Una relazione speciale
I cani sono come figli, lo dicono fattori fisiologici e comportamentali, è scientificamente provato.
- Tra il cane e i suoi proprietari esistono, tra gli altri, l’effetto base sicura e l’effetto safe heaven
- Con i proprietari, il cane usa lo sguardo in modo umano
- Quando il cane sente la voce dei proprietari, nel suo cervello si attivano regioni dei circuiti corticostriatali legati alla gratificazione e alla motivazione, come avviene nei bambini quando sentono la voce dei genitori
- Il cane si rivolge ai suoi proprietari per capire le situazioni e si comporta di conseguenza, come fanno i bambini con i genitori
e molto molto, molto altro.
Il ruolo degli umani
In un articolo pubblicato di recente, la psicologa, educatrice cinofila e celebre autrice Zazie Dodd, ricorda che i cani dipendono totalmente dai proprietari per il soddisfacimento delle loro esigenze (e non solo, tanto che si può dire senza timore di sbagliare che gli umani sono super dominanti sui cani), per cui non c’è da sorprendersi che siano anche il segreto del benessere e della felicità del loro cane.
L’obiettivo è dare al cane le occasioni per prosperare non semplicemente permettergli di sopravvivere
I 5 punti del benessere
Tradizionalmente il benessere animale è definito da Cinque Libertà:
- Libertà dalla fame e dalla sete
- Libertà dal disagio
- Libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie
- Libertà di esprimere il proprio comportamento naturale
- Libertà dalla paura e dal distress
Ciascuna libertà è accompagnata da disposizioni su come realizzarla e il punto delle libertà è come tutelare i cani da situazioni negative che provocano disagio, problemi, dolore, difficoltà, etc.
Gli studiosi però ricordano che il benessere animale non può essere considerato solo in termini di evitare esperienze negative; deve avere anche una dimensione positiva, che il Professor David Mellor spiega magnificamente quando dice che l’obiettivo deve essere dare al cane le occasioni per prosperare non semplicemente permettergli di sopravvivere.
Prosperare non sopravvivere
Come vedevamo prima, vista la dipendenza dei cani dagli umani non sorprende che la gestione e le interazioni con gli umani siano fondamentali per la loro qualità di vita, perchè prosperino e non semplicemente sopravvivano.
Nella relazione con il cane si tratta quindi non solo di preoccuparsi per ridurre al minimo le esperienze negative che il cane vive ma di impegnari attivamente perchè la sua vita sia ricca di esperienze piacevoli e positive.
Negativo e positivo
Sono egualmente riconducibili ai proprietari sensazioni positive come il conforto, il piacere, l’interesse, la fiducia, il senso di controllo, la sicurezza che si danno al cane facendolo sentire sicuro, facendogli frequentare (se ne ha piacere) la compagnia che gli piace, dandogli la possibilità di godere regolarmente di spazi liberi dove esercitare il suo fisico e la sua mente e impegnare il suo fenomentale olfatto, dandogli una vita variata e ricca di stimoli.
In poche parole, spiega Zazie Todd, perchè il cane viva esperienze positive si deve dargli un ambiente confortevole, adeguato, interessante e sicuro, una alimentazione di qualità ed esperienze fisiche e mentali positive. Un aspetto non indifferente da considerare è che un cane che vive bene si comporta bene (a meno che non abbia problemi suoi importanti, ma quello è un altro discorso).
Il negativo
La Todd ricorda che ci sono numerose interazioni che gli umani hanno con i cani che è plausibile siano fonte di emozioni negative per le creature:
- Interazioni con persone con intenzioni negative: sono le interazioni con persone le cui azioni sono direttamente dolorore, spiacevoli, minacciose o nocive; una posizione d’onore in questa orrenda classifica occupa chi è volontariamente crudele nei confronti degli animali, e quindi anche chi usa metodi e strumenti coercitivi.
- Interazioni non piacevoli per i cani possono esserci anche se le intenzioni degli umani sono buone, ottime addirittura. Un caso esemplare è quello degli abbracci: gli umani abbracciano per esprimere e manifestare il loro affetto ma nella comunicazione canina il gesto dell’abbraccio ha un altro significato, non bello nè piacevole,. Ovviamente poi, come abbiamo visto tante volte, ogni cane è un individuo a se e ognuno ha le sue preferenze anche nei confronti degli abbracci e anche chi non li ama impara a riconoscerli come gesti di affetto da parte dei proprietari e da loro li tollera (anche se soffre mentre viene stretto tra le braccia).
- Altri modi di causare stati negativi al cane senza necessariamente volerlo includono lasciarlo da solo tanto tempo, non portarlo dal veterinario quando ne ha bisogno, non fargli vivere una vita adeguata, etc.
Sono alcuni esempi ma sono indicativi non solo di come si causano stati negativi nel cane ma anche di come è facile causarli.
E’ tanto importante prestare attenzione al cane, alle sue comunicazioni, alle sue vere esigenze (che sono spesso diverse da quelle che gli umani pensano) e al loro soddisfacimento, e anche a come esprimere il proprio affetto in modo per lui/lei naturale e piacevole.
Il positivo
Creare condizioni emotive negative per il cane è molto facile come abbiamo visto, crearle positive richiede impegno ma non è necessariamente difficile: fare cose insieme che la creatura apprezza è tanto importante, giocare in primis (abbiamo visto qui come sia cruciale per il cane e per la relazione umano-canina giocare con il proprio cane) ma anche uscire insieme in modi e tempi che siano piacevoli per entrambi, fare giochi di apprendimento, condividere squisitezze, scoprire posti nuovi, comunicare etc. etc. etc.
Se apprezza la compagnia dei suoi proprietari e si sente sicuro con loro, anche semplicemente stare con i suoi umani è fonte di emozioni positive per il cane e il piacere è sicuramente reciproco visto come è bella e speciale la presenza del proprio cane, che si fa sentire con grande intensità anche se semplicemente riposa nella stanza.
In altre parole, in una vita in cui le esigenze fisiche e mentali sono adeguatamente e correttamente soddisfatte non bisogna sempre inventarsi qualcosa di straordinario e speciale per godere della reciproca compagnia e delle emozioni positive che porta.
La presenza dei proprietari, per i cani che hanno un legame forte con loro, è fonte di sicurezza e conforto e quel sostegno che sente aiuta il cane ad affrontare con meno pesantezza spirito migliore situazioni per lui/lei complicate.
Il benessere del cane al primo posto
L’importanza dei proprietari e del modo in cui interagiscono con il cane è impossibile da sopravvalutare. Abbiamo visto prima, è enorme: dai proprietari, da come gestiscono ed interagiscono con il cane, dipende la vita del cane, nella forma positiva o negativa che può avere.
Considerato questo, Zazie Todd ricorda come si da al cane ciò di cui ha bisogno per una vita di benessere e felicità, una vita in cui prosperare e non sopravvivere per citare il Prof. Mellon:
- Smettere l’uso di metodi e strumenti coercitivi
- Usare solo rinforzo positivo (inteso sia come snack ma, e più importanti ancora, come complimenti, carezze, apprezzamenti)
- Fare cose insieme che piacciono a entrambi; non solo quantità ma anche qualità – dal riposarsi vicini, condividere una squisitezza, fare una passeggiata serena insieme, e via dicendo (ogni binomio ha i suoi gusti)
- Dedicare tempo al cane per fare cose per lui/lei interessanti, impegnative, divertenti.
- Dare al cane la sicurezza che le cose belle accadono, con una bella varietà di orari, posti e impegni così da rendere le sue giornate sempre nuove da scoprire e mantenere la sua mente flessibile alla diversità (abbiamo visto che la routine non è necessariamente positiva, mentre la certezza da sicurezza e flessibilità).
- Creare opportunità per esperienze positive
- In generale, avere a cuore il benessere del cane e relazionarsi e gestire il cane in modo che quel benessere sia una realtà
