E se l’energia infinita fosse in realtà stress?
‘La pallina le piace così tanto che non posso nemmeno nominarla se no diventa matta‘
‘Il fresbee gli piace troppo; prima ancora che lo tiri fuori è già lì che abbaia e sbava‘
‘Sta fuori tantissimo e torna a casa più eccitato di quando è uscito‘
‘Più gli faccio fare, più energie gli vengono’
4 casi, un denominatore comune: l'(iper)eccitazione del cane.
L'(iper)eccitazione è generalmente interpretata come instancabilità e/o passione per l’attività in cui si impegna il cane ma in realtà i cani sono molto complicati, come ormai sappiamo bene, e anche quelle che appaiono come passione e instancabile energia possono essere un’altra cosa rispetto a ciò che si pensa. E infatti è così.
Gli studiosi ci dicono che è molto probabile che l'(iperattività) non sia passione e/o energia instancabile ma distress (stress negativo) e sia quindi dannosa per il cane e in quanto tale deve essere evitata.
Di più non vuol dire meglio
Attenzione alle attività
E’ stato scientificamente determinato che i Cani, intesi come specie, hanno due fasi attive, una nelle prime ore della mattina e l’altra nel tardo pomeriggio-sera mentre il resto del tempo è dedicato ad attività moderata, al risposo e al sonno.
E’ una informazione importante perchè ci dice che naturalmente i cani evitano i lunghi periodi di attività intensa, a cui invece tanti pets (i cani domestici) sono sottoposti.
Posto che i cani hanno bisogno di condurre vite ricche e stimolanti in cui sono adeguatamente impegnati sia il loro fisico sia la loro mente, gli esperti evidenziano che l’esercizio fisico fine a se stesso non è positivo e ciò di cui hanno realmente bisogno i cani, che fa loro bene, è essere impegnati in attività che li soddisfano senza eccitarli.
Il primo e più facile modo in cui sono impegnati senza eccitarsi sono le passeggiate ben fatte in cui camminano e usano il loro olfatto. E’ bene ricordare che le uscite per i cani sono molto molto importanti: camminare per loro non è solo una forma di movimento fisico, fermarsi ad annusare apre i loro orizzonti e fornisce loro informazioni sul mondo in cui si muovono, su ciò che è accaduto e chi è passato, li impegna e li soddisfa, oltre a stancarli positivamente.
Soddisfacente, stimolante e non eccitante, camminare ed annusare secondo i loro tempi e ritmi è una delle attività migliori che si possono fare con i cani.
Negative e da evitare sono le attività che il cane ripete in modo compulsivo e in cui l’eccitazione incontrollata impedisce loro di ragionare (come è ad esempio il gioco ossessivo con la pallina).
In sunto, per quanto riguarda le attività dei cani, di più non vuol dire meglio.
Il funzionamento del cervello dei cani è tanto simile a quello degli umani
Il cervello dei cani e il cervello degli umani funzionano in modo molto simile. Una somiglianza riguarda il nucleo caudato, una regione del cervello coinvolta nel processamento cognitivo ed emozionale: sia negli umani sia nei cani il nucleo caudato è particolarmente attivo in anticipazione di esperienze positive (una esperienza positiva per i cani, ad esempio, è sentire l’odore di un umano a cui sono legati). Un’altra somiglianza riguarda l’area delle voci, che esiste sia nel cervello degli umani sia in quello dei cani e in entrambe le specie risponde in modo molto simile agli stimoli vocali.
Tra cani e proprietari esiste il contagio emotivo
La mente e i comportamenti
Gli studiosi ci dicono che ‘un solo semplice trauma può avere effetti a lungo termine sul cane e cambiare l’attivazione dell’amigdala‘.
Comportamenti considerati da cane problematico come lanciarsi, abbaiare, pizzicare e, a volte, anche mordere, sono principalmente influenzati da emozioni di paura, rabbia e frustrazione ed è importante ricordare che ogni cane sente e vive le emozioni con intensità diversa per cui ha livelli diversi di trigger e, ugualmente, sono diversi per ciascun cane gli eventi esterni che innescano l’ipereattività e le risposte comportamentali irrazionali.
Secondo i ricercatori i cani molto reattivi vivono per la gran parte del tempo in una condizione di distress (stress negativo) per cui il loro corpo reagisce agli stimoli senza che pensino e la loro capacità di apprendimento è fortemente ridotta. Nella loro gestione, quindi, è tanto importante ricordare che le manifestazioni di aggressività fanno parte della risposta allo stress, motivo per cui per migliorare il loro comportamento è necessario ridurre il loro stato di stress, cosa che può avvenire solo se si evitano le situazioni e i contesti che possono generarlo.
Il contagio emotivo
Tra i cani e gli umani esiste il contagio emotivo, quel fenomento per cui le emozioni e i comportamenti ad esse associati portano in altri emozioni e comportamenti simili.
Un emozione molto diffusa è lo stress, che infatti è ampiamente studiato sia negli umani sia nei cani e gli studiosi hanno determinato che i cani rispecchiano lo stress dei loro proprietari. In altre parole, tra il cane e i suoi umani esiste il contagio dello stress e si misura a livello fisiologico in quella che gli scienziati chiamano sicronizzazione ormonale nei livelli di cortisolo.
E’ da evidenziare che la sincronizzazione della concentrazione di cortisolo che si verifica tra i cani e i loro proprietari esiste tra gli umani tra la mamma e i figli.
Alcune caratteristiche del sonno dei cani
Il sonno dei cani è polifasico – dormono più volte nel corso della giornata – ed è stato osservato che i cicli di sonno e attività dei cani pets [i cani di casa (rispetto ai cani liberi)] indicano l’adattamento ai ritmi degli umani con cui vivono.
Il numero di ore totali in cui i cani dormono varia da cane a cane ed è influenzato da diversi fattori tra cui l’età (i cani anziani e i cuccioli dormono di più), le attività e le esperienze fatte durante la giornata.
Come per gli umani, anche per i cani le esperienze che fanno e i livelli di attività influiscono sul sonno e la qualità del sonno: esperienze positive > sonno migliore e più riposante; giornate attive > si addormentano prima, dormono di più e passano più tempo nelle fasi NREM e REM del sonno.
Disturbi del sonno possono essere sintomatici della disfuzione cognitiva.
E’ scientificamente provato che la relazione che si forma tra cani e proprietari è come quella tra genitori e figli
Per i cani la voce dei proprietari è speciale
Come accade nel cervello dei bimbi piccoli quando sentono la voce della mamma, così in quello dei cani quando sentono la voce dei loro proprietari si attivano regioni centrali dei circuiti corticostratiali legati alla gratificazione e alla motivazione.
Oltre alla voce, anche il contenuto delle parole espresse dai loro umani è importante per i cani: è stato scientificamente osservato con strumentazioni di neuroimaging che quando i proprietari pronunciano parole di lode c’è un aumento dell’attività neurale rispetto a quando pronunciano parole a vanvera.
Il cibo non è il rinforzo migliore
Dare bocconcini ai cani per rinforzare i comportamenti desiderati è ovviamente meglio che stringere il collare fino a strozzarli, strattonarli, colpirli, urlare loro contro e le altre perle della ‘tecnica‘ ma, posto questo, il cibo non è il rinforzo migliore da usare nell’educazione dei cani.
Le ragioni sono diverse. Tra queste:
- E’ scientificamente provato che per i cani la relazione e il rapporto con i proprietari sono il primo rinforzo. Approvazione e complimenti valgono più del cibo.
- Bisogna considerare le motivazioni di ciascun cane e i bocconcini non sono LA motivazione per i cani. Ad esempio, i cani che amano scavare sono motivati da giochi di ricerca strutturati; i cani che amano l’acqua sono gratificati da una nuotata o dai tuffi; i cani che amano esplorare sono gratificati da giochi all’aperto, etc. etc.
- Alcuni cani non amano il cibo come rinforzo
- In generale, il gioco, nelle diverse forme che può avere, è un rinforzo molto importante
- Offrendo cibo ad un cane spaventato, preoccupato o terrorizzato lo si mette in grossa difficoltà perchè magari è molto goloso e lo vorrebbe ma è così stressato da non riuscire ad accettarlo e offrendogli cibo si aggiungono ulteriore ansia, stress e frustrazione alla sue difficoltà
- Nel caso di cane reticente nei confronti del cibo si rischia di concentrarsi sul farlo mangiare invece che sul problema che ha bisogno di essere affrontato
- Il cane molto goloso può mangiare anche se ha mal di pancia, cosa che lo porterà a sentirsi male ogni volta che sarà riproposto quel bocconcino, anche molto avanti nel tempo
Oltre ai punti visti sopra, i due aspetti cruciali dell’uso del cibo nell’educazione dei cani sono:
- Il cibo come rinforzo è complesso e rischioso e deve saper essere usato correttamente
- Non si tratta di non usare il cibo in assoluto ma di non usare solo il cibo: si deve essere aperti e flessibili, considerare l’individualità e le motivazioni reali di ciascun cane e, come visto prima, ricordare la straordinaria importanza della relazione e del rapporto con i proprietari come rinforzo e gratificazione.
Per chi fosse interessato, abbiamo approfondito qui.
La regola d’oro della gestione dei litigi tra cani
I litigi tra cani hanno un potenziale di rischio tale che la regola d’oro della loro gestione è prevenirli. I proprietari e gli accompagnatori hanno il dovere di comportarsi e di gestire i cani in modo tale da non creare, per gli altri e per se, situazioni di rischio. Questo vuol dire, tra l’altro, che tra i proprietari seri e responsabili non c’è spazio per ‘Il mio è buono’, ‘Il mio vuole giocare con tutti‘, ‘I cani se la vedono tra di loro‘.
Ci si deve sempre comportare in modo da non essere un problema e non provocare problemi, il che vuol dire in primis che si deve sempre sempre controllare il proprio il cane – piccolo o grande che sia non importa, ogni taglia provoca i suoi problemi.