I cuccioli sono tutti belli ma ce ne sono alcuni più belli degli altri e i piccoli di Labrador spiccano per come sono stupendi. Possiamo dire che sono irresistibili e vedendoli si ha l’impulso di renderne uno il proprio compagno di vita? Ma sì. Vengono anche in tre colori diversi per cui sembrerebbe esserci solo l’imbarazzo della scelta.
Le cose però, come praticamente sempre con i cani, sono più complesse di quello che sembrano. Prima di tutto il Labrador deve essere il cane giusto per se e la propria situazione familiare e poi c’è il peso della genetica dei Labrador, come rivela uno studio di qualche anno fa pubblicato su Canine Genetics and Epidemiology.
Lo studio è stato condotto in Gran Bretagna e ha analizzato i dati medici e di morte di un campione di 2.074 Labrador selezionati randomicamente da una popolazione di 33.320 Labrador i cui dati erano registrati nel programma VetCompass.
Il 44,6% dei quadrupedi erano neri, il 27,8% gialli e il 23,8 chocolate. Il peso medio dei cani adulti era 33kg, con i maschi prevedibilmente più pesanti (media di 35,2kg) rispetto alle femmine, il cui peso medio era di 30,4kg.
67 malattie sono state riscontrate nella popolazione di Labrador, e il 61,8% del campione aveva almeno un problema di salute, i più comuni riscontrati sono stati le otiti, problemi gastrointestinali, il sovrappeso/obesità (nelle femmine non è stata rilevata una associazione statisticamente significativa tra obesità e sterilizzazione, che è invece stata confermata nei maschi), malattie degenerative delle articolazioni, e problemi dermatologici.
Per quanto riguarda la durata media della vita dei Labrador, è di 12 anni e le due cause principali di morte erano tumori e malattie del sistema muscolo-scheletrico.. Per le 10 cause più comuni di morte, non sono state rilevate differenze tra maschi e femmine, mentre la causa di morte impatta significativamente sulla durata della vita con, ad esempio, l’età media al momento della morte per problemi di cuore di 9,1 anni e 13,4 per le malattie muscolo-scheletriche.
Un dato interessante emerso è che se anche i tumori sono una causa importante di morte, non sono tra le malattie prevalenti per i Labrador, cosa che ha portato i ricercatori a evidenziare come le malattie più comuni di questa razza non sono mortali e che essere predisposti alla malattia in vita non vuol dire che la predisposizione alle malattie è una causa di morte.
Questi sono i dati generali che riguardano tutti i Labrador e di per se sono interessanti ma lo studio è andato oltre e ha scoperto che le differenze tra i Labrador gialli, neri e chocolate non sono solo estetiche.
E’ emerso che esiste una associazione significativa tra il colore del manto e problemi alla pelle e alle orecchie. Ad esempio, la dermatite piotraumatica, è stata registrata nel 4% dei labrador chocolate ma nell’1,1% dei labrador neri e nel 1,6% dei labrador gialli oppure l’otite esterna, registrata nel 23,4% dei lab chocolate, nel 12,8% dei labrador neri e nel 17% dei labrador gialli.
Si potrebbe essere tentati di dire vabbè, cosa importa se i lab chocolate hanno un tasso maggiore di infezioni alle orecchie? Si curano e via.
Purtroppo no perchè i ricercatori hanno scoperto che i labrador chocolate hanno in media vita più breve rispetto ai gialli e ai neri: 10,7 contro 12,1 e, spiegano gli studiosi, il rapporto tra longevità e colore del manto non sembrerebbe essere stato riscontrato in altre razze.
Fatta la scoperta, gli studiosi hanno voluto capire quale può essere la ragione e hanno fatto riferimento alle ricerche sugli umani da cui è evidente che esiste un legame tra ridotta aspettativa di vita e minore qualità di vita. Ipotizzano che il processo sia simile nei cani per cui nei labrador chocolate che soffrono di ripetute infiammazioni e infezioni si sviluppi una reazione immunologica che ne riduce la aspettativa di vita.
Alcune connessioni tra il colore del manto e le malattie nei cani sono ben accertate, spiegano gli studiosi. Ad esempio, la variante genica S-Locus (o Piebold) può aumentare la quantità di bianco nel manto di un cane e schiarirne gli occhi fino al blue ma è anche la causa di un alto tasso di sordità da uno o da entrambe le orecchie.
Un altro esempio è il gene Merle che da ai cani un manto chiaro macchiettato e spesso anche gli occhi blue ma è anche connesso ad alti livelli di sordità e cecità (tra i collie ad esempio, per questo motivo non possono essere accoppiati due blue merle).
Un aspetto che i ricercatori invitano a considerare è che nei labrador chocolate il colore del manto è un tratto recessivo, il che vuol dire che entrambi i genitori devono essere chocolate, cosa che riduce il pool genetico nella popolazione e, è scientificamente provato, aumenta il rischio di problemi di salute.
I labrador chocolate hanno anche la retina diversa rispetto ai gialli e ai neri e, i ricercatori ipotizzano, potrebbe essere una associazione con differenze comportamentali come sono viste in altre razze, ad esempio sull’inseguimento nei whippet, nei levrieri e nei levrieri afgani o nell’aggressività dei cocker nei colori solidi rispetto al roano.