Una frase che si sente spesso pronunciare è che i cani sono cani e devono fare i cani. Presa alla lettera è impossibile non essere d’accordo, chi ama i cani vuole che stiano bene e che conducano vite adeguate in cui la loro natura canina si può esprimere e dare il meglio di se, ma in realtà c’è un problema perchè chi sente il bisogno di proclamare che i cani sono cani e devono fare i cani generalmente non sa chi sono veramente i cani, quali sono le loro vere esigenze e cosa vuol dire veramente essere e fare i cani. Per intendersi, sono quegli stessi che pensano che i cani sono semplici, per natura e gestione e che dicono anche ‘i cani se la vedono tra di loro‘, ‘quel cane fa così perchè è dominante‘ (sì c’è gente che lo dice ancora), ‘i cani per fortuna per loro non sono come gli umani, non hanno emozioni nè sentimenti‘, .
La realtà dei cani invece è che sono straordinariamente complessi, è complessa la loro natura, sono complesse le loro esigenze ed è complessa ed impegnativa la loro gestione.
Un recente un articolo su Psychology Today della bioeticista Jessica Pierce, Ph.D si occupa di un aspetto della vita e della gestione dei cani poco considerato ma tanto importante per il loro benessere fisico e psicologico: la libertà e il controllo sulla loro vita.
E’ l’argomento di cui ci occupiamo oggi.
Cosa si intende per controllo?
Per controllo si intende avere la possibilità di esprimere opinioni e preferenze e di partecipare alle scelte che riguardano se stessi.
Per mancanza di controllo si intende non poter agire secondo la propria volontà e ciò che è meglio per se stessi.
Perchè il controllo è importante
La D.ssa Pierce spiega che per gli individui – umani, cani e altri animali – è essenziale per il benessere fisico e psicologico sentirsi in controllo, avere la possibiltà di fare scelte che riguardano se stessi.
La responsabilità degli umani
La maggior parte dei cani ha il guinzaglio e pettorina o collare che, per quanto usati correttamente, sono limitanti e i più sfortunati hanno i tipi usati da chi pratica i metodi coercitivi, che si basano sul causare dolore fisico e psicologico al cane per impedirne i comportamenti non voluti.
Nella relazione umano-canina, è indubbio che gli umani sono super dominanti: i cani (intesi come pets) hanno pochissima libertà e poco o nessun controllo sulla loro vita.
I cani hanno pochissimo controllo sull’ambiente in cui si muovono, sulle interazioni sociali che hanno, sugli elementi di base della loro sopravvivenza (ad esempio, non scelgono chi li prende, non possono scegliere di andarsene se vivono male e sono infelici, non scelgono con chi interagire, non scelgono cosa, come e quando mangiare, non scelgono quando e dove andare in bagno, se e quando accoppiarsi, etc.), devono accettare di essere toccati anche da persone che non conoscono anche se non vogliono. Non solo, è ancora ampiamente diffusa l’abitudine di sopprimere i comportamenti naturali dei cani per forzarli a conformarsi alla volontà umana.
Da un certo punto di vista è inevitabile che tanta capacità decisionale ricada sugli umani, in fin dei conti il loro ruolo è quello di genitori, è loro la responsabilità di guidare, educare, sostenere, dare sicurezza, gestire l’ambiente e le risorse e fare in modo che il cane abbia la vita migliore e più adeguata a se, in quanto cane e quello specifico individuo cane.
Il principio ha però anche una dimensione di relatività e ci sono alcune cose che possono essere gestite in modo da dare al cane quel senso di controllo tanto importante per il suo benessere.
I cani e il senso di controllo
Abbiamo visto prima, avere un senso di controllo è fondamentale per il benessere, particolarmente psicologico, dell’individuo. Lo è per gli umani e lo è per i cani.
Il Dott. Frank McMillan, veterinario, clinical professor of medicina at the Western University of Health Sciences College of Veterinary Medicine negli Stati Uniti, esperto di traumi e stress post traumatico nei cani, spiega che, particolarmente nel caso di eventi o stimoli avversi, avere un senso di controllo – ad esempio potersi allontanare dalla situazione o poter ridurre l’intensità o la durata dell’evento/dello stimolo negativo – rende l’esperienza più sopportabile. Sentirsi non in controllo, in balìa degli eventi, aumenta la risposta di stress allo stimolo negativo ed ha effetti molto pesanti sul cane (abbiamo visto qualche tempo fa che una conseguenza del vivere ripetutamente situazioni stressanti su cui non si ha controllo è l’impotenza appresa)
Il controllo è importante per il cane non solo in termini negativi – gli effetti negativi del non avere controllo – ma anche positivi: è stato osservato ad esempio che sentirsi in controllo sul proprio ambiente è di per se gratificante per gli animali e il processo di fare scelte ed esercitare controllo promuove il benessere psicologico.
A ciò si aggiunge che si ritiene che le scelte che i cani prendono sono spesso diverse da quelle che gli umani prenderebbero per loro e sono anche importanti per loro, più in linea con le loro preferenze ed esigenze.
Gli studiosi rimarcano che la capacità dei cani di scegliere ‘bene’ per ciò che li riguarda è osservabile in diverse occasioni, una è quando segnalano che vogliono evitare l’avvicinamento ad un altro cane e quando la loro preferenza è ignorata e sono costretti a forza all’interazione, si trovano in una situazione di disagio, di ansia, di stress, possibilmente di paura che facilmente degenera in scontro.
Perchè dare controllo al cane?
I benefici di dare al cane un margine di controllo sono duplici, spiega la D.ssa Pierce.
Da un lato, sono diretti per la creatura: può fare scelte diverse e per se migliori rispetto a quelle che farebbero gli umani per cui trae vantaggio dal controllo che ha della sua vita e facendo ed implementando quelle scelte impara e matura.
Dall’altro ci sono benefici etici perchè l’atto di rispettare gli interessi del cane nel fare scelte è un modo per riconoscere e rispettare il suo valore intrinseco e, quindi, in qualche modo, anche di bilanciare le posizioni all’interno della relazione umano-canina.
Dare controllo al cane
Dare controllo al cane, come vedevamo prima, voul dire lasciare la possibilità di esprimere opinioni e preferenze e di partecipare alle scelte
Il primo step in quella direzione è capire come la scelta e il controllo sono limitati e/o negati al cane, ad esempio:
- il collare, è a strozzo e lo soffoca ogni volta che cerca di allungare il passo?
- le uscite, sono su tempi ed interessi degli umani, quelli del cane non si sa nemmeno che esistono?
- il cane passa il tempo all’esterno chiuso in area cani e sembra instancabile?
- il cane non può giocare con gli altri cani (se ne ha piacere e voglia) ‘perchè si fa male’, ‘perchè si sporca’, etc.?
- il cane non può esprimere i suoi comportamenti naturali (ad esempio, scavare buche, correre, annusare, etc.)?
Il secondo step è creare, o sfruttare quando si presentano, le occasioni per dare al cane la possibilità di scelta e di esprimere preferenze.
In pratica
Una costante è la necessità di prestare grande attenzione al cane, al suo linguaggio del corpo, alle espressioni del muso, ai movimenti, ai vocalizzi = bisogna prestare attenzione alle comunicazioni del cane.
Nella vita di tutti i giorni cosa si può fare per dare al cane la possibilità di esprimere opinioni e preferenze e di partecipare alle scelte? Ecco alcuni esempi:
- Durante le uscite dedicate al cane, lasciare che scelga la direzione, il passo, il tipo di attività e anche la durata degli impegni
- Durante le uscite, lasciare che annusi a sua discrezione, dove, come, e quanto.
- Proteggere il cane da interazioni sociali non desiderate, sia con altri cani sia con umani. I cani dovrebbero poter controllare quando, quanto vicino e con chi interagiscono, specialmente se hanno particolari sensibilità. Come abbiamo visto in passato, che gli umani pensino che il loro cane è bravo e buono non vuol dire che lo sia realmente.
- Lasciare che il cane sia toccato solo se esprime il desiderio o comunque da il suo consenso. Gli esperti dicono che il contatto fisico forzato è vissuto con difficoltà dai cani ed è una delle situazioni in cui non avere controllo sulle proprie scelte è molto pesante.
- Dare al cane la possibilità di smettere una sessione di lavoro/una lezione. Le lezioni dovrebbero, spiega la Pierce, essere solo su invito e il cane deve avere il diritto di dire, educatamente, di no.
- Accettare il no come risposta da parte del cane (a meno che la sua sicurezza non sia a rischio). (Questo è un punto di cui ci siamo occupati anche in un’altra occasione: il no deve esistere nella relazione con il cane ma deve avere alcune caratteristiche, tra cui essere bidirezionale ed è essere solo una delle numerose parole usate nella comunicazione con il cane).
- Essere aperti e disponibili a richieste educate da parte del cane tipo Possiamo giocare? Posso uscire? Posso provare un pezzettino della squisitezza che stai mangiando?
- Lasciare che il cane abbia possibilità di scegliere dove stare in casa (ovviamente, se tale è la propria preferenza, ponendo alcuni off-limits come il letto o il divano)
In conclusione
I cani hanno mente, capacità di scelta, capacità decisionale, sentimenti, emozioni e stati d’animo, tra cui senso di se, soddisfazione, felicità, paura, preoccupazione. E’ scientificamente provato che, come per gli umani, anche per i cani è importante avere senso di essere in controllo sulla propria vita, avere possibilità di scegliere ciò che vogliono ed è meglio per loro.
I proprietari hanno il ruolo dei genitori – essere guida, educare, dare sicurezza, gestire l’ambiente e le risorse, dare conforto e risposte, dare al cane una vita adeguata a chi è – e sono, per il solo fatto di essere umani, in una posizione di super dominanza e super controllo sui cani. Nell’esercizio del loro ruolo, nel rispetto del cane, della sua natura, del suo carattere e della sua personalità, hanno anche la responsabilità di ascoltare il cane e dare alla creatura lo strumento di empowerment che è poter esprimere le proprie preferenze e fare scelte.