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7 cose che gli umani fanno che stressano i cani

#1. Arrabbiarsi quando i cani si comportano da cani

Spesso gli umani si arrabbiano quando i cani si comportano da cani

Abbaiare, rosicchiare, rubare il cibo, rotolarsi nelle schifezze, etc. sono comportamenti normali dei cani a cui i proprietari spesso reagiscono arrabbiandosi. Frustrare la natura canina è un grave errore che può causare problemi anche molto seri ai pelosi e poi di conseguenza anche alla relazione umano-canina. I cani devono poter fare i cani e vista la loro straordinaria natura e disponibilità, è possibile che ciò avvenga in modi compatibili con la convivenza umana. Quello che serve da parte degli umani, invece di arrabbiarsi e di punire, è educare, canalizzare e dove necessario reindirizzare i comportamenti canini verso espressioni più sostenibili.

#2. Quando non ci sono regole e manca la coerenza

I cani hanno bisogno di regole e di coerenza

I cani imparano come ci si comporta dalle reazioni degli altri ai loro comportamenti. Quando gli umani non danno regole e non sono coerenti – ad esempio permettono una cosa una volta e la puniscono un’altra  – i cani non riescono ad anticipare la reazioni di chi hanno davani e quindi non sanno come si devono comportare e quindi si stressano.

#3. Lasciarli solo troppo a lungo

Per i cani rimanere da soli molto a lungo è causa di grande stress

Immaginatevi vitali, intelligenti, sociali, pieni di energie e di curiosità e chiusi per ore e ore da soli, senza telefono, nè telefonino, nè libri, nè riviste, nè giornali, nè televisione, nè radio, nè tablet – senza nulla, semplicemente soli – senza poter fare nulla se non aspettare e aspettare e aspettare che qualcuno venga a liberarvi, senza nemmeno avere la certezza che qualcuno arriverà. Già dopo un’ora sale il nervosismo, dopo 3 emerge l’inquietudine, dopo 5 si è sovraffatti dallo stress e dal malessere, dopo 8 ore si è fuori di testa.

Ecco, questo è quello che si infligge sui cani lasciandoli soli a lungo (e non importa dove, non è che un cane abbandonato a sè stesso in giardino per ore sta meglio di uno da solo in casa). Un vero incubo.

Lasciare i cani da soli a lungo è fonte di stress e di malessere nei cani è maltrattamento.

#4. Stringerli

Essere abbracciati o messi in un angolo può causare stress nei cani

Per gli umani stringere qualcuno tra le braccia è forse la più forte manifestazione di affetto e visto che amiamo tanto i nostri quadrupedi ci viene spontaneo farlo anche con loro.

I Cani (intesi come specie), però, possono vivere l’essere stretti nelle braccia come essere intrappolati e quindi per loro gli abbracci possono essere fonte di stress.

Detto questo sono necessarie tre precisazioni: dai loro umani i cani tendono ad accettare veramente molto, anche gli abbracci che in generale non apprezzano; ogni cane è diverso, ognuno ha le sue preferenze e (tanti) cani amano essere abbracciati; per coccolare non bisogna necessariamente stringere in un abbraccio.

#5. Guardare negli occhi un cane sconosciuto

Guardare fisso negli occhi è un segnale di minaccia e causa stress

Nel codice legislativo del comportamento canino, fissare negli occhi un altro cane è una minaccia. Semplicemente non si fa. Un cane che fissa invia un segnale negativo e può aspettarsi una reazione corrispondente da parte del destinatario delle sue attenzioni. Lo sguardo fisso di un umano sconosciuto viene vissuto allo stesso modo, e quindi genera stress e può provocare una reazione difensiva da parte del cane.

Un discorso ovviamente diverso sono gli sguardi tra cani e proprietari, che sono uno dei pilastri fondamentali della comunicazione umano-canina e della relazione tra cane e umano.

#6. Ignorare le loro esigenze individuali e di specie

Una vita inadatta e senza soddisfazioni è molto stressante per i cani

I cani hanno esigenze di specie – legate al loro essere cani – ed individuali – dettate da chi sono, ognuno loro nella sua unicità. Quando gli umani ignorano e non soddisfano le esigenze dei cani, i cani si stressano e soffrono e quando raggiungono il limite esprimono il loro malessere in quelli che sono genericamente categorizzabili come problemi comportamentali. All’apparenza il problema è il cane che si comporta male, in realtà i suoi comportamenti sono il sintomo del vero problema > gli umani che ignorando le esigenze del cane lo hanno portato all’esasperazione.

#7. Ignorare i loro segnali

Ignorare i segnali che i cani inviano genera stress nei quadrupedi

Un cane molto riservato che non apprezza essere toccato vede una mano che si allunga verso di lui/lei e sposta la testa. Il segnale che invia è chiaro – ti prego non mi toccare. Se l’umano ascolta e allontana la mano il cane si tranquillizza; se l’umano ignora il segnale e continua ad avvicinarsi il cane si preoccupa, si stressa e può decidere di rinforzare il messaggio ringhiando e se anche quel messaggio viene ignorato può decidere di fare ulteriore escalation e può mordere.

Un cane ha paura degli altri cani e si gira verso i suoi umani, segnala che ha bisogno di sostegno. Se il suo sguardo incrocia quello sorridente e rassicurante dei suoi umani, si rasserena, sente di potersi affidare, sa che tutto è ok; se il suo sguardo cade nel vuoto, il cane si sente solo, insicuro, abbandonato a sè stesso, e si stressa, si preoccupa perchè deve trovare un modo per difendersi da solo, non sa come fare, decide di ricorrere all’aggressività, l’umano non capisce, si arrabbia, il cane si stressa ancora di più, e inizia una spirale di incomprensioni che mette a rischio la relazione e spesso anche la convivenza.

Sono solo due esempi ma dovrebbero essere abbastanza espliciti: i cani comunicano, segnalano i loro stato d’animo, i loro desideri, i loro bisogni. Ignorare quelle comunicazioni genera stress e malessere nelle creature e apre le porte a problemi anche molto importanti.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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