Anche detto Doga, lo yoga per cani (e proprietari) è una vera rivelazione.
In realtà questa disciplina esiste già da una decina d’anni (la prima scuola a lanciare i corsi di yoga per cani è stata la Japan Dog Association della Nippon Ayurveda School di Tokyo), ma pochi la conoscono e ancora meno la praticano.
Se si va oltre lo scetticismo iniziale, ci si rende conto che si tratta di una bellissima opportunità per unire l’utile al dilettevole, cioè passare del tempo in compagnia del nostro cane mentre si pratica una disciplina salutare.
La classe di yoga per cani è tenuta non solo dall’istruttore di yoga, ma anche da un osteopata per animali specializzato in stretching e in rilassamento muscolare.
La pratica prevede uno schema che viene mantenuto anche nel corso delle successive sedute e che può essere facilmente replicato durante l’allenamento casalingo.
Gli umani iniziano con il cosiddetto Mantra, cioè una serie di vibrazioni di suoni che apportano energia agli organi interni per poi incatenare una breve serie di esercizi per scaldarsi, mentre il cane viene lasciato tranquillo a prendere familiarità con la situazione (alcuni cani si accomodano con naturalezza accanto al proprietario, altri preferiscono fare un giro di saluti tra il pubblico dei partecipanti e altri ancora provano l’istinto di allontanarsi per darsi il tempo di studiare l’ambiente); si passa poi alla respirazione congiunta, argomento che andremo ad approfondire nei prossimi articoli. Basta mettere una mano sul corpo del proprio cane per sincronizzare il proprio respiro con il suo (provare per credere); quando il cane si trova in una stato di calma si possono iniziare gli esercizi di stretching a lui dedicati per finire riprendendo nuovamente il Mantra iniziale, rilassandosi e meditando.
Lo yoga per cani aiuta i due soggetti coinvolti a rafforzare il loro legame emotivo, favorisce il rilassamento e migliora la forma fisica del cane grazie allo stretching:
- aiuta la muscolatura dell’animale, tonificandola e favorendo l’elasticità delle articolazioni (molto utile in casi di riabilitazione post trauma)
- sblocca le tensioni interne e, di conseguenza, stimola la calma e la tranquillità (di entrambi i soggetti); anche un cane caratterialmente instabile può diventare più socievole e meno aggressivo verso le persone e l’ambiente circostante
- aumenta la sua aspettativa di vita
- equilibra la pressione sanguigna
- abbassa la frequenza cardiaca
- regola le ghiandole surrenali (beneficio legato allo sport in generale, ma nel caso specifico dello yoga, anche se non ancora scientificamente provato, parrebbe tangibile l’effetto di alcune posizioni che andrebbero a stimolare meccanicamente queste ghiandole)
- bilancia e ricostituisce il sistema nervoso parasimpatico e simpatico
- costruisce la sua fiducia verso gli esseri umani e approfondisce il legame
- regola il sonno e la digestione
- riduce i sintomi dell’ansia e della depressione
- aiuta l’adattamento in una nuova casa, quando si ospita o si adotta un nuovo cane
In sostanza, NON HA CONTROINDICAZIONI 🙂
Lo yoga dog è utile anche per i soggetti sportivi, che partecipano a esposizioni cinofile o attività di lavoro, in quanto gli esercizi permettono loro il rilassamento, favoriscono il superamento di situazioni di stress e aiutano la concentrazione e la calma.
E’ indicato per tutti: cuccioli, soggetti anziani, cani con alcune criticità come l’iperattività e la mancata socializzazione.
Praticando questa disciplina, il cane si abitua a un rapporto intenso con l’uomo.
Durante la seduta, l’osteopata insegna a manipolare il corpo del cane, a spostarlo e a toccarlo, leggendo i segnali che contraddistinguono l’invasione dello spazio vitale, coltivando cosi il rispetto reciproco e una conoscenza più approfondita.
Gli esercizi si dividono in tre macro-gruppi:
L’esercizio del respiro è fondamentale, perché i cani (così come i bambini con la madre) copiano le nostre abitudini respiratorie, perciò un proprietario calmo che attua una respirazione yoga, influenzerà anche il proprio cane.
Le posizioni yoga si sono potute facilmente adattare alla postura e ai movimenti naturali del cane; ad esempio una delle più famose è la posizione del “cane a testa in giù” (la tipica posizione assunta dal cane quando ci invita al gioco) 🙂
Ma ce ne sono molte altre:
– La sedia: il proprietario si inginocchia sul pavimento, posteriore appoggiato ai talloni, e fa sedere il cane tra le proprie ginocchia tenendolo di spalle. In questo modo il proprietario effettua uno stretching intenso del muscolo femorale anteriore e può aiutare il cane a sollevare le zampe anteriori in avanti gentilmente, favorendo l’allungamento della colonna e della muscolatura degli arti coinvolti e del torace
– Il piegamento in avanti: si parte entrambi in posizione eretta, il proprietario dietro al cane, guardando nella stessa direzione. Il proprietario si piega in avanti allungando la colonna a braccia tese, poi posiziona le mani sotto il ventre del cane e con una lieve trazione lo aiuta ad inarcare la zona lombare (punto in cui spesso i cani accumulano molta tensione)
– La carriola: anche in questo caso si parte in posizione eretta uno dietro l’altro e il proprietario si allunga in avanti, ma stavolta posiziona le mani delicatamente nell’interno coscia del cane e solleva la sua parte posteriore (senza movimenti bruschi o troppo ampi), favorendo l’allungamento degli arti posteriori e del torace. E ancora, le posizioni che prevedono esclusivamente il contatto fisico col cane, senza sottoporlo a stretching (come “Il bambino” e “Il bastone a terra”).
Ci sono poi gli esercizi visivi (altro argomento che approfondiremo), che consistono nel guardarsi negli occhi stando in silenzio per un tempo relativamente lungo. I pareri sono discordanti sulla pratica di questo esercizio. In particolare, la regola vorrebbe che venisse usato solo se alla base vi fosse una grande conoscenza del cane, il quale riconoscerebbe l’autorità e la guida del proprietario.
E’ scientificamente dimostrato che vivere con un animale migliori la salute fisica e anche i rapporti interpersonali, perché insegna ad essere più empatici e a socializzare col prossimo, vi sarà sicuramente capitato di incontrare ogni giorno alla stessa ora le stesse coppie di cani/proprietari e da li cominciare ad approfondire la conoscenza, oppure di far vedere a qualcuno la foto del vostro pet e scoprire di avere un sacco di interessi in comune.
Lo yoga per cani lavora anche su questo perché è una disciplina che può essere praticata in gruppo o in solitario, al chiuso o all’aperto, necessita solo di un tappetino, vestiti comodi e un luogo tranquillo; senza contare che è lo sport ideale per l’inverno quando diventa più difficile fare lunghe passeggiate nella natura ma non si vuole rinunciare ad un’attività stimolante.
Non dobbiamo convincerci che durante la lezione di yoga il cane possa eseguire con esattezza gli esercizi rivolti al proprietario, se pensiamo ad alcune posizioni avanzate di yoga sarebbe davvero innaturale (più di frequente capita che i cani si addormentino sul tappetino o cerchino uno luogo tranquillo in cui rilassarsi), quello che però va di pari passo è la predisposizione al rilassamento, alla condivisione e all’intimità.
Ultima cosa molto importante che vorrei sottolineare è che le attività, per essere piacevoli, devono essere vissute con la giusta dose di allegria e autoironia; godiamoci il momento col nostro cane, sorridiamo di fronte ai nostri limiti e alle pose buffe che lui assume durante la sessione (magari tentando di imitarci), abbracciamo la sua mancanza di pregiudizi verso se stesso e gli altri e cerchiamo di farla nostra e buttiamo fuori stress e tensioni.
Vi lascio con un aforisma molto calzante di Daniel Pennac:
“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera.
Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.”
Namastè 😀