Quando decidono come affrontare un problema
Quando decidono se ascoltarti o no
Quando ti guardano con gli occhi interrogativi
Quando si fermano e osservano e studiano ciò che succede di fronte ai loro occhi
Quando decidono come gestire l’incontro con un altro cane
Sono solo alcuni esempi di situazioni da cui è evidente che la mente dei cani è ben attiva.
Ma cosa pensano?
La Dottoressa Jill Sackman, veterinario in Michigan negli Stati Uniti, spiega molto bene la questione. Dice che è certo che i cani sanno fare associazioni e reagiscono agli stimoli, ma cosa pensano e come interpretano le informazioni che raccolgono è più nebuloso.
Il fatto è che è impossibile leggere la mente dei cani, esattamente come è impossibile leggere quella degli umani.
Detto questo, ci sono tanti studi che si sono occupati e si occupano della mente dei cani e si ha una idea abbastanza chiara di come funziona.
Stanley Coren ricorda che hanno una mente comparabile a quella di bimbi di 2-3 anni, provano tanti sentimenti – ottimismo, pessimismo, ansia, stress, felicità, gelosia, paura, depressione sono alcuni dei più famosi; quando vivono esperienze traumatiche possono soffrire di stress post traumatico proprio come gli umani; il loro cervello risponde al Prozac e reagisce come il nostro quando sono esposti a stimoli emozionali come ad esempio il pianto di un bambino; e provano dolore (inteso come sentimento non come sensazione fisica) come gli umani.
Non solo, i cani hanno alcune capacità, ad esempio la Teoria della Mente, che i bambini sviluppano dalla nascita ai 5 anni circa.
I cani hanno anche le stesse strutture del cervello che producono le emozioni degli umani, hanno gli stessi ormoni e vivono gli stessi cambiamenti ormonali degli umani nei diversi stati emozionali – ad esempio, quando guardano i loro umani si alza il livello di ossitocina nel sangue, esattamente come avviene negli umani quando guardano i figli o guardano o accarezzano il loro cane.
E’ poi scientificamente provato che i cani sognano. Sognano ‘cose da cane’ – ad esempio inseguire un animale, cacciare, radunare un gregge (o i loro equivalenti cittadini) – e rivivono le esperienze di vita e come è negli umani, anche i cani hanno il pons, una speciale struttura del cervello che quando si dorme impedisce che si metta in atto quello che si sta sognando.
I cani poi ridono e sorridono. Il sorriso ha una espressione facciale tipica – bocca appena aperta e la lingua che tocca i denti davanti, spesso con gli occhi un po’ socchiusi – mentre il riso ha un suono tipico (una espirazione ampia e rapida).
Quanto ci dice sulla mente dei cani che quando sono sereni, giocano o sono in buona compagnia sorridono e che quando giocano e si divertono, ridono? Tanto 🙂
Come è per gli umani, anche nei cani alcuni set di abilità si accompagnano – ad esempio, negli umani le persone brave in matematica sono generalmente brave nel problem solving e tra i cani ad esempio, chi è veloce e preciso in un ambito tende ad esserlo anche in altri. Questo porta gli scienziati a ritenere che l’ereditarietà dell’intelligenza e della cognizione sono simili nei cani e negli umani.
Nei cani anziani si riscontra frequentemente una patologia paragonabile all’Alzheimer degli umani.
Tante somiglianze ma anche tante differenze tra la mente dei cani e quella degli umani: ad esempio i cani hanno il senso dell’olfatto straordinariamente sviluppato (molto di più di quello degli umani) e usano una parte molto ampia del loro cervello per analizzare gli odori e gli scienziati ritengono che siano in grado di associare gli odori alle memorie.
Rispetto agli umani, i cani hanno in proporzione alle loro dimensioni, un cervello più piccolo – la loro proporzione è di circa 1:125 rispetto alla nostra di 1:50.
Il Canine Cognition Center della Duke University negli Stati Uniti è uno dei più sviluppati centri al mondo in cui si studia cosa pensano i cani e la prima risposta che danno alla domanda, racconta Brian Hare, è che i cani sanno interpretare i comportamenti e i gesti degli umani meglio di qualsiasi altra specie (compresi gli scimpanzè) e, spiega, ‘la loro visione del mondo è che le persone sono super importanti e che se si affidano agli umani possono risolvere quasi qualsiasi problema‘ (mai notato come quando hanno un dubbio su come affrontare un problema – ad esempio recuperare una palla infilata in un posto difficile – si girano a guardare gli umani per chiedere aiuto?)
I cani sono animali sociali complessi che sanno di avere relazioni diverse con persone diverse – ci sono i proprietari, ci sono gli amici, ci sono gli sconosciuti, etc. – e osservando e studiando sanno chi può dare cosa in cosa e a chi è meglio rivolgersi per essere aiutati.
Non solo, i cani si rendono conto quando possono fare qualcosa senza essere scoperti – ad esempio rubare una squisitezza che è stato detto loro di non toccare.
Un cane che appena gli umani gli danno le spalle salta sul tavolo per rubare la ciambella proibita non è disubbidiente è super sveglio! Si rende conto che l’umano voltato non lo vede e quindi che è il momento giusto per agire. Semplicemente stupendo.
La mente dei cani è straordinariamente affascinante per tanti motivi. A mio giudizio i tre più significativi sono i seguenti:
- per le tante somiglianze con quella degli umani
- per le sue specificità canine
- per come la usano per vivere nel mondo degli umani di cui sono parte
Questo perchè nonostante la grande vicinanza con gli umani, i cani sono una specie diversa da noi e hanno la loro, canina, prospettiva e interpretazione del mondo.
I cani percepiscono il mondo in base alla loro natura e con i loro strumenti e questo ovviamente determina come lo vedono e come lo interpretano, oltre che come lo vivono.
Due esempi dovrebbe chiarire il punto:
#1. Come è diverso lo stesso mondo per chi lo conosce e lo interpreta prevalentemente attraverso l’olfatto e per chi gli odori sono di secondaria importanza e si affida invece alla vista. Per gli umani un angolo fituso non è nulla, al limite fa schifo, per i cani è un pozzo di informazioni. Per i cani l’aria è ricca di informazioni – ad esempio, come è comune vederli che si arrabbiano quando per noi non c’è nessuno in giro? In realtà nel nostro mondo non c’è nessuno – non abbiamo visto e non abbiamo sentito e quindi non c’è nulla – nel loro, in cui l’aria rivela un mare di informazioni, è passato quel cane anticipaticissimo a cui bisogna far sapere quanto è odioso.
#2. Come è diversa la vivibilità del mondo e quindi anche la prospettiva di quel mondo tra chi usa le mani (gli umani) e chi invece usa la bocca e le zampe (i cani).