Per i figli si sente dire che dal terzo in poi non fa più tanta differenza. Per i cani, che averne uno o due non fa differenza.
Sui figli non so e a dire la verità non mi sono nemmeno informata, sui cani invece gli esperti cinofili ci dicono che averne uno o due (o tre o più) non è la stessa cosa.
In primis, avere due cani costa più che averne uno. I cani sono molto impegnativi anche economicamente e non è che averne due ottimizza i costi. No. Li duplica.
Sorvolando sull’impegno economico, prendere due cani pensando che sia come averne uno implica che, magari anche inconsapevolmente, si trascura la loro individualità.
Non esistono due cani uguali e avere due cani vuol dire due caratteri e due personalità diverse e quindi esigenze emotive diverse e comportamenti diversi e quindi anche interazioni e relazioni diverse e quindi anche gestione diversa.
Provo a spiegare con un esempio.
Si decide di prendere due fratellini di Golden con l’idea che siano due cloni. Magari da vedere possono sembrare anche identici ed effettivamente alcune cose in comune le hanno, ad esempio le esigenze educative tipiche dei cuccioli – uscire, socializzare, conoscere positivamente il mondo, camminare, giocare, stare con gli altri, riposare, imparare ad essere maneggiati, etc. – ma uno è timido e riservato, un po’ timoroso, non ama le folle mentre l’altro è un super espansivo, strabordante nelle sue espressioni.
Se anche le esigenze di base sono comuni, il modo di soddisfarle e di interagire con i due piccoli, nel rispetto del loro carattere e della loro personalità, non è lo stesso e, ad esempio, non è detto che portarli fuori insieme e far fare loro le stesse cose nello stesso sia quello di cui hanno bisogno per crescere bene. Per i proprietari attenti al benessere dei loro piccoli vuol dire duplicare l’impegno.
A questo si aggiunge, ovviamente, che carattere e personalità diversi vogliono dire diverso modo di esprimersi, di comunicare, diversi gusti, diversi interessi, etc. etc. etc.
Aggiungiamo la variabile fisica, uno è delicato di pancia, allergico al pollo e al tacchino, l’altro invece è un torello ma non mangia coniglio nè pesce. Anche la pappa che in teoria poteva essere di facile gestione diventa un affare più complicato.
In riassunto, i due in uno sono evidentemente due diversi, con tutto ciò che questo comporta.
Un’altra situazione è quella di chi decide di prendere un altro cane avendone già uno.
Tra i tanti aspetti da considerare uno che conta è l’età del cane di casa.
Facciamo un esempio. Il cane di casa ha 8 anni, non è ancora anziano ma è adulto, maturo addirittura, è abituato ad uno stile di vita di un certo tipo, sta bene ma non ha più gli ardori del giovanotto, quello che lo soddisfa fisicamente e mentalmente sta cambiando rispetto a quando era più giovane, si stanca prima, apprezza una vita più tranquilla. Arriva un cucciolo con il suo turbine di energia e le sue esigenze da piccoletto.
Possono essere gestiti insieme e nello stesso modo i due? Mmmm. Un rischio significativo è che una gestione uniforme dei due cani vada bene per uno solo dei due, per cui l’altro soffre, o, peggio ancora, che non vada bene per nessuno dei due perchè il compromesso di soddisfare un po’ uno e un po’ l’altro in realtà non da nè all’uno nè all’altro ciò di cui hanno bisogno.
E chi dice che l’arrivo di un cane giovane è un bene per i cani più anziani perchè è una botta di vita che li ringiovanisce? Alcuni addirittura sostengono che si deve prendere un cucciolo per un cane anziano.
Beh, l’arrivo di un giovane non è un bene a priori e in assoluto. Pensiamo solo, sospendendo per un attimo altre considerazioni, alla eventuale differenza di razza. Perchè, ad esempio, in termini di energia, impegno fisico e mole e quindi tipo di impegno richiesto è molto diverso se il piccoletto che arriva è un border collie o un chihuahua.
Last but not least come dicono gli anglosassoni, Un aspetto da considerare è come il quadrupede di casa prenderebbe l’arrivo del nuovo cane, indipendentemente che sia cucciolo, grande, di un’altra razza, maschio o femmina. Perchè non si può pensare di imporre un altro cane seguendo il principio che ‘tanto prima o poi si abitua‘.
Per una valutazione tanto importante è praticamente obbligatorio rivolgersi ad un educatore cinofilo professionista, serio e preparato, con il quale (sperando di essersi trovati bene insieme) si proseguirà poi con l’eventuale inserimento della nuova creatura in casa.
Riassumendo, prendere due cani perchè ‘tanto è come averne uno‘ è un vero errore. Avere due cani perchè si vuole vivere l’esperienza di vivere con due esseri pelosi, ognuno con le sue caratteristiche, la sua personalità, le sue esigenze e per il contributo che ognuno di loro porta alla propria vita è non solo possibile ma anche bellissimo. Fondamentale è essere consapevoli di cosa vuol dire e cosa comporta.