Abbiamo detto tante volte che per molti aspetti i cani sono come gli umani (ad esempio qui) e abbiamo visto anche che il discorso dei cani ‘umanizzati’ è molto più complesso e importante di quanto si pensi comunemente (qui).
In questo contesto si inserisce l’argomento di cui ci occupiamo oggi: le visite dal veterinario.
Le visite dal veterinario sono fondamentali eppure sono un problema per i cani e gli umani – sia i proprietari sia i veterinari – potrebbero gestirle molto meglio.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Chiara Mariti, medico veterinario esperto in comportamento animale e ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, lead author della ricerca ‘Guardians’ Perceptions of Dogs’ Welfare and Behaviors Related to Visiting the Veterinary Clinic‘ pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Applied Animal Welfare Science.
Gentile Dottoressa Mariti, grazie per il tempo che ci dedica.
D (Dogdeliver): Come mai ha ritenuto necessario uno studio sulle visite dal veterinario dei cani?
CM (Chiara Mariti): Quasi tutti i cani vanno dal medico veterinario almeno una volta l’anno e questo significa che i proprietari si prendono cura del proprio animale. Purtroppo però capita spesso negli ambulatori veterinari di vedere cani che mostravano livelli di stress anche molto alti e questo si riscontra anche nei racconti di proprietari e medici veterinari che riferiscono quanto sia difficile (e talvolta pericoloso) visitare e curare un cane. Lo studio che abbiamo svolto si proponeva di valutare l’entità di questo fenomeno in Italia e di indagare se alcuni comportamenti dei proprietari e dei veterinari potessero influire sul comportamento e sul benessere del cane in ambulatorio.
D: Quali segnali invia il cane da cui si può capire che è turbato dalla visita dal veterinario?
CM: I cani mostrano molti segnali di stress e/o paura, alcuni sottili ed altri più evidenti. I proprietari normalmente riconoscono solo i segnali più grossolani, quali tremori, coda fra le zampe e vocalizzazioni. I cani invece possono mostrare il proprio disagio anche attraverso comportamenti quali leccarsi il naso, distogliere lo sguardo o girare la testa di lato, scuotersi, sollevare una zampa anteriore, eccetera. Tutti questi segnali, se conosciuti, ci permettono di capire che il cane non è a proprio agio e di intervenire per ridurne lo stress. Purtroppo spesso i proprietari si accorgono di tale stato solo tardivamente o non se ne accorgono per niente, perché non osservano il proprio cane oppure perché non conoscono il significato di questi comportamenti.
D: Perchè le visite dal veterinario sono così stressanti per i cani?
CM: Ogni cane è un soggetto ed ha una propria storia, per cui non è detto che quello che è stressante per un cane lo sia anche per un altro. Ma la visita dal veterinario include diversi aspetti che possono mettere a disagio un cane. Per esempio un cane può avere paura della sala d’aspetto o della sala visite perché è un luogo a lui sconosciuto (alcuni cani, per mancanza di esperienze nelle prime fasi di vita o per mancanza di abitudine, fanno fatica ad adattarsi ai nuovi ambienti) oppure può averne paura proprio perché lo conosce e lo associa ad eventi spiacevoli (ad esempio al dolore di una manipolazione o di una iniezione). Lo stesso può dirsi per le persone che il cane incontra in un ambulatorio, soprattutto il medico veterinario, che possono essere sconosciute oppure conosciute ma collegate a eventi che il cane ha vissuto come spiacevoli. Inoltre in una visita alla clinica veterinaria ci sono altri numerosi elementi che possono stressare il cane: la presenza di altri animali, i feromoni di allarme rilasciati dagli altri cani, gli odori ed i rumori, il fatto di essere sollevato e toccato in diversi punti. E poi ci sono gli elementi legati alla visita in sé, necessari ma non per questo meno spiacevoli per il cane, come il fatto di essere soggetto a manipolazioni in posti doloranti (ferite, infiammazioni etc.) o il non avere alcun controllo su ciò che avviene intorno.
D: E’ vero che i cani si accorgono quando una uscita è per andare dal veterinario e iniziano ad angosciarsi prima ancora di arrivare alla clinica?
CM: Sì, è possibile che questo succeda, soprattutto se i cani vengono portati fuori o in auto solamente per andare dal veterinario. Alcuni cani invece riconoscono il tragitto. Circa 3 cani su 4 mostrano chiari segni di agitazione ed evitamento ben prima di entrare nella sala d’attesa del veterinario.
D: Qual è l’errore più comune che fanno i proprietari quando il cane da problemi dal veterinario?
CM: Molti proprietari tendono ad avere un atteggiamento autoritario nei confronti del proprio cane, per cui quando quest’ultimo fa qualcosa che ritengono sbagliato o sgradito lo rimproverano o addirittura lo puniscono. In realtà è stato ampiamente dimostrato in altri contesti, e lo abbiamo riscontrato anche in questo studio, che rimproverare o punire un cane che cerchi di evitare una situazione non fa che peggiorare il suo comportamento e disagio. Sarebbe invece auspicabile che i proprietari capissero perché il cane non vuole sottoporsi a certi trattamenti e che lo aiutassero a viverli in maniera più distesa, ad esempio attraverso un rapporto di fiducia ed un processo di desensibilizzazione e contro-condizionamento (eventualmente aiutati da un professionista quale un medico veterinario esperto in comportamento o un educatore cinofilo).
D: Alcuni cani arrivano dal veterinario e si trasformano, e scatta subito la museruola. E’ inevitabile secondo Lei?
CM: L’uso della museruola è regolamentato dalla legge e la sua applicazione non può essere discussa in questa sede. Il problema a mio avviso non sta nella museruola in sé, quanto nel modo in cui essa è utilizzata. Nei corsi per cuccioli insegniamo sempre ai proprietari ad abituare i propri cani sin da piccoli, in modo gentile, graduale e progressivo, ad indossare la museruola. Questo rende possibile al cane considerare la museruola non come una costrizione ma come uno dei tanti oggetti con cui ha comunemente a che fare, senza creare un’associazione negativa fra la museruola e la situazione in cui il cane è obbligato a indossarla. Anche in questo caso, un professionista può essere d’aiuto nel far comprendere ai proprietari come abituare il cane ad indossare la museruola e come mantenere questa situazione.
D: Cosa possono fare i proprietari per rendere l’esperienza del veterinario meno stressante per i cani?
CM: I proprietari possono fare moltissimo e tutto parte dall’attenzione che dedicano al proprio pet. Da un punto di vista preventivo, una cosa molto utile ma purtroppo non molto diffusa consiste nel fare, fin da cuccioli, delle “visite di cortesia” all’ambulatorio, cioè andarci senza effettuare alcun intervento ma solamente familiarizzando con l’ambiente e con il medico veterinario, possibilmente ricevendo da questo coccole e premietti, come giocattoli o cibo appetibile. Anche quando le visite siano necessarie, il proprietario dovrebbe mettere in conto di avere un po’ di tempo a disposizione, in modo da non dover procedere di fretta. Infatti, sia nella sala d’aspetto che durante la visita, osservare il comportamento del proprio cane e regolarsi in base a questo, lasciando all’animale il tempo di valutare ciò che lo circonda, aumenta le possibilità di ridurre il suo livello di stress.
Un’altra cosa molto importante da fare a livello preventivo, sia nei cuccioli che negli adulti, consiste nell’effettuare delle simulazioni di visite: il proprietario a casa potrebbe manipolare dolcemente il cane, toccandolo in ogni parte del corpo, rendendo questa operazione familiare e neutra e facilitando di conseguenza il lavoro del medico veterinario.
Ma l’aspetto più importante di tutti, che ha forti implicazioni per il benessere del cane in ogni momento della sua vita e quindi anche quando deve andare dal veterinario, consiste nell’instaurare una buona relazione fra proprietario e cane. Questa è fondamentale affinché il cane si fidi del proprietario e accetti, in sua compagnia e grazie al suo conforto, di essere manipolato e curato dal veterinario. È di pochi anni fa una pubblicazione del mio gruppo di ricerca in cui abbiamo dimostrato che, come nel rapporto bambino-madre, anche nel legame fra cane e proprietario quest’ultimo può rappresentare una base sicura, cioè una figura a cui far riferimento nei momenti di difficoltà. Ovviamente affinché un proprietario sia una base sicura, è necessario che abbia un comportamento adeguato nei confronti del proprio cane, che sappia riconoscere quando questo è stressato e che sappia fornire conforto e risposte comportamentali valide in quei momenti.
D: Abbiamo parlato di cani e proprietari, ma c’è una terza parte interessata, il veterinario. Cosa può fare per rendere la visita meno stressante per il cane?
CM: Il medico veterinario può agire su più fronti, alcuni legati alla struttura in cui lavora ed altri legati al proprio comportamento e modus operandi. Ad esempio il veterinario può cercare di ridurre tutti quelli stimoli che possono indurre paura e stress nel cane (presenza di altri cani, odori, rumori, via vai etc.) e può rendersi disponibile o, meglio ancora, proporre e incentivare nei clienti la realizzazione delle visite di cortesia di cui abbiamo parlato prima. Inoltre, come abbiamo rilevato nel nostro studio, è molto importante che il medico veterinario dedichi al cane il tempo di cui ha bisogno per adattarsi all’ambiente ed alla situazione, piuttosto che cominciare immediatamente a visitarlo.
D: Quanto è utile l’uso del cibo per aiutare il cane dal veterinario?
CM: La pratica di fornire cibo in modo da creare un’associazione positiva con l’ambulatorio ed il medico veterinario è senz’altro buona, ma dal nostro studio è emerso che ha un’utilità soprattutto nel prevenire la paura piuttosto che nel limitarla quando oramai il cane mostra paura del veterinario. Del resto è noto che qualsiasi stimolo positivo, incluso il cibo, può non essere sufficiente per modificare lo stato emotivo di un individuo quando l’intensità della paura è eccessiva. Per questo motivo, oltre che per la tutela del benessere dell’animale, la prevenzione acquista un valore particolarmente rilevante.
D: Perchè è importante che l’esperienza del veterinario sia il meno stressante possibile per i cani?
CM: La visita veterinaria è un momento essenziale per la tutela del suo benessere che, è bene ricordarlo, comprende aspetti sia fisici che psicologici. A volte succede che la visita ad un ambulatorio veterinario risulti particolarmente stressante per un cane, e quest’ultimo diventi ingestibile, per cui i proprietari talvolta rinunciano a far visitare e curare il proprio cane. Inoltre la visita di un cane stressato comporta problemi per il medico veterinario sia in termini di rischio (un cane che ha paura, quando costretto a fare qualcosa e a rimanere in una situazione che percepisce come minacciosa, può facilmente mostrare aggressività) che in termini di accuratezza, in quanto parametri quali la frequenza cardiaca e la temperatura corporea subiscono variazioni dovute allo stress che rendono più difficile valutare lo stato di salute del paziente.
Grazie infinite