Per motivi difficili da comprendere, l’idea comune sui cani è che siano semplici e li si tratta di conseguenza.
Solo che i cani sono tutto meno che semplici. Sono animali complessi e articolati ed è complicata la loro posizione nel mondo – sono a fianco degli umani da millenni tanto che si parla di evoluzione convergente, vivono nel mondo degli umani fatto per gli umani, e nonostante siano umanizzati sono comunque animali, con la loro natura e il loro codice di comportamento che è diverso da quello degli umani.
Diciamo che c’è ampio spazio per le incomprensioni, che infatti ci sono in abbondanza.
E la responsabilità della relazione umano-canina è ben più sulle nostre spalle che sulla groppa dei quadrupedi. Siamo noi che li scegliamo, noi che li prendiamo e noi che li facciamo vivere in un modo piuttosto che in un altro. I loro margini di scelta e di decisione, quando li hanno (e diciamo che non è proprio diffuso che si lasci loro decidere qualcosa), sono veramente infinitesimali. I cani hanno responsabilità e consapevolezza ma i genitori siamo noi, non loro e il grossissimo delle responsabilità sono nostre, non loro.
La prima basilare responsabilità dei proprietari è conoscere e capire i cani, andando anche oltre i luoghi comuni. Come si fa a gestire correttamente i cani se non li si conosce e non li si capisce? Molto difficile.
Vediamo dunque alcuni comportamenti dei cani che sono spesso mal compresi.
Manifestazioni aggressive
Un libro intero non basterebbe per elaborare sulle manifestazioni aggressive dei cani. Il famoso detto ‘le apparenze ingannano‘ da una buona misura di quanto si debba stare attenti di fronte a quella gli occhi umani vedono come aggressività. Facciamo solo qualche esempio:
- ‘Aggressivo’ più spesso che no vuol dire insicuro non cattivo. La differenza è immensa e fondamentale. Una cosa sono i problemi e la gestione di un cane che pensa che il mondo sia pieno di pericoli da cui difendersi, ben diverso è gestire un cane cattivo.
- Quanti rumori minacciosi e quanti denti si possono vedere nelle sessioni di gioco. L’aggressività è apparente, nella realtà dei cani il gioco segue regole ben precise in cui l’aggressività non ha spazio.
- Più clamorosa è la scenata minore è l’intenzione di fare male. Chi ci crederebbe? Eppure è così. (Grazie a Cinzia per la spiegazione).
- E all’opposto, quanti si accorgono dei segnali minacciosi che mandano i cani che gli umani giudicano buonissimi?
Scodinzolare
Guarda, scodinzola, vuol dire che è contento. Ahinoi no. C’è scodinzolio e scodinzolio e la differenza di significato tra l’uno e l’altro è enorme. Basti pensare che, tra gli altri, con il movimento della coda i cani segnalano sia felicità sia minaccia. Per capire cosa vuol dire quando il cane scodinzola bisogna osservarlo nel complesso valutando i vari elementi della sua postura – posizione del corpo, degli occhi, delle orecchie, della coda, delle zampe, posizione rilassata o tesa, etc. – eventuali vocalizzazioni e considerare il contesto della situazione in cui si trova.
Montare
Il montare tra i cani non è prerogativa dei maschi o delle femmine. Lo possono fare sia gli uni sia gli altri e che siano femmine o maschi, oggetto delle loro attenzioni possono essere femmine, maschi, o oggetti di vario tipo, compresi gli umani. Nonostante le apparenze, il montatore non è un maniaco. Tra i comportamenti tipici dell’adolescenza dei cani c’è il montare gli altri cani e secondo gli esperti è uno dei pochi casi in cui montare ha effettivamente una dimensione sessuale. Montare non ha relazioni nemmeno con la dominanza, come invece si pensa comunemente. Tra i motivi per cui i cani montano ci sono lo stress e la ricerca di attenzioni.
La maleducazione canina
Un aspetto dei cani diffusamente ignorato è che hanno un codice di comportamento. Non solo ce l’hanno ma è anche molto rigoroso, lo imparano da piccolissimi dalla mamma e interagendo con i fratellini. Non tutti i cani sono caninamente educati, però. Ci sono quelli che non conoscono le regole di comportamento, ad esempio chi ha avuto una cattiva mamma, oppure chi è vissuto in un ambiente (canino) molto permissivo, oppure ancora chi è stato portato via troppo presto dalla mamma, e nel mondo dei cani la maleducazione è mal vista. Capire che certi comportamenti dei cani, agli occhi umani positivi, sono invece caninamente problematici è fondamentale per gestire correttamente i quadrupedi, intervenire per coreggere dove c’è bisogno (con l’aiuto di un educatore cinofilo professionista serio e preparato) e condurre nel modo più adatto. Alcuni esempi di comportamenti caninamente maleducati spesso mal compresi dagli umani ci sono le ‘feste’ agli altri cani; comportarsi in modo agitato e correre addosso. Nel mondo dei cani i comportamenti agitati non sono apprezzati e non si corre dritti verso qualcuno. Non si fa. E’ un modo brutto e minaccioso di approcciarsi e più volte che meno chi è avvicinato in questo modo si irrigidisce e si mette sulla difensiva, con tutto quello che ne consegue. Agli occhi della grande maggioranza degli umani le cose sono però diverse, chi corre è buono e ‘vuole giocare con tutti‘, chi si arrabbia è cattivo. La interpretazione sbagliata del comportamento dei cani porta ad una gestione scorretta – ad esempio lasciare il ‘buono’ libero di correre verso tutti quelli che vede e causare problemi in giro.
I comportamenti da ‘dominante’
- Tira al guinzaglio
- Vuole salire sul letto
- Ti cerca per iniziare al gioco
- Si arrabbia se qualcuno si avvicina al suo gioco
- Si arrabbia se qualcuno si avvicina al suo cibo
- Salta addosso
- Il montare visto prima
- Si lancia per primo fuori dalla porta quando si esce
Sono solo alcuni esempi di comportamenti che vengono spesso descritti come indicativi che il cane è dominante. E come si affronta il cane dominante? Lo si sottomette. O così vogliono far credere i seguaci dei metodi coercitivi.
Solo che la posizione è fallata all’origine. E’ infatti scientificamente provato che la dominanza non è un elemento descrittivo della personalità dei cani. In altre parole, non ci sono cani dominanti e cani non dominanti. Il cane che tira al guinzaglio è eccitato, o è stressato o magari vuole scappare da qualcosa, come quello che salta addosso e come quello che si lancia fuori dalla porta e come quello che monta. Quello che inizia il gioco ha voglia di giocare e ti chiede di partecipare. Quello che sale sul letto ha scoperto che è comodo… E che dire di chi si arrabbia quando qualcuno si avvicina ai suoi giochi o alla pappa o quello che impedisce agli umani di usare il letto? Quelli sono dominanti, è evidente. No. Quello che c’è sono le risorse, il valore che il cane attribuisce alle risorse e il difenderle se sono (ai suoi occhi) minacciate. Il tipo di risorsa e se la sua preziosità agli occhi del cane influisce negativamente sulla convivenza determina l’esigenza o meno di lavorare con il cane, accompagnati da un educatore cinofilo professionista serio e preparato, per modificare il suo comportamento. La dominanza e la sottomissione non c’entrano nulla.