Riuscire a rimanere se stessi ed essere sereni e contenti quando nel mondo in cui vivi fanno di tutto per renderti qualcun altro è molto difficile, il rischio di perdersi, di non capire chi si è, di non sapersi comportare come la natura ha disegnato e quindi di avere grossi problemi sia individuali sia relazionali è veramente alto e tutto si complica se chi vuole cambiarti sono quelli da cui dipendi.
E’ la situazione in cui si trovano tanti cani.
Vediamo.
La vicinanza con gli umani
La vicinanza dei cani agli umani è sbalorditiva, oltre che antichissima.
- I cani vivono con gli umani da migliaia di anni e la loro evoluzione è così vicina che si parla addirittura di co-evoluzione tra le due specie
- I cani leggono e interpretano gli umani in modo straordinario
- Capiscono le parole
- Usano alcuni modi di comunicare solo con gli umani
- Vivono in casa con gli umani, spesso dormendo sul letto con loro
Il ruolo degli umani
E’ evidente che quando si parla di cani bisogna tirare in ballo gli umani perchè nella vita dei pets sono loro che fanno il famoso bello e cattivo tempo.
Chi li prende, come li sceglie, come li gestisce, come li fa vivere: la vita dei cani dipende totalmente dagli umani e in larga misura anche i loro comportamenti dipendono dagli umani perchè se è indubbio che la genetica e l’individualità influiscono sul modo in cui i cani sono predisposti ad interpretare ed affrontare le situazioni, ugualmente rilevanti sono i loro stati d’animo e le loro esperienze, e quindi il modo in cui vivono e sono gestiti.
Cane ma non cane
La convivenza con gli umani ha alcuni effetti sui cani che potremmo definire naturali, conseguenza di generazioni di vita insieme, ad esempio il capire le parole e i gesti umani, il dormire sul letto, l’uso dello sguardo, etc. e per certi aspetti la vicinanza agli umani ha inevitabilmente trasformato e in certi casi indebilito la caninità dei cani (ad esempio, avere difficoltà a comunicare con gli altri cani perchè portati via troppo presto dalla cucciolata oppure perchè tenuti lontani dai loro simili nel periodo della socializzazione), molto spesso c’è invece una volontà precisa di impedire ai cani di essere cani perchè agli umani che li prendono, quella natura animale, quel modo di essere, quei comportamenti non vanno.
Prendono il cane ma in realtà non vogliono il cane e fanno di tutto per impedirgli di essere cane perchè che il cane sia un cane non va bene e quindi, ad esempio i cani vengono vestiti solo per vezzo, viene impedito loro di annusare, rotolarsi, di sporcarsi, bagnarsi, vengono abituati a sporcare in casa sopra traversine per non doverli portare fuori, quando escono sono tenuti in braccio, sono nutriti solo con alimentazione industriale, etc.
Evidentemente c’è un problema perchè i cani devono poter essere e comportarsi da cane, anche in un contesto umano.
I cani devono poter essere cani
Chi sono i cani
- I cani sono esseri senzienti
- Sono tutti diversi uno dall’altro
- Hanno carattere e personalità, gusti, desideri ed aspettative,
- Provano tanti sentimenti e tante emozioni e vivono stati d’animo
- Hanno predisposizione genetica – data dall’appartenere a quella o l’altra razza (o mix di) – e predisposizione individuale (data dalll’essere quell’individuo cane)
- Hanno motivazioni di razza e individuali
- Hanno straordinarie capacità adattive
- Hanno una comunicazione articolata e complessa
- Percepiscono il mondo in modo diverso dagli umani
- Hanno un codice di comportamento canino molto rigoroso che ne regola i comportamenti e le interazioni
Cosa vuol dire che i cani devono poter essere cani?
La risposta alla domanda cosa vuol dire che i cani devono poter essere i cani è di quelle che sconcerta: vuol dire che devono poter seguire la loro natura.
A differenza di quello che sostengono in molti, non vuol dire però che non devono essere educati, che non devono sapersi comportare in modo caninamente corretto – come abbiamo visto prima, parte dell’essere cani vuol dire conoscere e rispettare il codice di comportamento canino – o che siano semplici o che i loro comportamenti si spiegano con la dominanza.
Cosa vuol dire che i cani devono poter seguire la loro natura?
Devono conoscere la libertà
I cani apprezzano la libertà come gli umani e devono conoscerla, per loro deve essere una esperienza che conoscono e che rientra nella normalità, non deve essere qualcosa che cercano in modo isterico e frenetico per via del modo in cui sono gestiti o, egualmente terribile, a cui hanno smesso di ambire perchè hanno imparato a non desiderarla più.
C’è chi non usa mai il guinzaglio e chi non lo leva mai. La filosofia greca ci insegna che la posizione giusta è nel mezzo: in questo caso vuol dire che quando le condizioni lo permettono il cane deve essere lasciato sciolto, libero di correre, girare, annusare, camminare al suo ritmo. Se le condizioni per lasciare libero il cane non ci sono nel contesto abituale in cui si muove, devono essere costruite, andando fuori città, cambiando parchi, cambiando ambienti, etc. etc.
Usare i loro sensi
I canni hanno gli stessi sensi degli umani ma sono sviluppati e usati diversamente. Il loro senso principale è il prodigioso olfatto, così potente da permettere loro di percepire anche i cambiamenti ormonali degli individui. Annusare per i cani è un impegno mentale importante.
Parte essenziale dell’essere cani è poter usare il loro olfatto e nella vita quotidiana dei pets vuol dire fare uscite adeguate in cui sono messi in condizione di annusare liberamente – o perchè vanno sciolti e possono scegliere dove andare o perchè, se sono al guinzaglio, sono accompagnati, al loro ritmo e dove vogliono andare, senza stress, tirate, o strattonamenti.
Esercitare le loro capacità
I cani hanno predisposizione inviduale e genetica e una parte essenziale del loro essere cani è poter esercitare ognuno le sue capacità, e quindi riportare, inseguire, infilarsi nei buchi, etc. etc. etc.
Interagire con gli altri cani
E’ un cane, tu sei un cane, volete e dovete stare insieme.
E’ grosso, è di una razza pericolosa, è piccolo, è cucciolo, è maschio, è femmina, semplicemente è un cane, quindi ne devi stare lontano. Le ragioni per cui si tengono i cani lontani dai loro simili sono numerose.
E’ un po’ schizofrenico il rapporto degli umani con le frequentazioni canine dei loro cani: Da un lato ci sono quelli convinti che i cani debbano stare sempre tra di loro e li costringono insieme anche quando i segnali che i quadrupedi inviano sono di evidente disagio; dall’altro ci sono quelli che impediscono al loro cane di interagire con altri cani.
La realtà è che una parte importante dell’essere cane comprende interagire con i consimili ma visto che ogni cane ha i suoi gusti e la sua inclinazione ciò deve avvenire nel pieno rispetto delle sue preferenze.
Perchè hanno bisogno di interagire con altri cani? Perchè alcune cose possono impararle solo dagli altri cani e perchè certe cose da cani possono farle solo con i loro simili (ad esempio l’esplorazione olfattiva insieme).
Impegnarsi e divertirsi ‘da cane’
I cani sono come gli umani (ma non sono umani) nel senso che sono tutti diversi uno dall’altro, conoscono il divertimento, hanno i loro gusti, hanno bisogno di sentirsi capaci, di essere impegnati, di essere soddisfatti della vita che fanno e un ruolo importante per la qualità della loro vita ha il poter fare cose ‘da cani’, tra cui scavare buche, buttarsi nell’acqua, rotolarsi nella terra, rotolarsi nelle schifezze, rosicchiare, inseguire, uscire quando piove.
Perchè è importante che i cani possano fare i cani
Il primo, fondamentale, motivo per cui è importante che i cani facciano i cani è che è necessario loro per stare bene, ma non è l’unica ragione: uUn cane che è contento, soddisfatto della propria vita, è un cane sereno e un cane sereno è una gioia da avere accanto.
Un cane che fa una vita inadeguata, in cui non può essere ed esprimere se stesso, è un cane infelice, frustrato, che diventa ansioso e stressato e il cui disagio si esprime in comportamenti che rendono la convivenza difficile, a volte addirittura impossibile.
Permettere al cane di essere cane quindi ha un beneficio doppio: fa stare bene la creatura e permette alla vita insieme di esprimersi nel magnifico potenziale che può raggiungere.
In collaborazione con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, e co-autrice del best-seller Senti chi Abbaia