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A proposito di cani e proprietari

La navigazione di oggi sul web alla ricerca di argomenti interessanti sui cani mi ha portato una intervista del New York Times al celebre ecologo e conservazionista Carl Safina. E’ molto interessante e si occupa anche dei cani dando una visione diversa dal solito di alcuni punti.

Racconta che una delle cose che ha imparato vivendo con i suoi cani è che hanno aspettativa.

Fa l’esempio di quando si emozionano quando vedono che prende le chiavi dell’automobile, che potrebbe indicare che stanno per andare in qualche posto dove si divertono. E’ la dimostrazione che i cani hanno immaginazione e memoria.

I cani possono essere anche molto emotivi. Racconta un episodio in cui il suo cane, assistendo ad un litigio tra lui e la sua fidanzata, si è nascosto e si rifiutava di stare con loro. La sua interpretazione del comportamento del cane è che i cani valutano in tempo reale le esperienze che stanno vivendo e sanno cosa vogliono e cosa vogliono evitare.

Un’altra cosa interessante di cui si occupa è l’amore dei cani verso i proprietari. Ci sono diversi studi che lo hanno dimostrato osservando la loro attività celebrale con la risonanza magnetica ma lui dice che per avere la prova che i cani ci amano non c’è bisogno di tecnologia, basta osservare come si comportano e le scelte che fanno. Un esempio è quando dormono per terra, accanto al letto dei loro umani. Non c’è cibo, non ci sono premi, cosa li spinge a farlo? (negli USA è anche impegnativo visto che le camere da letto sono solitamente al piano superiore). Il desiderio di stare vicini ai loro umani. Lo stesso succede quando hanno a disposizione un giardino e invece di girare e allontanarsi si accoccolano vicino ai loro umani. Vogliono gli umani, li cercano, vogliono stare vicino a loro e, spiega, quale è l’emozione fondamentale dell’amore? Il voler stare vicino a chi ami.

Un altro argomento che tocca è quello di chi nega che gli animali abbiano emozioni e sentano dolore – e quanti ce ne sono che li negano anche nei cani – e spiega che secondo lui il motivo per cui lo fanno è molto basilare: è più facile far male ad un animale se pensi che sia un bruto senza cervello. Per chi ha una buona opinione di se è molto più facile giustificare il maltrattare qualcuno se presenti quel qualcuno come un essere che non prova sentimenti e magari ha anche cattiveria. Mi ha fatto pensare ai seguaci della coercizione – giustificano l’uso della violenza sostendo che sia richiesta dalla natura dei cani. Peccato che sia scientificamente provato che la coercizione è contraria alla natura dei cani.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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