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A cosa serve la coda ai cani?

Il professore americano Stanley Coren spiega che i cuccioli di cane iniziano a scondinzolare verso la quarta settimana di vita e il motivo è fondamentalmente uno, prima non ne hanno bisogno.

Fino a quando hanno circa 3 settimane i piccoli prevalentemente mangiano e dormono e hanno interazioni limitate con i fratellini – sostanzialmente si accoccolano uno accanto all’altro per dormire e si avvicinano insieme alla mamma per prendere il latte.

Passata questa fase iniziano ad interagire regolarmente con i loro fratellini – questa è quella fase fondamentale della loro evoluzione in cui imparano le prime importantissime regole di comportamento che saranno poi cruciali per tutta la loro vita (per approfondire, vedere qui).

Ed è in questa fase che iniziano a scondinzolare regolarmente.

In queste settimane, infatti, i piccoletti imparano tra le altre cose che per far conoscere le proprie intenzioni agli altriper evitare i conflitti – ad esempio evitare litigi per la pappa – si usano segnali  e scondinzolare serve proprio questa funzione: scondinzolando, i piccinissimi comunicano ai fratellini di non avere cattive intenzioni.

La coda quindi è uno strumento di comunicazione, e il suo uso si evolve con l’evolvere del quadrupede.

Coren definisce la coda una bandiera che segnala al mondo lo stato d’animo del cane.

L’altezza a cui è tenuta, la velocità con cui si muove, anche la direzione in cui si muove (se più verso destra o verso sinistra), lo stato della coda (morbida o rigida) danno importanti indicazioni su come il cane si sente, il suo umore, e le sue intenzioni. Per come interpretare la postura dei cani, vedere qui.

Oltre ad essere uno strumento di comunicazione visiva – vedendo la posizione e il movimento della coda del cane, gli altri cani (e anche gli umani dovrebbero) sono informati sul suo stato d’animo e sulle sue intenzioni – la coda è anche uno strumento di comunicazione olfattiva.

La coda serve infatti ai cani anche per diffondere il proprio odore.

Muovendo la coda, spiega Coren, ogni cane invia il proprio odorecosì unico da essere comparabile alle impronte digitali degli umani – e i cani che tengono la coda alta e dritta (che visivamente inviano come segnale di non avere intenzioni pacifiche) diffondono molto odore e di fatto è come se volessero annunciare a gran voce la loro presenza (potremmo dire che è un po’ come se volessero imporsi sugli altri) mentre i cani che tengono la coda bassa (che visivamente indicano di avere paura) diffondono meno odore per evitare di  attrarre attenzioni su di loro.

Tre aspetti molto interessanti della coda come strumento di comunicazione sono:

  • che cani che hanno la coda molto corta – un esempio sono i Bouledogue – hanno più difficoltà a comunicare correttamente e per questo spesso hanno problemi ad interagire con gli altri cani

  • che anche tra i cani come tra gli umani ci sono quelli che non sono bravi a comunicare e ad esempio, si presentano male: un classico sono i cani che si avvicinano ad altri cani tutti rigidi con la coda dritta e alta, per cui sono percepiti dagli altri come bellicosi e minacciosi e la prevedibile conseguenza è che la prima interazione invece di essere serena e pacifica è una rissa (per come gestire al meglio l’incontro tra due cani, si può vedere qui.)
  • che i cani che hanno la coda naturalmente alta (e quindi in una posizione che i cani percepiscono come non pacificatoria) possono avere problemi a relazionarsi con gli altri cani

La coda non è solo uno strumento di comunicazione.

Serve anche ad aiutare a mantenere l’equilibrio, ad esempio per evitare sbandamenti pericolosi in caso di cambio di direzione improvvisa mente corrono, oppure per attraversare passaggi stretti – Coren paragona l’uso della coda da parte dei cani a quello del bilanciere da parte di chi cammina su una corda – oppure ancora come una specie di timone quando nuotano.

Belle o brutte che siano, e oggettivamente ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti (visto che la bellezza è negli occhi di chi guarda 🙂 ), le code dei cani sono un altro esempio di quanto siano straordinarie queste creature.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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