La realtà dei cani, come scriviamo continuamente, è che sono tanto di più e tanto diversi da quello che si pensa e su di loro c’è sempre qualcosa da scoprire, e spesso sono cose utili anche per le interazioni e la gestione quotidiana.
Oggi ci dedichiamo a questo: cose utili da tenere a mente sui cani relative all’apprendimento e al contatto fisico.
L’apprendimento
Una caratteristica dei cani a cui difficilmente si pensa è che per loro ogni momento, ogni minuto di ogni interazione, conta per imparare qualcosa.
Un paio di esempi:
- Il cane fa una mossa carina e vedendolo, senza nemmeno accorgersene, la proprietaria gli sorride e commenta a voce alta con tono piacevole e allegro, ‘ma che amore è questo cane‘ (o un qualsiasi equivalente). Il cane, che vive osservando e per cui ogni gesto, odore, espressione, suono che viene dai suoi umani è una comunicazione, associa il suo fare a quelle manifestazioni positive e lo ripeterà per ottenere la stessa attenzione. Cosa è successo? In modo più o meno consapevole, l’umano ha insegnato al cane a fare qualcosa.
- Si porta il cane al giardino e lo si lascia a razzolare per conto suo, passando il tempo a guardare il telefonino (o un equivalente; la sostanza è ci si occupa dei fatti propri e non del cane); il cane, essendo tale, non ama essere ignorato e inizia a brucare erba, passa qualche attimo e arriva il grido ‘NOOOOOOOOO, non mangiare l’erba che poi vomiti!!!!!’ Cosa è successo? Senza rendersene conto l’umano ha insegnato al cane che mangiare erba serve per focalizzare l’interesse su di lui/lei.
La comprensione
I cani sono intelligenti, tendenzialmente più intelligenti di quello che si pensa, vivono osservando gli umani come abbiamo visto prima e sono praticamente in uno stato di apprendimento perenne.
Considerato questo, quando hanno difficoltà ad imparare, invece di incolpare l’animale, dargli del testone, del cretino, del dominante e via dicendo, è opportuno prima di tutto considerare che ciò che ha senso per gli umani non è detto che l’abbia per il cane; poi, proprio come accade con i bambino, anche con i cani se e quando ci sono problemi di apprendimento vuol dire che ci sono problemi con l’insegnante e con il metodo di insegnamento per cui per ottenere risultati ci si deve mettere in discussione e cambiare approccio – provare un diverso modo di chiedere, fare richieste diverse, cambiare ambiente per ridurre le distrazioni, etc. etc.
Riconoscere e rinforzare
Abbiamo visto prima che i cani imparano continuamente, anche in momenti e situazioni a cui gli umani non danno valore.
Visto questo, è importante sia prestare quanta più attenzione possibile a ciò che il cane fa ma anche complimentare (= rinforzare) i comportamenti che si apprezzano non solo quando sono la risposta ad una richiesta ma anche quando la creatura li mette in atto spontaneamente.
Il contatto fisico
Una idea che si ha dei cani è che amino essere toccati e accarezzati ed indubbiamente alcuni di loro danno questa impressione quando si accostano anche a persone che non conoscono come per richiedere carezze e quando le ottengono scondinzolano felici.
L’immagine di prima ha una parola magica ed è alcuni; perchè la realtà è che a fronte dei cani che amano immensamente il contatto fisico, tanto da cercarlo, e addirittura dagli sconosciuti, ce ne sono tanti per cui in generale il contatto fisico, ancora più se da parte di persone che non conoscono o persone che sono al di fuori della cerchia familiare e degli amici più stretti, è (anche molto) penoso.
L’associazione cane-contatto fisico non è quindi automatica e oltre al carattere e alle preferenze individuali di ciascun cane ci sono altri elementi da considerare: in particolare il quando e il dove perchè non tutti i momenti sono giusti per accarezzare e non tutti i punti del corpo vanno bene.
I momenti giusti per accarezzare il cane
Non è buona pratica accarezzare i cani quando stanno interagendo tra di loro, quando sono impegnati o concentrati su qualcosa e quando stanno dormendo (potrebbero svegliarsi di soprassalto e scattare contro la mano e l’umano ad essa attaccato). Per avere un contatto intimo e profondo i momenti migliori sono quelli di quiete, quando i sensi sono rilassati, il mondo esterno è temporaneamente dimenticato e corpo e mente si lasciano andare al relax.
Una questione diversa è accarezzare il cane per confortarlo e fargli sentire la propria presenza e il proprio sostegno se ha vissuto una situazione particolarmente difficile in cui si è molto preoccupato o spaventato e attraverso il contatto gli si trasmette serenità e si cerca di riportarlo alla calma in modo che quell’evento non diventi traumatico.
Diverso ancora è il contatto fisico durante dinamiche di gioco o di attività condivisa, serve per trasmettere il proprio apprezzamento e più che di carezze si tratta di pacche entusiaste e magari anche un po’ energiche.
I punti non giusti dove accarezzare il cane
Per qualche motivo, forse la morbidezza, la testa di velluto come la ha chiamata Grazia Deledda, ci viene spontaneo accarezzare i cani sulla testa, anche quelli che non conosciamo. In realtà non è una buona pratica, è come allungare la mano e accarezzare una persona sconosciuta sulla testa, un gesto quantomeno invadente e inopportuno, e la testa non è un posto in cui i Cani (intesi come specie, poi ci sono le preferenze individuali, come per tutto) apprezzano essere accarezzati.
Altri punti, oltre la testa, in cui i cani generalmente i cani non amano essere toccati sono le zampe e quelle che potremmo pudicamente definire le ‘parti private’.
I punti giusti dove accarezzare il cane
Poste le preferenze individuali, che si scoprono interagendo con le creature, le parti del corpo in cui i cani generalmente apprezzano carezze o grattatine sono:
- Sotto il muso
- Sul fianco
- Sul collo
- Sul petto
- Sul fondo della schiena
L’importanza del contatto fisico
Il contatto fisico è una delle colonne su cui si sviluppa, si rafforza e si mantiene la relazione umano-canina; motivo per cui è tanto importante gestirlo con la dovuta cura e attenzione.
Se il cane si sposta quando si allunga la mano, ad esempio, non pensare subito male di lui/lei ma considerare la possibiltà che lo si stia toccando in un punto dove non apprezza oppure che non è il momento giusto per le carezze. Non c’è bisogno di forzare, bastano poche attenzioni ben rivolte perchè il messaggio di affetto che si vuole inviare sia compreso e apprezzato, e reciprocato, e la relazione con il cane si esprima nel suo magnifico e immenso potenziale.
Con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo e autrice del best-seller Senti chi Abbaia