Sul muso dei cani, sia maschi sia femmine, c’è un bello sfoggio di baffi (sarà la prova che il detto ‘Donne baffute sempre piaciute’ è vero? 🙂 ) e visto che con i quadrupedi nulla è mai casuale, anche gli ornamenti pelosi, detti vibrisse, hanno la loro ragione. Una ragione funzionale in questo caso.
Ne parla Stanley Coren.
Iniziamo da dove si trovano: a sorpresa, la loro posizione non è uguale per tutti i cani, cambia da individuo a individuo, anche se tutti ne hanno alcuni sopra gli occhi, alcuni ai lati della bocca, alcuni sopra il labbro superiore (orientati verso il basso) e alcuni sotto il mento.
Coren spiega che le vibrisse si muovono e spesso si estendono verso gli oggetti di interesse per il cane; la loro importanza è indicata dal fatto che sono tra i primi peli che i cuccioli sviluppano e dal fatto che circa il 40 percento della parte del cervello dei cani dedicata ad elaborare il tatto è dedicata ad una mappa dei baffi.
Caratteristiche dei baffi
Le vibrisse non sono peli qualsiasi, sono più spessi e più ruvidi dei peli normali e i follicoli alla loro base sono ricchi di fibre nervose che inviano informazioni sensoriali al cervello del cane.
I baffi sono i ricettori tattili più sensibili sul corpo del cane e lavorano sostanzialmente percependo cambiamenti, anche minuscoli, nei flussi d’aria.
Funzione dei baffi
Uno degli aspetti affascinanti dei baffi dei cani è che la loro funzione, forse inaspettatamente, è legata al sistema visivo dei quadrupedi, che non è il più forte tra i loro sensi.
Le vibrisse posizionate sopra gli occhi quando si flettono per spostamenti nell’aria o perchè toccate da qualcosa portano all’immediata chiusura dell’occhio interessato, per proteggerlo.
Quelle ai lati della bocca compensano la naturale presbiopia dei cani (i cani vedono meglio da lontano che da vicino). Un esempio spiega la questione: se un cane si avvicina ad una porta semi aperta, ne vede i contorni sfocati e con gli occhi ha difficoltà a stabilire quanto è aperta e quindi quanto spazio ha a disposizione. Le vibrisse (che normalmente crescono fino ad una lunghezza più o meno pari alla larghezza della testa o del corpo del cane) quando il cane si avvicina ad una superficie, si piegano per il movimento dell’aria e trasmettono al cane informazioni sullo spazio in cui si sta muovendo (sono quindi anche utili per muoversi al buio).
Il sistema visivo dei cani ha un altro limite per cui necessita dell’aiuto dei baffi: la bocca blocca parte del campo visivo e rende complicato vedere cose che sono in basso o di fronte al muso. Per ovviare, la natura ha fornito le vibrisse, in particolare quelle piegate verso il basso che si trovano sopra il labbro superiore e quelle posizionate sotto il mento: rilevano la distanza degli oggetti che essendo sotto la bocca non sono visibili.
Secondo alcuni scienziati le informazioni che le vibrisse inviano sugli oggetti permettono al cane non solo di stabilire quanto sono lontani ma anche che dimensione e che forma hanno.
Conclude Coren, la ragione delle vibrisse è che, a fronte di un olfatto prodigioso e un udito importante, la vista dei cani non è altrettanto efficace e i baffi aiutano a ‘vedere’ le cose che sono sotto il loro naso o che sono vicine a toccare la loro testa. Il modo in cui lo fanno è rilevando le vibrazioni anche sottilissme generate da cambi nelle correnti d’aria. In altre parole, le vibrisse dei cani funzionano come una specie di radar.
Cosa vuol dire per la gestione dei cani? Non tagliare i baffi!