Home Educazione Cinofila I proprietari di cane devono essere responsabili. Tu lo sei?

I proprietari di cane devono essere responsabili. Tu lo sei?

Un aspetto della vita con i cani che disturba profondamente tanti proprietari è essere ricordati che i pelosi soffrono la solitudine per cui non devono essere lasciati da soli a lungo. Tanti replicano che va bene così perchè in famiglia è comunque meglio del canile.
Un’altra cosa che non piace a tanti proprietari è leggere che la scelta del cane è un fatto serissimo e che i rischi per chi la sbaglia sono molto importanti.

Con questo introduciamo l’argomento di oggi: chi è il proprietario responsabile e, al contrario, cosa fa il proprietario non responsabile?

Ne parliamo con Sara De Cristofaro, educatore e rieducatore cinofilo.

Ciao Sara, grazie per il tempo che ci dedichi.
Grazie di avermi coinvolta!

Perchè è importante evidenziare il ruolo e la responsabilità dei proprietari nella vita dei cani?

Il cane è un animale strepitoso, con capacità adattative impressionanti, basti pensare che possono fare vite inadeguate piene di deprivazioni e restare solidi oppure subire maltrattati e restare socievoli. Ma non si deve fare affidamento su questo. Nonostante la sua adattabilità il cane deve essere rispettato e le sue esigenze devono essere soddisfatte. Chi pensa di prendere un cane si deve quindi chiedere se è disposto ad adattare, ed in certi casi addirittura cambiare, il suo stile di vita, i suoi ritmi e le sue priorità per il cane. Se la risposta è no perché ci sono obblighi che non permettono cambiamenti o la vita è in un momento transitorio non si deve assolutamente prendere un cane, anche se il suo appello in internet è strappalacrime o se l’amico dice che il cane non sarà minimamente impegnativo. Lo stesso discorso vale per chi ha già un cane e pensa di prenderne un secondo. Quante volte sento dire che uno o due è lo stesso ma non è proprio vero che averne due non comporta alcun cambiamento! Ricordiamoci che i cani sono esseri viventi con una genetica, un carattere, una personalità ed un percorso di vita e di esperienze unico e il proprietario è quello che ne determina la qualità della vita.

Secondo te quali condizioni deve essere pronto a rispettare chi prende un cane?
Deve essere una scelta responsabile e ponderata. Far crescere i propri figli con un cane è un’esperienza meravigliosa, la vita di famiglia però deve tenere conto di un nuovo membro con esigenze specifiche. Chi è single ed ha bisogno di un compagno fedele può trovare un amore unico, ma bisogna sempre ricordarsi anche che per chi è single il cane è ancora più impegnativo perchè non può condividere con altri le responsabilità di gestione della creatura. Chi ha già un altro animale in casa e vuole un nuovo compagno da far entrare nella famiglia, deve ricordarsi che ognuno ha personalità, spazi ed esigenze diverse e che devono essere rispettate. Insomma, avere un animale in casa comporta responsabilità morali ed economiche da valutare adeguatamente. Sfatiamo il mito che con l’amore tutti i cani sono perfetti. Una felice convivenza è possibile ma non è casuale, è frutto di consapevolezza, analisi, buon senso, motivazione, sacrificio e perché no…una dose di fortuna!
Io sono veramente felice quando incontro persone che hanno scelto, valutato, studiato e finalmente fatto entrare nella loro vita un cane, oppure che gli è capitato per sbaglio ma sono rimasti aperti al cambiamento ed amano la nuova vita più della precedente e non hanno assolutamente bisogno del mio aiuto perché tutto è perfetto!

Ci sono tante figure (educatori, asili, dog sitter, etc.) che si occupano di cani, non ci si può affidare a loro se si ha una vita molto impegnata per cui c’è poco tempo da dedicare al cane?

Questo è un punto dolente. Sempre di più mi capitano persone che hanno preso un cane nonostante conducano una vita inadeguata alle esigenze dell’animale e sono convinte che l’offerta di servizi dedicati ai pets sia la soluzione a tutti i problemi. Da un punto di vista puramente pratico può anche essere così ma quello che mi sconvolge è che chi fa questo ragionamento pensa di delegare la relazione e il rapporto sociale con il cane a terzi con l’idea anche che possano risolvere i problemi del cane al loro posto. Il gruppo famiglia invece per il cane è necessario e fondamentale e fare esperienze con la famiglia è indispensabile per capire ed affrontare il mondo. Chi lascia il cane in asilo otto ore tutti i giorni, asilo dove lo prendono e lo riconsegnano a casa, oppure lascia sempre il cane al dog sitter, chi alterna i week end a casa e fuori ma il cane va in pensione, chi ha un problema e contatta l’addestratore perchè lo risolva, si può dire che conosce il suo cane? Quelle volte in cui esce con il cane può fare una passeggiata in libertà, incontrare altri cani o bambini piccoli senza alcun problema? In realtà non lo sa perché non conosce il suo cane, non ne conosce le reazioni, sa del cane solo attraverso il racconto di terzi e da quello che vede in casa ma, ed è un grosso ma, i cani si comportano in modo diverso a seconda delle persone con cui sono e il comportamento in casa non è lo stesso di fuori.
Detto questo c’è anche il problema della preparazione delle persone a cui si affida il cane. Quanti proprietari danno il loro cane senza accertarsi che chi lo prende abbia una preparazione tale che permetta di capire se il cane ha problemi sociali, fobie ambientali o insicurezze e lo sappia gestire correttamente? Troppi… Prima di affidare il cane si deve avere la certezza che le persone scelte siano competenti, da questo dipende la qualità della sua vita e di quella insieme a noi.

Nella tua esperienza è giusto dire che chi decide di portare un cane nella propria vita deve essere pronto a che nulla sarà più lo stesso?
Assolutamente si! La vita non sarà più la stessa e chi prende il cane deve esserne consapevole. I primi mesi per molti sono veramente faticosi, in tanti mi chiedono addirittura rassicurazioni sul fatto che non sarà sempre così impegnativo.

Nella tua esperienza, da cosa si può capire che un proprietario non è pronto al cane?
Le variabili coinvolte sono molteplici. Si parte dalla scelta del cane; oggi i cani si possono ordinare via internet, le persone vanno e ritirano un pacco con esperienze ed un vissuto che nessuno conosce e magari con una genetica altrettanto incerta. Situazioni del genere che sono molto diffuse sono spessissimo fonte di problemi, oltretutto di due tipi completamentamente diversi: tanti proprietari si fanno prendere dallo sconforto e tanti invece è come se rifiutassero di riconoscere che il loro amato cane ha problemi. Spiegare che all’origine dei problemi c’è la scelta di un cane di cui si sa poco o nulla non è facile.
Questo discorso vale anche per l’ acquisto di cani di una razza specifica, scelta magari fatta per una questione puramente estetica o di moda del momento. Per ridurre il rischio di problemi ci deve essere un bravo allevatore, capace di consigliare o sconsigliare una persona che magari non è adatta a vivere con quel tipo di cane.

Quali sono le situazioni problematiche che vedi più comunemente?
Tante persone prendono il cane pensando che fatta la scelta della taglia e del tipo di pelo tutto il resto poi è uguale per tutti i cani e scoprono che quel cane, nonostante appartenga ad una piccola taglia (le sorprese sono più comuni tra chi sceglie i cani di piccola taglia) o preso perché adorabile per i bambini, è impegnativo: non si accontenta di sporcare sulla traversina e ha necessità da soddisfare, uscire, annusare, sperimentare, socializzare con l’esterno. E mi riferisco a comportamenti normali del cane che sono percepiti come problematici solo dal proprietario impreparato. Le problematiche comportamentali vere sono un’altra storia.

Nella tua esperienza prendere un cane in allevamento o in canile o ancora sceglierlo da un annuncio di adozioni del cuore è segno di responsabilità?
Le persone che adottano da associazioni e canili seri spesso sono controllate e seguite dopo che il cane va a casa così come chi compra il cane in allevamenti seri. E’ difficile che lo stesso accada quando si adotta dal vicino di casa, dagli amici di famiglia o dal conoscente. Detto questo, nella mia esperienza il modo in cui si prende il cane non fa differenza sul modo in cui il cane è vissuto dai proprietari. Ho incontrato persone smarrite, angosciate e sopraffatte sia per cani adottati sia per cani acquistati.
Quello che ho notato è che spesso il cane adottato non viene capito in tempi rapidi perchè si tende maggiormente a giustificarne i comportamenti scorretti con le pregresse esperienze. Di conseguenza può succedere che il cane sia sgridato e punito per come si è comportato e poi subito dopo, mossi dal senso di colpa perché ha un passato difficile, sia coccolato e rassicurato. L’unico risultato che si ottiene così è apparire bipolari agli occhi del cane e renderlo magari più ansioso ed emotivo, e quindi peggiorarne i comportamenti perché non sa mai cosa aspettarsi dai proprietari.

Riassumendo, quali sono gli errori principali che vedi compiere ai proprietari non responsabili?
Le persone si fanno una rappresentazione di quella che sarà la vita con il loro cane in base ad esperienze con i precedenti cani di famiglia, dei nonni in campagna, dei vicini o dai racconti degli amici. Gli errori principali sono prendere il cane quando non ci sono le condizioni, scegliere un cane non adatto per la propria situazione, pensare che il cane si possa accontentare di piccoli ritagli di tempo e di spazi poco adeguati al corretto appagamento delle sue esigenze etologiche di animale altamente sociale, affidare – consapevolmente o meno – a terzi, oltretutto non sempre competenti, la relazione con il cane.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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