La posizione dei cani, intesi come pets, nel mondo è complicata: vivono a fianco degli umani, che li usano a loro convenienza, in un mondo che è degli umani e in cui sono, nonostante la vicinanza con gli umani e i servizi che forniscono loro, normalmente considerati ospiti, hanno un rapporto con i proprietari comparabile a quello tra genitori e figli eppure in tantissimi li considerano e li trattano da antagonisti e anche chi a parole si presenta come loro paladino, invocando alla natura ‘da cani’ o gridando al pericolo dell’antropomorfizzazione, più spesso che no ne ignora o addirittura nega la vera natura e le reali esigenze.
E’ uno strano fenomeno quello dei pregiudizi nei confronti dei cani: no alla somiglianza con gli umani, è antropomorfizzazione, ma sì a ignorare la loro natura e loro esigenze canine; no ai sentimenti e alle emozioni ma sì a giudicarli buoni e cattivi secondo criteri umani; no alle caratteristiche e motivazioni di razza ma sì al piano malefico di dominare gli umani e il mondo; C’è poco da sorprendersi se anche le capacità dei cani sono ampiamente ignorate, sottovalutate e addirittura negate.
L’argomento di cui ci occupiamo oggi è se i cani capiscono le conseguenze delle loro azioni.
La risposta è sì: i cani capiscono le conseguenze delle loro azioni. E’ stato dimostrato scientificamente.
Uno studio recente condotto in Ungheria ha rilevato che i cani hanno la consapevolezza delle conseguenze delle loro azioni e hanno una rappresentazione mentale del loro corpo. Mark Bekoff, invece, invita a considerare l’apprendimento sociale durante il quale, i cani (come noi umani) imparano, tra l’altro, i diversi significati dei movimenti del loro corpo e come le loro azioni hanno conseguenze.
Nell’apprendimento sociale, gli individui imparano ad interagire con altri individui in attività che includono salutare, corteggiare, accoppiarsi, minacciare, litigare, nutrire e giocare. Con il tempo, interagendo con gli altri, i cani (come gli umani) imparano le conseguenze delle loro azioni, cosa funziona cosa no, e imparano anche come modificare i loro movimenti (che, ricordiamo, sono comunicazioni).
A grandi linee si può dire che la ritualizzazione attribuisce prevedibilità, e quindi un significato inequivocabile, ad un movimento ed un caso esemplare è quello dell’inchino che è, nel linguaggio canino, un segnale chiaro e inequivocabile di invito al gioco e, nel corso del gioco, di intenzione di mantenere quel tipo di interazione.
Un altro aspetto da considerare è che è stato scoperto che i cani hanno la teoria della mente, ossia la capacità di attribuire stati mentali – desideri, intenti, conoscenza, prospettive – a se stessi e ad altri e capire che gli altri hanno desideri, intenti, conoscenza, prospettive diversi dai loro.
Una situazione in cui la loro capacià si manifesta, spiega il grande etologo Mark Bekoff, è nuovamente quella del gioco in cui le due parti anticipano le azioni dell’altro e fanno valutazioni rapide e attente dei loro movimenti, il che vuol dire che si leggono reciprocamente la mente.