Home Educazione Cinofila Il cane ha problemi con gli altri cani

Il cane ha problemi con gli altri cani

Un aspetto curioso della vita con i cani è che è diffusa la convinzione che siano diversi da come sono realmente.

E’ strano,  considerato che cani e umani vivono insieme ormai da millenni e la loro vicinanza è così profonda che si parla addirittura di coevoluzione per le due specie.

Eppure è così e non è senza conseguenze.

Il fatto è che gli umani non sapendo o, preferendo non sapere, come sono i cani, spesso attribuiscono loro intenzioni che non hanno e interpretano e giudicano loro comportamenti come non sono, e questo porta con sè problemi sia nella gestione dei quadrupedi sia nella relazione umano-canina.

Un caso classico è quello che gli umani pensano del rapporto dei cani con gli altri cani.

L’idea degli umani è che i cani si piacciano, o si debbano piacere, tutti tra di loro.

Allo stesso tempo sono diffusi anche alcuni preconcetti sulle relazioni tra i cani: che i maschi non hanno problemi con le femmine, che le femmine non litigano nè con le femmine nè con i maschi, che i cuccioli sono al sicuro con tutti, e che è nella normalità dei maschi litigare tra di loro ma in assoluto, chi, maschi o femmine, ha problemi con gli altri cani è ‘cattivo’ e chi, maschio (per le femmine è dato per scontato), non ha problemi è ‘buono’.

La realtà dei cani però è molto diversa e ben più articolata: non si piacciono tutti tra di loro, le femmine possono non andare d’accordo con femmine e/o maschi, i cuccioli non sono al sicuro perchè sono cuccioli, i maschi possono andare o non andare d’accordo sia con le femmine sia con i maschi e giudicare i cani in termini di buono e cattivo è inopportuno e rischioso.

Posto, quindi, che è normale per i cani non apprezzare tutti i loro simili e che dipendono dai proprietari perchè conoscano le loro sensibilità e li tutelino da ciò che li disturba, ci sono situazioni in cui le difficoltà del cane con gli altri cani vanno oltre la normalità e richiedono accurate attenzioni. E’ l’argomento di oggi.

La prima cosa da ricordare è che quando i cani sono reattiviti o addirittura aggressivi, i loro comportamenti hanno una o più cause che devono essere individuate ed affrontate per poter migliorare la situazione. Ed ecco una delle ragioni per cui l’uso dei metodi coercitivi è etologicamente sbagliato, oltre che moralmente ed eticamente ripugnante. Affrontano il sintomo, non le cause, per cui non risolvono realmente.

Con i cani, più spesso che no la realtà è diversa da ciò che appare – qualche tempo fa abbiamo visto che addirittura quando i cani mordono non ci si può affrettare a giudicarli cattivi.

La reattività e la aggressività sono un sintomo di qualcosa di più profondo, generalmente di paura e di insicurezza.

Comunemente, il cane che reagisce negativamente agli altri cani lo fa perchè si sente insicuro e/o ne ha paura e la reazione negativa riflette il suo sentirsi minacciate dalle interazioni sociali, ad esempio perchè non sa affrontarle (uno dei motivi è la mancata o inadeguata socializzazione) o per esperienze traumatiche con altri cani.  Aggredire è un modo per difendere il proprio spazio e tenere lontano chi fa paura.

Avere un cane che reagisce negativamente agli altri cani è un problema che complica la vita in modo importante. Basti pensare che le uscite, che dovrebbero essere un momento di relax, impegno fisico e mentale e di comunione tra cane e umano,  sono invece fonte di ansia e stress e malessere.

Come si affronta?

Visto che ogni cane è unico e ha le sue ragioni e che ogni binomio cane-umano è unico, quando ci sono problemi seri del cane con gli altri cani è opportuno rivolgersi ad un educatore cinofilo professionista serio e preparato che individuerà le cause dei comportamenti ed elaborerà il percorso da seguire per migliorare la situazione. Ricordiamo qui che avere un cane problematico, nonostante le apparenze, può essere una fortuna.

Detto questo, ci sono alcune regole macro per cani che hanno problemi con gli altri cani.

Eccone alcune (non sono in ordine di importanza, sono più o meno tutte egualmente importanti):

#. Non punire il cane che reagisce negativamente agli altri cani. Punire aggrava il senso di insicurezza, aggiungendo ansia e stress, non insegna e rende l’apprendimento impossible.

#. Non forzare le interazioni con gli altri cani: non portare in area cani, non farsi avvicinare dagli altri cani, non avvicinarsi agli altri cani,

#. Per poter avere una opinione migliore degli altri cani e quindi poter cambiare atteggiamento nei loro confronti, il cane deve associare gli altri cani a qualcosa di positivo.

#. Imparare che gli altri cani sono una esperienza positiva. Per questo lavoro è molto utile il sostegno di un cane molto competente socialmente.

Da notare che il terzo e quarto punto sono una progressione e ci possono volere mesi mesi prima che si noti qualche cambiamento.

#. Imparare a conoscere le comunicazioni del proprio cane così da  anticipare e prevenire situazioni di stress, offrire il sostegno e le conferme necessarie, premiare le reazioni desiderate, etc.

#. Rivalutare e gestire correttamente il guinzaglio.

#. Più tutto il lavoro eventuale per aiutare il cane per sviluppare gli strumenti individuali e le competenze necessarie per riuscire ad affrontare in modo più, in alcuni casi anche drammaticamente nuovo, gli altri cani.

Condividi

Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

Back to top
error: Content is protected !!