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I cani ci aiutano nei giorni del Coronavirus

Piove. Devi uscire lo stesso.

Nevica. Devi uscire lo stesso.

Hai la febbre. Devi uscire lo stesso.

Si gela. Devi uscire lo stesso.

Non hai voglia. Devi uscire lo stesso.

Fa caldo. Devi uscire lo stesso (con le adeguate precauzioni)

Ci sono il coronavirus e la relativa quarantena, devi uscire lo stesso. La salvezza.

Basta un virus assassino per far cambiare prospettiva e l’uscita che nella vita normale molti percepiscono come una incombenza, tanto che la gestione ne è affidata ad altri, diventa un prezioso aiuto per sopportare questi giorni di permanenza forzata in casa.

I cani non contagiano e, pare, non si contagiano con il virus e hanno bisogno di uscire. Sorprendentemente, la loro esigenza è stata riconosciuta dalle autorità e portare fuori il cane è una motivazione valida per uscire (tanto è legittimo uscire con il cane che su Internet girano meme di ogni genere tra cui cani che si nascondono sentendosi chiamati per la 15esima uscita della giornata o proprietari che li offrono in prestito in cambio di una lauta cifra per chi vuole uscire ma non ha motivi accettati per farlo).

Potrebbe sembrare uno scherzo ma è una realtà che nasconde una cosa seria, è un indicatore di come i cani migliorino la nostra vita anche in situazioni molto complicate come quella che stiamo vivendo in queste settimane e come possono aiutarci ad affrontarle meglio.

E’ l’argomento di cui ci occupiamo oggi 🙂

Vediamo.

Dover portare fuori il cane porta con se benefici che vanno oltre il semplice uscire da casa. Camminare, stare seppur brevemente all’aria aperta (la cui qualità almeno a Milano in queste settimane è significativamente migliorata), prendere la luce del sole, fa bene sia al fisico sia alla mente. In poche parole, per quanto limitati, i giri all’esterno con il cane sono una vera fortuna e certamente si sta meglio potendoli fare che non.

Vista la situazione, già questo aiuto che ci danno varrebbe ogni impegno che dedichiamo ai nostri quadrupedi, ma c’è di più.

E’ scientificamente provato che basta la presenza di un cane in una stanza perchè si abbassi il livello di stress nei presenti.

Se già i cani ci aiutano ad alleggerire lo stress nella vita normale, immaginiamoci quanto aiutano in questa situazione di crisi che si porta con se un bel carico aggiuntivo di nervosismo, dal dover lavorare da casa, alla convivenza forzata con i familiari ben oltre le ore a cui si è abituati, alla preoccupazione per il presente e per il futuro.

Come dimenticare la compagnia che tengono i cani? E’ semplicemente straordinaria. Per chi ha la fortuna di poterne beneficiare, è un aiuto enorme. Lo è anche in tempi non sospetti, figurarsi in quelli di crisi come questi in cui i contatti con gli altri sono ridotti ai minimi termini per non dire inesistenti.

Non solo, come i proprietari sanno bene, i cani si accontentano di poco, riescono ad essere felici con un niente e la loro felicità è contagiosa. Basta tirare fuori un giochino tenuto nascosto per un po’ perchè si illuminino e con loro facciano sorridano anche i loro umani.

Vogliamo poi parlare di come fa bene accarezzare un cane? Gli effetti benefici sono sia mentali sia fisici. Tra gli altri, a livello chimico si alzano i livelli di dopamina, di ossitocina, di feniletilamina, delle beta-endorfine. Migliora la pressione sanguigna, si rilassano i muscoli, si regolarizza il respiro, rallenta il battito cardiaco. 

Stare a casa permette di dedicarsi con più tempo e attenzione anche ad un’altra attività che, fatta per il cane, beneficia l’umano: spazzolare il quadrupede. Di quanto faccia bene spazzolare il cane ci si rende conto solo facendolo. Posso solo dire, provare per credere: Impegna, rilassa, rafforza la relazione umano-canina. In poche parole, praticamente una manna dal cielo.

Avere più tempo a disposizione permette (e nel caso di cani che escono molto meno di prima, è praticamente obbligatorio) di dedicarsi a giochi e attività mentali con il quadrupede. A caldissimo si potrebbe commentare che il beneficio è tutto a vantaggio dei cani ma in realtà non è così: dedicarsi al cane, giocare con lui/lei, impegnarsi a seguirlo/a negli esercizi di attivazione mentale, distrae e permette di staccare la mente, seppur temporaneamente dalla crisi che stiamo vivendo. Non è cosa da poco.

Vogliamo parlare della capacità dei cani di sentire i nostri stati d’animo e dei modi in cui cercano di sollevarci? Già il solo fatto che provino a farlo è un aiuto per noi. O di come possiamo parlare con loro, raccontare come ci sentiamo e cosa ci affligge senza vergognarci, senza paura di essere presi in giro o senza paura di aggravare qualcun altro con pensieri pesanti?

Si potrebbe andare avanti ancora ma mi fermo qui.

In sintesi, avere un cane è un vero blessing, una vera fortuna già nella vita normale, l’aiuto che ci danno in situazioni di crisi come quella che stiamo vivendo dovrebbe farceli apprezzare ancora di più.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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