Fino a tempi relativamente recenti i cani erano considerati non interessanti da un punto di vista scientifico perchè ritenuti costruiti dall’uomo e quindi artificiali.
Il vuoto scientifico nella conoscenza dei cani è però affiancato da una conoscenza popolare – i famosi luoghi comuni – radicata nella mente delle persone. Perchè il fatto è che dei cani tutti sanno tutto.
Solo che ad un certo punto qualcosa è cambiato, qualcuno tra gli studiosi si è accorto che i cani sono affascinanti, ha realizzato che occupano una posizione unica nel mondo, e da qualche anno gli studi sul migliore amico dell’uomo sono tanti, sempre più numerosi e riguardano in modo sempre più approfondito la loro natura, i loro comportamenti e le loro capacità.
Biologi, antropologi, antropologi dell’evoluzione, veterinari, psicologi, esperti in scienze cognitive sono solo alcuni tra gli studiosi che ai più alti livelli studiano i cani in modo sempre più completo.
Qual è il risultato di tanto impegno?
In termini macro, vuo dire che si è scoperto che i cani sono diversi, molto molto di più, di quello che si pensava.
In termini particolari vuol dire che tanti aspetti della natura e della vita dei cani sono diversi da quello che si pensava.
E la realtà dei cani che sta emergendo si scontra con una situazione simile a quella della vignetta qui sotto – ‘no (il grazie non c’è), io sapevo diverso‘.
Va da sè che negare ciò che, scientificamente provato, è diverso dal bagaglio di convinzioni sui cani che ci si porta dietro da sempre non è granchè. Limita la conoscenza dei cani e influisce negativamente sul modo in cui ci si relaziona con loro, sul modo in cui si gestiscono e quindi anche sulla qualità della vita che si offre loro.
Vediamo 6 esempi:
#. Il senso del tempo: i cani hanno senso del tempo – se ne rendono conto da fattori endogeni ed esogeni, addirittura odorano il passare delle ore e sanno se sono soli da tanto o da poco. Questa informazione sulla natura dei cani, fondamentale per gestirli in modo corretto e rispettoso, non piace a tantissimi. ‘Ah non è vero‘, ‘Ah io sapevo diverso‘, ‘Ah che idiozie sono‘ e via così, e chissene che le scoperte del rapporto dei cani con il tempo vengano dai più importanti studiosi e centri di studio sui cani nel mondo. In questo caso credo che il problema sia che ammettere che i cani hanno senso del tempo è un problema per gli umani perchè costringe a rivedere il modo in cui sono gestiti – in primis il tempo che passano da soli – e a rivedere la propria bravura come proprietari. Uno che pensa di essere un bravissimo proprietario e lascia il cane da solo tutto il giorno se accetta che i cani hanno senso del tempo e comunque lascia il suo cane da solo per ore e ore, non è un bravo proprietario, c’è poco spazio di discussione. Piuttosto che confrontarsi con la realtà è molto meglio sostenere che non è vero.
#. Per i cani la solitudine è innaturale: legato al punto che precede. Un’altra realtà dei cani che a tantissimi non piace per niente è che per loro la solitudine è innaturale e a stare da soli soffrono. E’ una realtà molto scomoda da riconoscere per cui meglio dire che non è vero.
#. Usare i metodi coercitivi è contrario alla natura dei cani e non è realmente efficace: una delle più diffuse convinzioni sui cani è che siano dominanti, che qualsiasi loro comportamento è prova che vogliono dominare gli umani, motivo per cui devono essere sottomessi e per farlo si deve usare la coercizione, unica lingua che capiscono. Peccato che sia tutto sbagliato, ma a tanti umani a cui piace fare i forti con i deboli questa cosa non piace per niente. Piuttosto che evolversi, studiare, lavorare per riuscire ad interagire correttamente con i cani è molto meglio difendere il proprio orticello e negare la realtà.
#. I cani non sono bestie selvagge: Un’altra realtà dei cani che piace poco è che non sono bestie selvagge. I cani hanno una natura molto complessa e hanno tanto più in comune con gli umani di quello che tanti amano sostenere. Negare la loro natura li svilisce e li danneggia. Quello di cui i cani hanno bisogno è fare vite adeguate, rispettose della loro natura e delle loro complesse ed articolate esigenze fisiche, mentali ed emotive, non li si aiuta negando la loro realtà.
#. I cani con il caldo non devono essere tosati: non lo dice un gruppo di fanatici esaltati, lo dicono veterinari ed esperti e per motivi veramente misteriosi, è una realtà dei cani che tantissimi rifiutano e i livelli a cui arrivano per difendere posizioni impossibili vanno oltre l’immaginabile. Un esempio tra tutti (ce ne sarebbero a centinaia) è illuminante: una difendeva con veemenza il tosare i cani d’estate dicendo che fanno la muta… Come se tosare e fare la muta fossero anche lontanamente comparabili.
#. Castrare i cani maschi non migliora il comportamento e può causare seri problemi di salute: non lo dico io, non lo dice un gruppo di fanatici esaltati, lo dicono decine di ricerche condotte su migliaia di cani in diversi paesi del mondo. Ma non importa. I convintisti non apprezzano questa realtà dei cani e la attaccano con la violenza del vuoto tipica dei leoni da tastiera.
Visto che chi ama i cani quello che vuole è che vivano nel modo migliore possibile, essere aperti alle nuove scoperte sui quadrupedi, particolarmente quando sono fatte dai migliori studiosi del mondo, arricchisce soltanto.