Home Educazione Cinofila I cani non si devono tirare, trascinare o strattonare

I cani non si devono tirare, trascinare o strattonare

Quando Obanino aveva pochi mesi ed era un batuffolotto lanoso di qualche chilo non voleva camminare al guinzaglio.

Non c’era verso. Faceva un passo e si impuntava. Non si sedeva nemmeno per cui si poteva pensare che facesse così perchè era stanco. Semplicemente faceva resistenza (Tolto il guinzaglio iniziava a trotterellare come se niente fosse).

Nulla lo convinceva, non il chiamarlo suadenti, non le braccia aperte, non i tentativi di corruzione con le squisitezze, non la pallina, nulla.

Noi diventavamo pazzi e ammetto che in più di una occasione, nonostante la fatica che costava (malgrado pesasse poco, da tirare era pesantissimo), la tentazione di trascinarlo è stata veramente forte e una volta, me la ricordo ancora, lo abbiamo fatto. Non racconto i dettagli perchè mi vergogno, dico solo che all’infamia si è aggiunta la beffa perchè non è servito a nulla, ha fatto forse 4 passi per poi impiantarsi di nuovo.

Ecco, tirare, trascinare e strattonare i cani anche no.

Non importa quanto sia forte la provocazione o alto il livello della frustrazione, i cani non devono essere tirati, trascinati nè strattonati.

I motivi sono diversi.

Iniziamo dai cuccioli: tirare, trascinare e/o strattonare danneggia, tra gli altri, il collo, la colonna vertebrale, le ginocchia, i gomiti, la tiroide.

Non bastassero gli effetti negativi sul fisico bisogna considerare anche quelli psicologici e comportamentali: essere tirati, trascinati e strattonati è una esperienza negativa. E’ brutto, e il piccolo così trattato svilupperà una opinione negativa nei confronti delle uscite, di chi lo porta, del collare e del guinzaglio e il risultato che si ottiene è rovinare la relazione umano-canina e le uscite.

Tutto quello che non si vuole.

Cosa fare, quindi?

In primis capire.

Perchè il piccolo non vuole camminare? Ci sono diverse cose che si possono considerare

#. Gli da fastidio la superficie su cui cammina? Magari è troppo freddo o tropppo caldo e gli fanno male i polpastrelli? O non è abituato all’asfalto, o alla terra, o all’erba? Lasciato libero di scegliere, va su un tipo di superficie rispetto ad un’altra?

#. Un’altra possibilità è che percepisca negativamente alcuni stimoli o associ quel percorso (o il percorso che pensa che si stia facendo) ad una memoria negativa. Magari il traffico è troppo rumoroso oppure in un’altra occasione ha sentito un suono che lo ha spaventato, oppure ha visto una persona che gli ha fatto paura, etc. etc. e quindi si blocca.

#. Non vuole camminare tout court oppure non in quella direzione?

#. Se si lascia il guinzaglio morbido e gli si lascia la possibilità di scegliere dove andare, punta verso casa o sceglie di rimanere fuori ma prendendo una via diversa?

#. Come reagisce se pensa che si stia tornando a casa? Corre?

Osservare questi dettagli è importante e potrebbe portare a capire cosa disturba la creatura e quindi a gestire il problema.

L’idea di fondo è rendere il camminare insieme non solo piacevole ma qualcosa da desiderare e un buon modo per iniziare a costruire l’esperienza positiva è camminando insieme in casa, il posto dove la creatura dovrebbe sentirsi (se è trattato bene) sicuro e sereno e dove è facile controllare come si trova con il collare/pettorina e il guinzaglio. Il passo successivo è trasferire all’esterno l’esperienza positiva del camminare insieme.

Un altro motivo per cui il cane non cammina può essere perchè gli da fastidio il collare (con Oban per esempio questo è un fattore, non tollerava il collare e ancora adesso se solo provo a metteglielo si impianta). Oppure che la pettorina è messa male o è troppo stretta o ha una forma per lui/lei scomoda per cui quando cammina struscia ad esempio sotto le ascelle o sul petto per cui camminare è scomodo e spiacevole.

Se cambiando gli accessori la situazione migliora o addirittura si risolve, beh alla grande 🙂

Ci sono poi situazioni in cui il cane si rifiuta di camminare fuori perchè è fobico/a.

Questo è uno di quei casi in cui il benessere della creatura, la qualità della sua vita e la qualità della vita insieme richiedono che ci si  rivolga ad un educatore cinofilo professionista, serio e preparato.

Ovviamente il non tirare e il non strattonare, in questo caso per trattenere, vale anche per i cani che tirano al guinzaglio, non solo per quelli che non vogliono camminare.

Tirare e strattonare fa danni non solo ai piccini ma anche ai cani adulti.

Tra questi, un caso molto comune, scientificamente provato, ma poco rilevato dai veterinari è la frattura dell’osso ioide (l’osso che sostiene la base della  lingua, della faringe e della laringe), poi danni al collo, alla faringe, alla laringe, alla colonna vertebrale, alla ghiandole salivari, alla circolazione sanguigna, alla tiroide.

Ricordiamo anche che è scientificamente provato che nei cani esiste una relazione tra dolore fisico e manifestazioni comportamentali problematiche per cui tirare, trascinare e/o strattonare il cane, sia perchè tira al guinzaglio sia perchè si impianta, se anche magari soddisfa, anche se solo temporaneamente, la frustrazione degli umani, causa molti più problemi di quanti ne risolve.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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