente in cui il cane vive.
• Nel caso in cui il comportamento non fosse normale per il cane, supportati dal veterinario comportamentalista e dall’educatore si segue il percorso adeguato al problema e mirato a migliorare la situazione.