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L’inibizione al morso nei cani

Qualche tempo fa ci siamo occupati della realtà dei morsi dei cani, nettamente diversa da quello che pensa chi non li ama e chi non li conosce (i cani mordono poco, pochissimo), di cosa vuol dire quando i cani mordono e di come sono i denti dei cani.

Oggi ci occupiamo della quarta gamba di questo filone di argomento: l’inibizione al morso.

Nonostante i cani abbiano denti capaci di triturare ossa, nella loro normalità li usano con grande attenzione e cautela, come si potrebbe capire già dalle statistiche sui morsi dei cani. Una delle regole del codice di comportamento dei cani è che non si fa male a caso e infatti i cani caninamente educati controllano la forza con cui usano i denti (ad esempio, sono capaci di portare un uovo in bocca senza nemmeno scheggiarlo).

Tutto ha inizio quando sono piccinissimi e interagiscono con la mamma e tra di loro. Se per noi veder giocare i cucciolini è un balsamo per l’anima, per loro i giochi e le interazioni sono lezioni di vita importantissime (uno dei motivi per cui esiste una età giusta ed età sbagliate in cui portare a casa un piccolo). Una delle cose fondamentali che i cuccioli di cane imparano interagendo con i fratellini e la mamma, infatti, è l‘inibizione al morso. Imparano, in altre parole, ad usare correttamente i denti(ni) (di questo si tratta quando sono tanto piccoli) di cui sono dotati, insegnamento che rimane con loro per il resto della loro vita.

I piccini giocano tra di loro, si saltano addosso, si calpestano, si inseguono, e usano la bocca. Quando uno dei piccoli morde troppo forte, generalmente l’altro lancia un guaito e smette di giocare. Poco dopo le attività riprendono, ma da quelle interruzioni i piccoli imparano a controllare l’intensità del morso. Una brava mamma controlla le interazioni tra i piccoli e interviene per educarli,

Come dicevamo, le basi di questa conoscenza fondamentale dei cani che è l’inibizione al morso sono poste quando sono cucciolini, quando sono ancora con la mamma e i fratellini, ma non vuol dire che la scuola finisce nel momento in cui la creatura entra nella sua famiglia umana. I piccoli hanno denti piccoli e aguzzi, piccoli aghi che lasciano segni anche duraturi sulla pelle degli umani e devono saperli usare con delicatezza ed è compito degli umani completare l’insegnamento. Ovviamente non c’è spazio per grida, strattoni, botte, o altre violenze fisiche o verbali (che oltretutto sarebbero controproducenti perchè il piccolo che riesce a non traumatizzarsi potrebbe imparare che quello è il modo di interagire). Il metodo per insegnare al piccolo a controllare l’uso dei denti è molto simile a quello con cui i cuccioli imparano tra di loro: nel momento in cui la dentata è troppo forte, si lancia un suono simil guaito, si smette di interagire e si ritira la mano. Quando il piccolo si avvicina di nuovo e/o lecca la mano, si riprende l’interazione e si interrompe di nuovo, sempre con il suono simil guaito, nel caso di un altra stretta troppo forte.

Come abbiamo visto tante volte, i cani non fanno nulla per caso, men che mai mordere e l’inibizione al morso è una conoscenza fondamentale anche per la vita con gli umani.

Detto questo, è utile ricordare alcune cose:

#. L’uso del morso è naturale per i cani ed ha regole canine.

#. Come mordere per i giusti motivi è normale per i cani, così è controllare la propria bocca, l’inibizione del morso che abbiamo visto finora. Quante volte capita di vedere un cane magari svegliato di soprassalto o calpestato per errore, che fa il gesto come se stesse mordendo ma poi ci si accorge che non ha completato l’azione.

#. Che per gli umani non ci sia una buona ragione per mordere non vuol dire che non ci sia per i cani ma ci sono cani che, per diversi motivi (tra cui, non avere fratellini o essere portati via troppo presto dalla mamma) hanno un uso anche caninamente distorto del morso e si debba quindi intervenire. Per interpretare correttamente il comportamento del proprio cane e gestirlo come ha bisogno, è necessario rivolgersi ad un educatore cinofilo, che deve essere professionista, serio e preparato.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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