La posizione dei cani (intesi come pets) è ben complicata: sono animali la cui specie (canis lupus familiaris) ha regole e comportamenti, per cui devono saper fare i cani; ma vivono con gli umani nel mondo degli umani (umani con cui, tra l’altro, hanno un rapporto veramente speciale) per cui devono conoscere anche le regole della convivenza con gli umani.
Sono così bravi ad adattarsi al mondo umano che secondo alcuni studiosi sono da considerare gli animali di maggior successo al mondo ma la vicinanza e l’evoluzione con gli umani non sono venute gratis.
Non solo gli umani intervengono pesantemente sui cani (basti pensare a come agiscono sulla genetica e trasformano le razze per conformarle a modelli estetici, anche a scapito della salute degli animali) ma anche a forza di stare con gli umani e subire le loro volontà si è in qualche modo infragilita la natura canina dei cani e per alcuni vuol dire aver bisogno di (re)imparare cosa vuol dire essere e comportarsi da cane.
Gli umani hanno ovviamente un ruolo cruciale perchè i cani possano essere cani (cosa che, è importante evidenziare, ha un significato diverso da quello che vuol far credere chi proclama i cani sono cani e devono fare i cani).
L’argomento di oggi riguarda, quindi, le competenze che i cani devono avere, quelle necessarie per vivere serenamente nel mondo umano e quelle da cani. Le chiameremo per comodità competenze ‘umane’ e competenze ‘canine’. Iniziamo dalle competenze ‘umane’.
Cosa devono saper fare i cani per vivere bene nel mondo umano?
Abbiamo visto all’inizio che i cani (intesi come pets) vivono con gli umani nel mondo degli umani per cui hanno bisogno di avere le competenze necessarie perchè la convivenza sia non solo possibile ma anche serena.
Tra queste (l’ordine è casuale):
- Devono saper stare soli. Questa è una questione delicatissima: la solitudine è innaturale per i cani, che infatti non devono essere lasciati da soli a lungo, ma devono saper stare soli senza problemi (qualche ora al massimo) perchè la vita con gli umani comporta anche brevi separazioni e saperle gestire con serenità è fondamentale.
- Devono saper usare i mezzi di trasporto: andare in automobile, in autobus, in tram, in nave, in treno
- Devono tollerare le manipolazioni senza fare storie o spaventarsi – spazzola, veterinario, toelettatore, manovre che servono per mettere l’eventuale impermeabile, etc. etc.
- Devono saper aspettare dentro un negozio per il breve tempo delle commissioni dei loro umani senza dare di matto
- Devono saper tenere la museruola (che per quanto appaia tremenda purtroppo ci sono situazioni in cui va messa)
- Devono rispondere quando sono chiamati
Cosa vuol dire che i cani devono saper essere cani?
Vediamo alcuni aspetti di questa delicata questione:
- Abbiamo visto in più occasioni che i Cani hanno un codice di comportamento canino, universale (nel senso che lo hanno tutti i cani del mondo) che ne regola le interazioni. Saper essere cane vuol dire conoscere le regole del codice di comportamento canino. Il cane caninamente ‘bravo’ conosce le regole e le rispetta.
- I Cani hanno una comunicazione molto complessa fatta di gesti, segnali, vocalizzi, postura, odori. Saper essere cane vuol dire saper comunicare correttamente con gli altri cani.
- Saper essere cane vuol dire avere competenze sociali, ossia saper interagire correttamente con gli altri cani, capire i segnali, capire le situazioni, affrontarle con competenza.
- Saper essere cane vuol dire anche saper gestire la libertà. In città come in campagna o in qualsiasi altro posto, devono poter stare liberi senza essere un fastidio, o addirittura un pericolo, per le persone, adulti e bambini, gli altri cani e gli altri animali. Perchè ciò sia possibile, il cane deve avere grande conoscenza dello stare libero, deve vedere la libertà come la normalità, non come una rara concessione da sognare e voler ottenere a tutti i costi. Nel momento in cui la libertà fa parte della loro vita normale, essere liberi o legati non crea alcun problema.
Cosa vuol dire che i cani devono poter essere e fare i cani?
Abbiamo visto prima che i cani devono saper essere cani, ma se ne fanno poco se poi gli umani impediscono loro di essere e di fare i cani.
E qui è importante sottolineare di nuovo che essere e fare i cani non vuol dire, come dicono in tanti, essere selvaggi, senza paure, senza sentimenti, senza emozioni, aggressivi e guidati dalla cieca motivazione di dominare mondo e umani.
Cosa vuol dire dunque che i cani devono poter essere e fare i cani?
Predisposizione e natura
I cani hanno predisposizione genetica data dall’appartenere a quella o l’altra razza, o mix di (motivo per cui scegliere il cane giusto è tanto importante) e predisposizione individuale data dall’essere quell’individuo cane (ogni cane è unico, non esistono due cani uguali nonostante le apparenze possano ingannare).
Essere e fare il cane vuol dire poter seguire la propria natura e la propria predisposizione, non essere snaturato (cosa che oltretutto viene fatta con la violenza, per essere conformato ad aspettative umane).
Annusare
Abbiamo visto che l’olfatto dei cani è il loro primo senso, un prodigio sensoriale attraverso cui conoscono il mondo.
Essere e fare il cane vuol dire usare quello straordinario olfatto nella vita di tutti i giorni: nelle uscite essere libero di muoversi al suo ritmo, fermarsi, annusare (anche quando quello su cui si ferma sono umanamente schifezze), esplorare, conoscere. Oltre alle attività specifiche con l’olfatto che si possono fare sia all’esterno sia in casa.
La libertà
Della libertà abbiamo trattato anche prima perchè per i cani, la libertà è importante come per gli umani e poter essere e fare i cani vuol dire conoscerlal, vuol dire essere liberi (senza guinzaglio) di andare a conoscere il mondo in cui ci si muove, di interagire con gli altri, di usare i propri sensi, di buttarsi nell’acqua, di scavare buche, di camminare al proprio ritmo, di correre, di riportare gli oggetti, di infilarsi nei buchi etc. etc. etc.
Il guinzaglio è uno strumento fondamentale nella vita con il cane, è uno strumento di controllo e di comunicazione, e deve essere usato, e usato correttamente, ma quando ci sono le condizioni, i cani devono poter conoscere la gioia della libertà e del movimento senza guinzaglio.
Gli altri cani
E’ troppo grande, è troppo piccolo, è di una razza che si considera pericolosa, è maschio, è femmina, è cane, etc. etc., i motivi per cui si impedisce al cane di interagire con i suoi simili sono molti.
Posto che per conoscere i cani in tutte le loro forme, colori, vocalità, dimensioni, età, è un elemento fondamentale della socializzazione dei cuccioli, anche da cresciuti gli altri cani sono importanti per i quadrupedi.
I cani sono come gli umani, alcuni sono molto socievoli, altri sono mediamente socievoli, altri ancora sono selettivi, alcuni addirittura molto selettivi. Qualsiasi siano le preferenze – dal vanno bene tutti a vanno bene solo pochi selezionatissimi – interagire con i loro conspecifici è importante per i cani: alcune delle cose che li fanno essere cani, infatti, le possono fare solo con altri cani (ad esempio, l’esplorazione olfattiva congiunta).
Con le dovute attenzioni per la creatura, rispetto per il suo orientamento e senza forzature, permettere al cane di essere e fare il cane comprende anche farlo interagire con i suoi conspecifici.
Alcuni esempi
- Non possono essere cani le creature con alte motivazioni a perlustrare oppure a correre oppure a cacciare a cui è impedito di seguire la loro inclinazione;
- Non possono essere cani le creature tenute sempre al guinzaglio, anche quando le condizioni permetterebbero di lasciarli sciolti;
- Non possono essere cani i Toy a cui è impedito di camminare liberamente o di interagire con altri cani perché sono tenuti in braccio o nella borsa;
- Non possono essere cani le creature costrette a sporcare in casa sulle traversine perché non si ha il tempo o la voglia di farli uscire;
- Non possono essere cani i cani che vivono solo gli ambienti urbani della città senza mai beneficiare de parchi;
- Non possono essere cani le creature che sono vestite per vezzo e non per necessità
- Non possono essere cani le creature nutrite con alimentazione scadente perché non si ha né tempo né voglia di spendere
- etc. etc.
Cosa non vuol dire poter essere e fare i cani?
Tutti i proprietari almeno una volta hanno sentito pronunciare le famigerate parole ‘I cani sono cani e devono fare i cani‘.
Che i cani sono cani e devono fare i cani non c’è alcun dubbio, ci sono invece fraintendimenti su cosa vuol dire che i cani sono cani e devono fare i cani perchè generalmente chi lo dice ha una visione distorta di chi sono i cani e delle loro esigenze.
Che i cani sono cani non vuol dire, tra gli altri:
- che sono semplici – non lo sono, i cani sono molto molto complessi, dai comportamenti alla comunicazione, dalla relazione con i loro umani alla loro individualità, nulla dei cani è semplice
- che non provano emozioni – le provano, tante (è scientificamente provato)
- che non provano sentimenti – li provano, tanti (è scientificamente provato)
- che non vivono stati d’animo – li vivono e i comportamenti riflettono gli stati d’animo
- che non pensano – pensano
- che non sappiano valutare e scegliere – sanno valutare e scegliere
- che non hanno desideri – li hanno
- che devono essere conformati con la forza alla volontà umana – non devono, i cani hanno predisposizione di razza ed individuale e la prima responsabilità degli umani è rispettarne la natura
- che non devono essere educati – devono essere educati e preparati alla vita
Che i cani devono fare i cani non vuol dire, tra gli altri:
- che devono essere abbandonati a se stessi
- che devono stare da soli ore e ore
- che devono vedersela tra di loro
- che ‘vince il più forte’
- che i comportamenti si spiegano con il carattere dominante (o non dominante) del cane
In collaborazione con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, e co-autrice del best-seller Senti chi Abbaia