Home Vita con il Cane L’empatia dei cani nei confronti degli umani

L’empatia dei cani nei confronti degli umani

I cani ‘sentono’ gli umani, capiscono se sono contenti, tristi, agitati, stressati, preoccupati.

Un gruppo di ricerca statunitense ha voluto studiare se i cani, percependo uno stato di turbamento nei proprietari, intervengono per aiutarli e confortarli.

Il titolo dello studio è ‘Timmy’s in the well: Empathy and prosocial helping in dogs‘ (Timmy è nel pozzo: empatia e aiuto prosociale nei cani) ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Learning & Behavior.

Per comportamento prosociale si intende ‘Qualsiasi comportamento volontario diretto a beneficiare altre persone. Mentre nei vari ambiti della ricerca si utilizzano definizioni empiriche che di volta in volta circoscrivono il comportamento prosociale come quello messo in atto in particolari tipi di relazione con le altre persone e di tipo molto specifico, come ad esempio aiutare, donare e consolare‘ (fonte, https://www.stateofmind.it/2017/11/comportamento-prosociale-sviluppo/)

I risultati della ricerca confermano che infatti i cani percepiscono lo stato d’animo dei loro umani e rivelano che cani che hanno un rapporto forte con i loro umani quando li sentono in difficoltò fanno tutto il loro possibile per aiutarli.

Lo studio si è svolto con i proprietari, uno alla volta, posizionati dietro una porta trasparente chiusa con magneti che in alternativa piangevano o canticchiavano ‘Twinkle twinkle little star‘ (una ninna nanna classica del mondo anglosassone) e i cani che seppur separati dalla porta potevano vederli e sentirli.

Gli studiosi volevano vedere se un maggior numero di cani avrebbe aperto la porta sentendo i loro proprietari piangere e così non è avvenuto.

Quello che è emerso è che i cani che aprivano la porta quando sentivano i loro proprietari piangere, erano tre volte più veloci nel farlo dei cani che la aprivano quando i loro proprietari canticchiavano.

Durante l’esercizio, i ricercatori hanno anche misurato i livelli di stress dei cani ed è emerso che i cani che riuscivano ad aprire la porta per ‘salvare’ i loro proprietari erano sì disturbati dal pianto ma non così tanto da non riuscire ad intervenire.

Per quelli che non la aprivano, invece, gli studiosi hanno stabilito che non lo facevano non perchè non fossero interessati ai loro umani ma perchè ci tenevano troppo: lo stress del sentire il loro proprietario piangere era tale da paralizzarli.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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