Home Vita con il Cane Le capacità dei cani: come calcolano e come sentono le parole

Le capacità dei cani: come calcolano e come sentono le parole

1 stecchino, due salsiccine, 3 biscotti….

A scuola di numeri i quadrupedi del nostro cuore non sono andati ma non hanno problemi quando si tratta di capire che abbiamo ancora squisitezze da elargire.

In altre parole, l’esperienza di vita con i nostri cani ci dice che in qualche modo sanno contare.

Secondo un recente studio americano, la capacità numerica dei cani non è solo una impressione dei proprietari orgogliosi. Sembra proprio che i quadrupedi abbiamo un senso delle quantità, oltretutto molto simile al nostro.

Ne tratta un interessante articolo sulla rivista Scientific American, dal titolo ‘Il cervello dei cani capisce come funzionano i numeri, in modo molto simile a come fa il nostro‘ riportando lo studio di un gruppo di neuroscienziati della Emory University ad Atlanta, negli USA.

Lo studio è stato definito ‘convincente ed eccitante’ da Michael Beran, uno psicologo della Georgia State University, sempre di Atlanta.

La novità della ricerca non è stata scoprire che i cani hanno quello che si chiama sistema numero approssimativo, ossia il sistema cognitivo che supporta il senso intuitivo della quantità – ad esempio, la capacità di stimare in modo rapido quante pecore ci sono in un gregge. Si sa che ce l’hanno, e oltre ai cani e a noi ce l’hanno anche ad esempio le scimmie, i pesci, e le api.

Quella che era rimasto senza risposta era la domanda se la capacità di stimare le quantità è innata, come per gli umani, oppure appresa e lo studio americano citato sopra si è occupato proprio di questo.

Usando la risonanza magnetica hanno osservato se il cervello dei cani mostrava maggiore attività vedendo quantità diverse di puntini colorati su uno schermo posto di fronte ai loro occhi, cosa che succede negli umani e nei primati non umani che infatti hanno una area del cervello dedicata alla rappresentazione delle quantità.

E, come dicono gli americani, i cani hanno passato il test con flying colors: notavano le diverse quantità e il loro cervello mostrava maggiore attività. Questa è la prova, spiegano gli studiosi, che anche i cani hanno innato il sistema numero approssimativo, una altra importante scoperta delle loro capacità cognitive.

Secondo la ricercatrice Krista Macpherson, della Western University, in Canada, la scoperta porta a supporre che i cani prestino più attenzione al numero degli oggetti che al loro volume, il che farenne ipotizzare, ad esempio in riferimento ai premietti, che per loro sia più importante quanti sono piuttosto che quanto sono grandi.

Un altro aspetto interessante della questione è che nei diversi cani che hanno partecipato allo studio si sono attivate differenti regioni del cervello, e secondo gli studiosi il fattore influenzante potrebbe essere la razza.

C’è chi capisce i numeri (non io), chi capisce le parole (abbastanza io) e chi capisce sia i numeri sia le parole (i cani, ci dicono gli studiosi 🙂 ).

Con questo introduciamo l’altro tema del contenuto di oggi, il rapporto dei cani con le parole.

Tante volte abbiamo visto come sia un indicatore della straordinarietà della relazione umano-canina che per noi sia normale parlare con i cani e che sia normale anche per loro.

Uno studio recente guidato da Holly Root-Gutteridge, una biologa cognitiva della University of Sussex in Gran Bretagna, ha stabilito che i cani fanno differenza tra le parole che conoscono e quelle che non conoscono e quando le conoscono, non fa differenza chi le pronuncia.

Sembra poco ma basta rifletterci un secondo per rendersi conto di come una stessa parola pronunciata con inflessioni dialettali, da un bambino, da un uomo, da una donna, da uno straniero, etc. può suonare molto diversa. Eppure i cani hanno mostrato di riconoscerle indipendentemente dalle differenze di pronuncia.

Perchè è importante? Perchè mostra che i cani percepiscono le parole parlate in un modo molto sofisticato che si riteneva fosse unico degli umani.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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