I cani sono straordinariamente simili agli umani – tra gli altri, sono tutti diversi uno dall’altro, hanno carattere e personalità, predisposizione, desideri e gusti, provano tante emozioni, sentimenti e stati d’animo, hanno senso di se, hanno bisogno di condurre vite in cui sia la loro mente sia il loro corpo sono adeguatamente e correttamente impegnati, hanno diverse fasi della vita e possono soffrire di demenza senile.
Una caratteristica che li distingue dagli umani è che non parlano (anche se sanno usare le parole) ma che non parlino non vuol dire che non comunichino. I cani sono grandi comunicatori, si tratta di capire il loro linguaggio e capirli richiede prestare attenzione e capire altro dalle parole.
I comportamenti sono comunicazioni
Delle comunicazioni sonore, visive, e olfattive dei cani ci siamo occupati (qui) e abbiamo visto anche che i comportamenti sono comunicazioni e per capire cosa comunicano bisogna considerare diversi elementi.
E’ l’argomento di cui ci occupiamo oggi.
La funzione: a cosa serve quel comportamento?
La funzione del comportamento, a cosa serve al cane, aiuta a capire il motivo per cui il cane lo mette in atto.
Alcuni esempi chiariscono bene il punto:
- Un comportamento distruttivo: può dare al cane uno stimolo mentale o può divertirlo (o entrambe le cose)
- Un comportamento reattivo: può far allontanare chi o ciò che spaventa e dare un senso di sicurezza
- Masticare i mobili in casa: può aiutare a ridurre lo stress da separazione grazie al rilascio di dopamina
Il punto è, ogni comportamento che il cane mette in atto ha la sua funzione e stabilire quale è la funzione permette di capire le esigenze del cane e quindi come gestirle correttamente.
Il significato spesso non apparente dei comportaenti dei cani è uno dei motivi per cui giudicare i cani è tanto sbagliato.
Le esigenze del cane
Quando le esigenze di un cane non sono soddisfatte, il malessere in cui si trova si esprime e manifesta in comportamenti che sono generalmente categorizzati come ‘problematici’, termine che però in realtà copre situazioni radicalmente diverse tra loro (ce ne siamo occupati tra gli altri qui e qui) che richiedono interventi molto diversi tra loro.
Nel momento in cui si capisce cosa il cane ottiene (o cerca di ottenere) mettendo in atto quel comportamento si può capire quali sono le sue esigenze e quindi, come dicevamo prima, cosa serve e come si può soddisfarle.
La salute
Dall’epilessia all’ipotiroidismo, dal mal di pancia all’artrosi, i malanni cronici o acuti, il dolore, cronico o acuto, influenzano e influiscono in modo importante sui comportamenti del cane.
Per capire perchè il cane si comporta in quel modo o nell’altro si deve quindi sempre considerare l’eventualità che non si senta bene, particolarmente quando il cambiamento nel comportamento è improvviso.
Tra i comportamenti che possono sorgere quando il cane ha dolore ci sono:
- manifestazioni di aggressività
- manifestazioni ansiose
- ‘appiccicosità’
- difesa eccessiva delle risorse
- comportamenti compulsivi
- fissare il vuoto
- apatia
- reattività all’essere toccato
- tendenza ad isolarsi
L’ambiente
Anche fattori che possiamo definire ambientali influiscono sul comportamento dei cani. Ad esempio:
- Il trasloco è fonte di stress anche per il cane e lo stress ha manifestazioni comportamentali (oltre che fisiche e fisiologiche)
- Cambi di routine (motivo per cui più che una routine è preferibile dare al cane certezza che certe cose accadano ma non in modo rigido così che abbia flessibilità e sappia gestire i cambiamenti)
- L’arrivo di un bambino in casa
- L’arrivo di un altro pet
- etc.
Un aspetto dei fattori ambientali che influiscono sul comportamento dei cani è che sono spesso non considerati da parte dei proprietari per cui a fronte di comportamenti non graditi, o strani per la creatura, è opportuno dedicare un attimo a capire se sono successe cose che hanno toccato anche la sua vita e possono averlo messo in difficoltà.