La posizione dei cani nel mondo è complicata. Lo vediamo continuamente.
I cani sono animali, articolati e complessi, con tante caratteristiche in comune con gli umani e allo stesso tempo tante caratteristiche animali, hanno il loro codice di comportamento, la loro comunicazione e vivono con gli umani, nel mondo degli umani, e dipendono totalmente dagli umani.
Mica facile, nè per loro nè per gli umani.
L’argomento di oggi è, a mio parere, emblematico di questa complessità.
Il caso è una situazione realmente accaduta.
Due cani, un maschio e una femmina, che si conoscono da tanto, sono sciolti entrambi e si incontrano al giardino. Lei lo odora, lui si gira, la attacca e tornati a casa si scopre che l’ha morsa. Il proprietario del cane che ha attaccato non gli dice nulla. L’altro proprietario prende il suo e lo porta via.
Come si interpreta l’accaduto?
Sicuramente viene spontaneo vedere la situazione così: Il cane che ha morso è cattivo e il proprietario avrebbe dovuto punirlo.
Se fosse così semplice però non staremmo qui a scriverne e infatti la questione è più complicata di quello che si può pensare.
Vediamo.
La prima cosa da vedere è se mordere fa parte dell’etogramma dei cani.
E qui la risposta è sì, i cani hanno fior di denti che non sono lì per bellezza.
Il che, è bene ricordare, non vuol dire che siano lì per essere usati a caso: uno dei primi importantissimi insegnamenti che i cucciolini imparano dalla mamma e dai fratellini è proprio l’uso dei denti.
Il fatto è, come spiega la Dottoressa Ilana Reisner, che nella normalità dei cani non c’è il mordere senza ragione: Se un cane morde ha i suoi motivi.
Che gli umani non sappiano che li ha o non li riconoscano non vuol dire che non ci siano.
Nella normalità dei cani c’è anche avvertire quando qualcosa li disturba e se quel disturbo non è rispettato e smontato, ci sono reazioni e le reazioni possono comprendere il morso.
Anche qui, che gli umani non si rendano conto che i cani sono a disagio e a fronte di una reazione anche violenta si sorprendano pensando che sia senza ragione, non vuol dire che i cani non abbiano segnalato e che la reaziona non abbia le sue ragioni.
Per tornare al caso iniziale, il cane che ha morso può averlo fatto perchè quello che si è trovato davanti era l’ultimo arrivato in una giornata piena di stress e non ne poteva più (nulla di diverso dal prendere a male parole la dolce metà umana che ha chiesto come stai perchè, carico a molla da una giornata pesantissima, il suo interloquire, seppure del tutto innnocente, è l’ultima goccia che fa travasare il vaso), oppure può aver morso perchè si sentiva male, non aveva nessuna voglia di uscire e lo hanno portato fuori comunque, oppure può aver morso perchè odia quel giardino in cui lo portano sempre e quel giorno non lo tollerava proprio. I motivi possono essere infiniti.
La D.ssa Reisner citata all’inizio evidenzia come i cani possono anche cambiare rapidamente idea sulle interazioni che hanno con le persone o con gli altri cani. Non è detto ad esempio che un cane che è tranquillo con una persona seduta non sia profondamente disturbato, tanto da mordere, quando quella stessa persona si alza in piedi.
Detto questo, se anche per i cani il morso può essere normale, una di quelle manifestazioni dell’essere animali dei cani, è difficile trovare un umano, anche tra i proclamatori de ‘i cani devono fare i cani‘, per cui non è un problema e visto che i cani vivono in una società di umani, è una cosa che tocca gestire. Come si fa?
Intervenire a posteriori, ad esempio sgridando, non è una vera opzione.
E quindi?
Ricordardo che:
- se mordono i cani normalmente hanno un motivo
- i cani normalmente comunicano che hanno un disagio, da cui può derivare il morso
- i cani dipendono totalmente dagli umani
Bisogna prevenire, ossia non mettere i cani nella condizione di disagio da cui potrebbe scaturire il ricorso al morso. Chi lo deve fare sono gli umani, da cui i cani dipendono totalmente.
Gli umani hanno la responsabilità di conoscere i loro cani, riconoscere i loro disagi, tutelarli, e così facendo si prevengono anche le situazioni di rischio.
Per vivere bene insieme cani e umani, nelle nostre somiglianze e diversità, con l’incredibile arricchimento reciproco che la convivenza può dare, non si deve pensare in termini dominanza e capobranco, non ci deve essere giudizio, ci devono essere responsabilità e rispetto.